Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
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Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
L'idea di aprire questo topic nasce dall'ilarità che sto provando in questi giorni nel leggere il topic sulle seghe wrestlinghiane. Non partecipo al torneo perchè fatico già a ricordare cosa ho mangiato ieri a pranzo, figurarsi a recuperare le memorie precedenti alla pausa che ho preso del wrestling dalla Summer of Punk sino al 2021. Però mi sto genuinamente divertendo a leggere i vostri post e a riaprire cassettini della memoria che si erano chiusi da tempo, e per questo vi ringrazio.
Dicevo, dunque, che il mio topic voleva inizialmente proseguire su questa scia scanzonata. Avrei voluto proporvi, infatti, di stilare un elenco - se non addirittura di fare un nuovo torneo - dei nomi peggiori che sono stati dati o che sarebbe possibile dare alle mosse di wrestling in italiano. Per esempio, rido al solo pensiero che qualcuno possa esaltarsi per un "avambraccio fenomenale", o che qualche commentatore possa porre enfasi su quanto devastante fosse "l'aggiustamento d'attitudine" (no davvero, come cazzo tradurreste Attitude Adjustment?!).
Poi però la mia riflessione si è allargata al macroproblema della "traduzione" del wrestling in italiano. E non parlo solo della questione lessicale e linguistica, ma anche, in senso più sociologico, della difficoltà che una forma di intrattenimento tanto popolare negli US ha sempre incontrato nell'imporsi nel nostro paese. Se ci pensate, da un lato la cosa è abbastanza strana: noi divoriamo costantemente prodotti culturali partoriti dagli Stati Uniti, e anzi, il nostro immaginario oggi è plasmato in larga parte dai film prodotti da Hollywood, dalle serie TV made in America, dai loro cartoni animati e quant'altro. E mi viene un po' complicato anche addurre le motivazioni del sostanziale insuccesso del wresting in Italia al fatto che sia una roba "da nerd", considerato quanto ormai sia sdoganato e socialmente "accettato" il consumo di prodotti culturali un tempo bollati come da "sfigati" (pensate ai manga, ai videogiochi, etc.).
C'è sicuramente una ragione storica dietro a questo problema: ovvero, il fatto che in Italia il wrestling sia stato presentato come una forma di intrattenimento molto "bassa", in cui l'elemento di sviluppo delle storyline era completamente sacrificato sull'altare dell'esaltazione dei momenti più grotteschi, ridicoli, oltre che dell'aspetto più sportivo. Se oggi parlate a qualcuno nato negli anni '80-'90 e che non ha mai seguito il wrestling di "promo", probabilmente vi guarda con fare interrogatorio; se invece menzionate la 619 o la Frog Splash, sicuramente riesce a capire a cosa vi stiate riferendo.
Io al wrestling devo uno dei traguardi più importanti della mia vita, ovvero quello di essere riuscito a sviluppare una capacità di comprensione nell'ascolto e nell'utilizzo dell'inglese che mi ha aiutato tantissimo nell'ambito lavorativo. Ma questo, appunto, perchè mi sono affrancato quasi subito dal modo in cui il wrestling veniva presentato su Mediaset e ho capito (chissà quando, chissà come) che dietro a quel carrozzone proposto in maniera tanto ridicola si nascondeva in realtà una messa in scena stratificata e che, in fondo, non fa altro che ricalcare la struttura e i tropi narrativi tipici di qualsiasi altra forma di intrattenimento.
Quali sono, dunque, secondo voi, le ragioni per cui le vostri mogli e i vostri amici vi guardano storto quando rivelate loro - sicuramente non senza una punta di imbarazzo - che siete appassionati di wrestling? Ma soprattutto, lo vogliamo fare sto torneo dei nomi più ridicoli, veri o immaginari che siano?
Dicevo, dunque, che il mio topic voleva inizialmente proseguire su questa scia scanzonata. Avrei voluto proporvi, infatti, di stilare un elenco - se non addirittura di fare un nuovo torneo - dei nomi peggiori che sono stati dati o che sarebbe possibile dare alle mosse di wrestling in italiano. Per esempio, rido al solo pensiero che qualcuno possa esaltarsi per un "avambraccio fenomenale", o che qualche commentatore possa porre enfasi su quanto devastante fosse "l'aggiustamento d'attitudine" (no davvero, come cazzo tradurreste Attitude Adjustment?!).
Poi però la mia riflessione si è allargata al macroproblema della "traduzione" del wrestling in italiano. E non parlo solo della questione lessicale e linguistica, ma anche, in senso più sociologico, della difficoltà che una forma di intrattenimento tanto popolare negli US ha sempre incontrato nell'imporsi nel nostro paese. Se ci pensate, da un lato la cosa è abbastanza strana: noi divoriamo costantemente prodotti culturali partoriti dagli Stati Uniti, e anzi, il nostro immaginario oggi è plasmato in larga parte dai film prodotti da Hollywood, dalle serie TV made in America, dai loro cartoni animati e quant'altro. E mi viene un po' complicato anche addurre le motivazioni del sostanziale insuccesso del wresting in Italia al fatto che sia una roba "da nerd", considerato quanto ormai sia sdoganato e socialmente "accettato" il consumo di prodotti culturali un tempo bollati come da "sfigati" (pensate ai manga, ai videogiochi, etc.).
C'è sicuramente una ragione storica dietro a questo problema: ovvero, il fatto che in Italia il wrestling sia stato presentato come una forma di intrattenimento molto "bassa", in cui l'elemento di sviluppo delle storyline era completamente sacrificato sull'altare dell'esaltazione dei momenti più grotteschi, ridicoli, oltre che dell'aspetto più sportivo. Se oggi parlate a qualcuno nato negli anni '80-'90 e che non ha mai seguito il wrestling di "promo", probabilmente vi guarda con fare interrogatorio; se invece menzionate la 619 o la Frog Splash, sicuramente riesce a capire a cosa vi stiate riferendo.
Io al wrestling devo uno dei traguardi più importanti della mia vita, ovvero quello di essere riuscito a sviluppare una capacità di comprensione nell'ascolto e nell'utilizzo dell'inglese che mi ha aiutato tantissimo nell'ambito lavorativo. Ma questo, appunto, perchè mi sono affrancato quasi subito dal modo in cui il wrestling veniva presentato su Mediaset e ho capito (chissà quando, chissà come) che dietro a quel carrozzone proposto in maniera tanto ridicola si nascondeva in realtà una messa in scena stratificata e che, in fondo, non fa altro che ricalcare la struttura e i tropi narrativi tipici di qualsiasi altra forma di intrattenimento.
Quali sono, dunque, secondo voi, le ragioni per cui le vostri mogli e i vostri amici vi guardano storto quando rivelate loro - sicuramente non senza una punta di imbarazzo - che siete appassionati di wrestling? Ma soprattutto, lo vogliamo fare sto torneo dei nomi più ridicoli, veri o immaginari che siano?
Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
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Beh, parlando solo delle traduzioni, una mossa finale di nome "Pietra Tombale" ci starebbe tutta, avendo anche un senso di modo di dire italiano
Per forza di cose alcune traduzioni si perdono, penso a Sweet Chin Music che gioca sul mento ma anche sul "Switching music" un "Si cambia musica" in italiano perderebbe una delle due sfumature
La clothesline sarebbe letteralmente la "corda del bucato", abbastanza buffo in italiano, ma non mi dispiace la traduzione in "braccio teso".
Si possono tranquillamente mantenere in inglese alcuni nomi di mosse come suplex e bodyslam visto come l'italiano tende a non tradurre spesso i termini stranieri
Sarebbe magari più consono coniare dei termini che si rifacciano direttamente al sostrato culturale italiano, per esempio se un lottatore ha uno shining wizard come mossa finale potrebbe chiamarla "Il calcio di rigore" o "la massima punizione", coniando vari nomi in base al personaggio. Un magistrato potrebbe andare a segno con la "Mani Pulite" e un personaggio a richiamare il Silvio Berlusconi donnaiolo potrebbe essere "Arcore Holly"
Beh, parlando solo delle traduzioni, una mossa finale di nome "Pietra Tombale" ci starebbe tutta, avendo anche un senso di modo di dire italiano
Per forza di cose alcune traduzioni si perdono, penso a Sweet Chin Music che gioca sul mento ma anche sul "Switching music" un "Si cambia musica" in italiano perderebbe una delle due sfumature
La clothesline sarebbe letteralmente la "corda del bucato", abbastanza buffo in italiano, ma non mi dispiace la traduzione in "braccio teso".
Si possono tranquillamente mantenere in inglese alcuni nomi di mosse come suplex e bodyslam visto come l'italiano tende a non tradurre spesso i termini stranieri
Sarebbe magari più consono coniare dei termini che si rifacciano direttamente al sostrato culturale italiano, per esempio se un lottatore ha uno shining wizard come mossa finale potrebbe chiamarla "Il calcio di rigore" o "la massima punizione", coniando vari nomi in base al personaggio. Un magistrato potrebbe andare a segno con la "Mani Pulite" e un personaggio a richiamare il Silvio Berlusconi donnaiolo potrebbe essere "Arcore Holly"
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Non so in che mondo vivete ma nella mia cerchia di amici ce ne sono un paio che lo seguono più o meno assiduamente e tutti gli altri lo trattano come un hobby qualunqueSlow Savage ha scritto: ↑31/01/2025, 19:11
Quali sono, dunque, secondo voi, le ragioni per cui le vostri mogli e i vostri amici vi guardano storto quando rivelate loro - sicuramente non senza una punta di imbarazzo - che siete appassionati di wrestling?

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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Mi hai ucciso


Per rispondere a Prizefighter, io non conosco NESSUNO che guardi il wrestling tra le persone a me vicine. I miei amici, tutti discreti nerd, non hanno alcun parere al riguardo (nel senso che non "giudicano" questo mio hobby, semplicemente lo ignorano), mentre nella mia cerchia social saranno al più 3-4 le persone che lo seguono assiduamente. E quando ne parlo con qualcuno, di solito la reazione è un sorriso un po' imbarazzato del tipo "ma davvero una persona come te segue quella minchiata?"
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Non oso immaginare come sia la WWE in Spagna, con il vizio che hanno di tradurre TUTTO.
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Perdonami se evidenzio solo questo, poi risponderò al resto, ma sulla storia della lingua inglese mi ci ritrovo molto anche io.Slow Savage ha scritto: ↑31/01/2025, 19:11
Io al wrestling devo uno dei traguardi più importanti della mia vita, ovvero quello di essere riuscito a sviluppare una capacità di comprensione nell'ascolto e nell'utilizzo dell'inglese che mi ha aiutato tantissimo nell'ambito lavorativo. Ma questo, appunto, perchè mi sono affrancato quasi subito dal modo in cui il wrestling veniva presentato su Mediaset e ho capito (chissà quando, chissà come) che dietro a quel carrozzone proposto in maniera tanto ridicola si nascondeva in realtà una messa in scena stratificata e che, in fondo, non fa altro che ricalcare la struttura e i tropi narrativi tipici di qualsiasi altra forma di intrattenimento.
Io però non cominciai con gli show, che quelli che riuscivo a vedere li guardavo ancora in italiano (parliamo del 2001/2002, andavo in prima superiore e l'inglese non lo masticavo ancora benissimo). Parlo dei videogiochi WWE, soprattutto Just Bring It, che anche se non fu il primo titolo di wrestling WWF che comprai (il primo fu Know Your Role), fu quello dove iniziai a farmi le caw dei wrestler mancanti, seguendo le guide che mi scaricavo da vari siti.
Ricordo il lavoraccio per cercare di capire dove piazzare certi loghi, con il vocabolario in parte, ed è una cosa che si è protratta ancora per diversi anni, andata poi a perdersi con l'avvento delle caw online.
A questo, unii il seguire gli show in lingua inglese e mi resi conto, con il tempo, che affiancare l'inglese "per passione" all'inglese per studio, mi aiutò tantissimo a comprendere la lingua, tanto che ero uno di quelli con i voti più alti nella materia, praticamente ho avuto il 9 fisso per cinque anni (poi facevo cagare in matematica ed economia aziendale, ma quello è un altro discorso

Concordo molto sulla questione del wrestling e della sua struttura paragonabile ad altri show di intrattenimento, è una cosa che viene trattata bene nel famoso "Wrestling Isn't Wrestling", che ti fa proprio capire che il wrestling (o sport entertainment) che guardiamo noi, è prima di tutto storie e personaggi e poi wrestling.
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Io ho conoscenze che lo guardano sia sporadicamente che seguendolo con abbastanza assiduità
Mio padre spesso guarda la AEW ma non è super dentro perché non gli piace molto il prodotto offerto, così come un mio collega segue la WWE e la NJPW
Io stesso spesso sono andato in ufficio con la maglietta di Jet Uso o quella del JD (quella con l'aggiunta di R-Truth per capirci) e più di una persona mi ha fatto notare che sanno che magliette sono
La mia stessa compagna seguiva molto in passato e ora vuole vedere solo i segmenti delle storyline femminili perché quello le interessa
Il problema grosso grosso alla base culturale è che essere fan del breslin viene visto come una cosa da poppanti perché veniva venduto così specie da Mediaset, a tutti quelli che mi dicono che il wrestling è finto la risposta più ovvia è e rimane "Perché invece i film e le serie TV sono veri neh?"
Essere fan è qualcosa che in Italia non va detto e va tenuto nascosto nei meandri dei forum o delle pagine a cui non si mette il like ma si seguono. E se beccati si dice che lo segui per la figa mica per tutto il resto
Alla fine una passione è personale e tale va goduta, onestamente chi cazzo se ne frega che il collega ti dice che guardi gli uomini abbronzati e oliati? Io vedo il wrestling come gli spettacoli drag, come squid games. Me li godo e chissene del parere degli altri. Inizino i fan per primi a palesare il loro gusto nel vedere un prodotto con un pizzico di orgoglio prima di lamentarsi che viene visto come una cosa da bambini
Mio padre spesso guarda la AEW ma non è super dentro perché non gli piace molto il prodotto offerto, così come un mio collega segue la WWE e la NJPW
Io stesso spesso sono andato in ufficio con la maglietta di Jet Uso o quella del JD (quella con l'aggiunta di R-Truth per capirci) e più di una persona mi ha fatto notare che sanno che magliette sono
La mia stessa compagna seguiva molto in passato e ora vuole vedere solo i segmenti delle storyline femminili perché quello le interessa
Il problema grosso grosso alla base culturale è che essere fan del breslin viene visto come una cosa da poppanti perché veniva venduto così specie da Mediaset, a tutti quelli che mi dicono che il wrestling è finto la risposta più ovvia è e rimane "Perché invece i film e le serie TV sono veri neh?"
Essere fan è qualcosa che in Italia non va detto e va tenuto nascosto nei meandri dei forum o delle pagine a cui non si mette il like ma si seguono. E se beccati si dice che lo segui per la figa mica per tutto il resto

Alla fine una passione è personale e tale va goduta, onestamente chi cazzo se ne frega che il collega ti dice che guardi gli uomini abbronzati e oliati? Io vedo il wrestling come gli spettacoli drag, come squid games. Me li godo e chissene del parere degli altri. Inizino i fan per primi a palesare il loro gusto nel vedere un prodotto con un pizzico di orgoglio prima di lamentarsi che viene visto come una cosa da bambini
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Credo che abbia detto tutto te. Io forse sostituirei forma "bassa" con "per bambini": se sei adulto e parli dei Teletubbies sei strano e il Wrestling quello era.Slow Savage ha scritto: ↑31/01/2025, 19:11 L'idea di aprire questo topic nasce dall'ilarità che sto provando in questi giorni nel leggere il topic sulle seghe wrestlinghiane. Non partecipo al torneo perchè fatico già a ricordare cosa ho mangiato ieri a pranzo, figurarsi a recuperare le memorie precedenti alla pausa che ho preso del wrestling dalla Summer of Punk sino al 2021. Però mi sto genuinamente divertendo a leggere i vostri post e a riaprire cassettini della memoria che si erano chiusi da tempo, e per questo vi ringrazio.
Dicevo, dunque, che il mio topic voleva inizialmente proseguire su questa scia scanzonata. Avrei voluto proporvi, infatti, di stilare un elenco - se non addirittura di fare un nuovo torneo - dei nomi peggiori che sono stati dati o che sarebbe possibile dare alle mosse di wrestling in italiano. Per esempio, rido al solo pensiero che qualcuno possa esaltarsi per un "avambraccio fenomenale", o che qualche commentatore possa porre enfasi su quanto devastante fosse "l'aggiustamento d'attitudine" (no davvero, come cazzo tradurreste Attitude Adjustment?!).
Poi però la mia riflessione si è allargata al macroproblema della "traduzione" del wrestling in italiano. E non parlo solo della questione lessicale e linguistica, ma anche, in senso più sociologico, della difficoltà che una forma di intrattenimento tanto popolare negli US ha sempre incontrato nell'imporsi nel nostro paese. Se ci pensate, da un lato la cosa è abbastanza strana: noi divoriamo costantemente prodotti culturali partoriti dagli Stati Uniti, e anzi, il nostro immaginario oggi è plasmato in larga parte dai film prodotti da Hollywood, dalle serie TV made in America, dai loro cartoni animati e quant'altro. E mi viene un po' complicato anche addurre le motivazioni del sostanziale insuccesso del wresting in Italia al fatto che sia una roba "da nerd", considerato quanto ormai sia sdoganato e socialmente "accettato" il consumo di prodotti culturali un tempo bollati come da "sfigati" (pensate ai manga, ai videogiochi, etc.).
C'è sicuramente una ragione storica dietro a questo problema: ovvero, il fatto che in Italia il wrestling sia stato presentato come una forma di intrattenimento molto "bassa", in cui l'elemento di sviluppo delle storyline era completamente sacrificato sull'altare dell'esaltazione dei momenti più grotteschi, ridicoli, oltre che dell'aspetto più sportivo. Se oggi parlate a qualcuno nato negli anni '80-'90 e che non ha mai seguito il wrestling di "promo", probabilmente vi guarda con fare interrogatorio; se invece menzionate la 619 o la Frog Splash, sicuramente riesce a capire a cosa vi stiate riferendo.
Io al wrestling devo uno dei traguardi più importanti della mia vita, ovvero quello di essere riuscito a sviluppare una capacità di comprensione nell'ascolto e nell'utilizzo dell'inglese che mi ha aiutato tantissimo nell'ambito lavorativo. Ma questo, appunto, perchè mi sono affrancato quasi subito dal modo in cui il wrestling veniva presentato su Mediaset e ho capito (chissà quando, chissà come) che dietro a quel carrozzone proposto in maniera tanto ridicola si nascondeva in realtà una messa in scena stratificata e che, in fondo, non fa altro che ricalcare la struttura e i tropi narrativi tipici di qualsiasi altra forma di intrattenimento.
Quali sono, dunque, secondo voi, le ragioni per cui le vostri mogli e i vostri amici vi guardano storto quando rivelate loro - sicuramente non senza una punta di imbarazzo - che siete appassionati di wrestling? Ma soprattutto, lo vogliamo fare sto torneo dei nomi più ridicoli, veri o immaginari che siano?
Cosa permette di superare questa definizione? Il tempo e l'esposizione nazional-popolare, che il Wrestling non ha avuto. 3 annetti su Italia Uno e poi è arrivato l'inverno nucleare causato da Benoit, che non va sottovalutato: il Wrestling improvvisamente è diventato sporco, sporchissimo e molto velocemente si è corso ai ripari. Ricordo una cena con degli zii preoccupati che mi spiegavano come fossero tutti matti steroidati e io in piena negazione che mi arrabbiavo e dicevo che non era vero, tipo Marge con i Monkees.
Detto ciò, è innegabile che l'aria stia cambiando. La forza che tutto muove nel mondo dell'intrattenimento (la nostalgia) sta permettendo un piccolo revival anche in Italia e i nerd stanno aiutando, anche quelli lontani dalla disciplina. Sono fiducioso e sogno un Francesco Akira ospite di Fazio.
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Mi viene in mente che c'è un episodio di Detective Conan a tema wrestling in cui un personaggio ha proprio lo Shining Wizard come mossa caratteristica (e viene replicata da Ran per stendere il colpevole di turno che tenta la fuga), e viene ribattezzata "la mossa dello STREGONE SCINTILLANTE".Gengar 12 ha scritto: ↑31/01/2025, 20:55 Sarebbe magari più consono coniare dei termini che si rifacciano direttamente al sostrato culturale italiano, per esempio se un lottatore ha uno shining wizard come mossa finale potrebbe chiamarla "Il calcio di rigore" o "la massima punizione", coniando vari nomi in base al personaggio. Un magistrato potrebbe andare a segno con la "Mani Pulite" e un personaggio a richiamare il Silvio Berlusconi donnaiolo potrebbe essere "Arcore Holly"

Idem, il wrestling mi ha aiutato tantissimo con l'inglese. Se ho imparato bene a parlarlo e a capirlo è anche grazie al fatto che mi sono abituato a sentire i promo in lingua originale, e un sacco di termini (specialmente anatomici, ma non solo) li ho imparati così.Backbone Crusher ha scritto: ↑01/02/2025, 8:36 A questo, unii il seguire gli show in lingua inglese e mi resi conto, con il tempo, che affiancare l'inglese "per passione" all'inglese per studio, mi aiutò tantissimo a comprendere la lingua, tanto che ero uno di quelli con i voti più alti nella materia, praticamente ho avuto il 9 fisso per cinque anni (poi facevo cagare in matematica ed economia aziendale, ma quello è un altro discorso).
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Comunque questo lo sottolineo e lo sottoscrivo. Se ho raggiunto un livello di inglese tale da non dover più fare affidamento a sottotitoli (anche se ogni tanto li attivo perchè non si smette mai di imparare e qualche volta incontro parole che non ho mai sentito) e da poter intrattenere conversazioni con madrelingua quasi senza problemi (io da Liverpool in su inizio a far fatica quando l'accento è molto marcato) lo devo al wrestling.Slow Savage ha scritto: ↑31/01/2025, 19:11 Io al wrestling devo uno dei traguardi più importanti della mia vita, ovvero quello di essere riuscito a sviluppare una capacità di comprensione nell'ascolto e nell'utilizzo dell'inglese che mi ha aiutato tantissimo nell'ambito lavorativo. Ma questo, appunto, perchè mi sono affrancato quasi subito dal modo in cui il wrestling veniva presentato su Mediaset e ho capito (chissà quando, chissà come) che dietro a quel carrozzone proposto in maniera tanto ridicola si nascondeva in realtà una messa in scena stratificata e che, in fondo, non fa altro che ricalcare la struttura e i tropi narrativi tipici di qualsiasi altra forma di intrattenimento.
Io Sky non ce l'avevo, se volevo vedere la WWE o aspettavo la versione internazionale commentata in italiano su Cielo che andava in ritardo di una settimana oppure mi avventuravo per i sette mari conscio però che era tutto in inglese. Ho fatto non poca fatica all'inizio, ma i risultati si son visti tutti visto che ho anche drasticamente migliorato i miei risultati al liceo in inglese. Letteratura e grammatica vanno anche bene, ma senza pratica ed esperienze giornaliere sono praticamente inutili
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Guarda, ti dirò che la nostalgia è un'arma a doppio taglio per il wrestling. Penso alle nuove generazioni che potrebbero approcciarsi al prodotto: in chi dovrebbero identificarsi oggi? Un tempo c'erano delle gimmick molto marcate che ti portavano immediatamente a schierarti dall'una o dall'altra parte, oppure a "rivederti" nelle azioni e nei modi di fare di quello o quell'altro wrestler. Oggi questa cosa manca, per quanto paradossalmente i wrestler tendano a portare più se stessi sul ring che dei personaggi costruiti ad hoc. Dunque per avvicinarsi al prodotto i giovani dovrebbero essere in un certo senso "informati" riguardo a cosa è il wrestling perchè mancano quei personaggi e quelle gimmick facilmente riconoscibili che facciano da traino anche per lo spettatore naive. Ma, una volta avvicinatisi al prodotto, è probabile che finiscano con l'affezionarsi presto ai personaggi (e dunque a tutto il carrozzone) perchè questi oggi sono molto relatable (lo so che anche tu stai pensando a Hangman).Darth_Dario ha scritto: ↑01/02/2025, 9:42 Credo che abbia detto tutto te. Io forse sostituirei forma "bassa" con "per bambini": se sei adulto e parli dei Teletubbies sei strano e il Wrestling quello era.
Cosa permette di superare questa definizione? Il tempo e l'esposizione nazional-popolare, che il Wrestling non ha avuto. 3 annetti su Italia Uno e poi è arrivato l'inverno nucleare causato da Benoit, che non va sottovalutato: il Wrestling improvvisamente è diventato sporco, sporchissimo e molto velocemente si è corso ai ripari. Ricordo una cena con degli zii preoccupati che mi spiegavano come fossero tutti matti steroidati e io in piena negazione che mi arrabbiavo e dicevo che non era vero, tipo Marge con i Monkees.
Detto ciò, è innegabile che l'aria stia cambiando. La forza che tutto muove nel mondo dell'intrattenimento (la nostalgia) sta permettendo un piccolo revival anche in Italia e i nerd stanno aiutando, anche quelli lontani dalla disciplina. Sono fiducioso e sogno un Francesco Akira ospite di Fazio.
E sempre parlando di paradossi, la cosa bella è che il wrestling ha mille modalità di fruizione, che potrebbero accontentare più o meno qualsiasi palato. Mentre sport come il calcio a oggi hanno sempre meno successo presso le nuove generazioni perchè l'attention span del teenager medio è molto inferiore ai 90 minuti, il wrestling potrebbe essere visto sia tramite reel che passando la serata spaparanzati sul divano. Dunque forse la soluzione potrebbe essere che, come è appena avvenuto in America, i diritti della WWE (o magari di qualche altra compagnia) passino in mano a qualche colosso dell'intrattenimento, così che l'avvicinamento possa avvenire in maniera casuale (tramite, per esempio, il classico zapping scazzato su Netflix) e i più giovani possano pian piano iniziare a capire cos'è davvero lo sport-intrattenimento.
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Il problema dell'identificazione non lo vedo granché, basta spingere chi hanno e bona lì, sarà l'esperienza a creare il legame.Slow Savage ha scritto: ↑01/02/2025, 19:49 Guarda, ti dirò che la nostalgia è un'arma a doppio taglio per il wrestling. Penso alle nuove generazioni che potrebbero approcciarsi al prodotto: in chi dovrebbero identificarsi oggi? Un tempo c'erano delle gimmick molto marcate che ti portavano immediatamente a schierarti dall'una o dall'altra parte, oppure a "rivederti" nelle azioni e nei modi di fare di quello o quell'altro wrestler. Oggi questa cosa manca, per quanto paradossalmente i wrestler tendano a portare più se stessi sul ring che dei personaggi costruiti ad hoc. Dunque per avvicinarsi al prodotto i giovani dovrebbero essere in un certo senso "informati" riguardo a cosa è il wrestling perchè mancano quei personaggi e quelle gimmick facilmente riconoscibili che facciano da traino anche per lo spettatore naive. Ma, una volta avvicinatisi al prodotto, è probabile che finiscano con l'affezionarsi presto ai personaggi (e dunque a tutto il carrozzone) perchè questi oggi sono molto relatable (lo so che anche tu stai pensando a Hangman).
E sempre parlando di paradossi, la cosa bella è che il wrestling ha mille modalità di fruizione, che potrebbero accontentare più o meno qualsiasi palato. Mentre sport come il calcio a oggi hanno sempre meno successo presso le nuove generazioni perchè l'attention span del teenager medio è molto inferiore ai 90 minuti, il wrestling potrebbe essere visto sia tramite reel che passando la serata spaparanzati sul divano. Dunque forse la soluzione potrebbe essere che, come è appena avvenuto in America, i diritti della WWE (o magari di qualche altra compagnia) passino in mano a qualche colosso dell'intrattenimento, così che l'avvicinamento possa avvenire in maniera casuale (tramite, per esempio, il classico zapping scazzato su Netflix) e i più giovani possano pian piano iniziare a capire cos'è davvero lo sport-intrattenimento.
Sui vari mezzi di fruizione, la cosa che mi da più fiducia è che il Wrestling è abbastanza onnipresente nel mondo dei meme, normaloni o dank che siano.
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Re: Lost in translation: nomi e ragioni dell'insuccesso del wrestling in Italia
Comunque posso dire con tutta tranquillità che tutt'ora non ho conosciuto gente che seguisse wrestling perché gli piaceva, il grosso era ed è sul web.
Non considero invece chi "seguiva il wrestling" ai tempi del boom di inizio anni 2000, molti di quei "ragazzini" di allora ora hanno più di 30 anni, e non ho idea se seguono o no adesso (i cosidetti "figli di", "fratelli minori di " /parenti/conoscenti/amici di allora).
Ma fino a qualche tempo fa ho provato a spiegare a più di qualche amico, ma i discorsi vanno sempre a parare alle stesse cose, infatti ho definitivamente smesso di parlarne.
Poi magari beccherò per caso qualche insospettabile e scoprirò che lo segue, ma Magari.
Piccolo appunto, il successo c'era, non era un insuccesso, il boom all'epoca aveva creato una base, e gli ascolti erano buoni (nonostante il duo di SD), ma la faccenda Benoit (già citata sopra) ha messo la "pietra tombale" (
) , con i benpensanti di Mediaset che decisero di togliere il tutto.
Per me e per altri all'epoca, non era un danno (chi come me aveva Sky, ed altri già via Web), ma per il resto, ovvero chi poteva esser la base ed ora attualmente un bel popolo che ne parlava, è stato come cancellare da un giorno all'altro tutto, ed infatti molti di questi vivono di ricordi (come d'altronde pure io per gli inizi 90).
Che poi adesso come adesso, per me gli orari di Dmax non aiutano, soprattutto per i più piccoli.
Non considero invece chi "seguiva il wrestling" ai tempi del boom di inizio anni 2000, molti di quei "ragazzini" di allora ora hanno più di 30 anni, e non ho idea se seguono o no adesso (i cosidetti "figli di", "fratelli minori di " /parenti/conoscenti/amici di allora).
Ma fino a qualche tempo fa ho provato a spiegare a più di qualche amico, ma i discorsi vanno sempre a parare alle stesse cose, infatti ho definitivamente smesso di parlarne.
Poi magari beccherò per caso qualche insospettabile e scoprirò che lo segue, ma Magari.
Piccolo appunto, il successo c'era, non era un insuccesso, il boom all'epoca aveva creato una base, e gli ascolti erano buoni (nonostante il duo di SD), ma la faccenda Benoit (già citata sopra) ha messo la "pietra tombale" (

Per me e per altri all'epoca, non era un danno (chi come me aveva Sky, ed altri già via Web), ma per il resto, ovvero chi poteva esser la base ed ora attualmente un bel popolo che ne parlava, è stato come cancellare da un giorno all'altro tutto, ed infatti molti di questi vivono di ricordi (come d'altronde pure io per gli inizi 90).
Che poi adesso come adesso, per me gli orari di Dmax non aiutano, soprattutto per i più piccoli.