Requiem per un indefinibile
- Darth_Dario
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Requiem per un indefinibile
Per ora per la morte di Sabu non ho letto di tributi strappalacrime o racconti accorati di sue grandi gesta. Sulla pagina di Maffew ho visto qualche foto tra il serio e il faceto che creano una narrazione contraddittoria di quello che era l’indiano del Michigan, come era inevitabile che fosse.
So che voglio scrivere queste righe ma Dio mio, ma come si fa a raccontare e rendere onore a Sabu? Forse forse c’ha avuto ragione Janela un mese fa a dargli un palcoscenico in cui ammazzarsi un’ultima volta, unendo l’incoscienza a un’innegabile capacità “tecnica” (brr, partiamo male) nel fare cose folli.
Si, folle, pazzo, mozza fiatante e mille e mille altri aggettivi, che comunque non restituiscono il quadro, le emozioni, il tutto e ancora di più che era quest’uomo. È il 2005, sto vedendo lo show che cambierà la mia vita di innamorato del Wrestling, ci sono Rhino e RVD sul ring: volti noti che sto scoprendo in nuove vesti. Poi va via la luce. Quando riappare, lui: turbante, pantaloni fluorescenti, sedia in mano, cicatrici. Centinaia di cicatrici. Ognuna che richiama a una storia, a una battaglia, a una follia passata.
Ecco, Sabu è questa scena: la botta di adrenalina pura che resuscita la morente scena del Wrestling USA dei primi anni ’90. Proprio come il personaggio di Uma Thurman, avevano esagerato gli anni precedente e ora era mezzo collassato nel suo vomito di roba già vista e rivista, fino a quando è arrivato qualcuno che nessuno aveva mai visto prima e che da oggi mai più si rivedrà.
Però cazzo, vedi che fatica? Uno sbrodolamento di sinonimi per la follia ma Dio mio c’è di più, ma come si fa a spiegare che eri anche la pulizia, quella tecnica che citavo prima, rabbrividendo perché sono un cojone, perché in un Wrestling che fagocita sempre di più qualsiasi mossa che appare, a te il Triple Jump Moonsault non te l’ha ancora rubato nessuno.
Solo che poi non si sapeva: era una notte buona in cui saresti 20 minuti a cannone facendo numeri come nessun altro o era una notte cattiva in cui ti saresti accartocciato malamente facendo cagate su cagate?
*Devi guardare i botch che avrebbero potuto esserci*
Non lo so, io non mi riacchiappo. Sono 30 anni che ci ricordi che sei la morte che cammina sul ring, ma non quella stilosa e scenografica di Undertaker, proprio la morte vera, quella rumorosa, caotica, brutta, sporca, impestata di imprecazioni. Però non ero pronto, non credo lo fosse nessuno.
Chiudo gli occhi, non ci sei più. Ciao, SABUUUUUUUUUUUU!!!!!!
So che voglio scrivere queste righe ma Dio mio, ma come si fa a raccontare e rendere onore a Sabu? Forse forse c’ha avuto ragione Janela un mese fa a dargli un palcoscenico in cui ammazzarsi un’ultima volta, unendo l’incoscienza a un’innegabile capacità “tecnica” (brr, partiamo male) nel fare cose folli.
Si, folle, pazzo, mozza fiatante e mille e mille altri aggettivi, che comunque non restituiscono il quadro, le emozioni, il tutto e ancora di più che era quest’uomo. È il 2005, sto vedendo lo show che cambierà la mia vita di innamorato del Wrestling, ci sono Rhino e RVD sul ring: volti noti che sto scoprendo in nuove vesti. Poi va via la luce. Quando riappare, lui: turbante, pantaloni fluorescenti, sedia in mano, cicatrici. Centinaia di cicatrici. Ognuna che richiama a una storia, a una battaglia, a una follia passata.
Ecco, Sabu è questa scena: la botta di adrenalina pura che resuscita la morente scena del Wrestling USA dei primi anni ’90. Proprio come il personaggio di Uma Thurman, avevano esagerato gli anni precedente e ora era mezzo collassato nel suo vomito di roba già vista e rivista, fino a quando è arrivato qualcuno che nessuno aveva mai visto prima e che da oggi mai più si rivedrà.
Però cazzo, vedi che fatica? Uno sbrodolamento di sinonimi per la follia ma Dio mio c’è di più, ma come si fa a spiegare che eri anche la pulizia, quella tecnica che citavo prima, rabbrividendo perché sono un cojone, perché in un Wrestling che fagocita sempre di più qualsiasi mossa che appare, a te il Triple Jump Moonsault non te l’ha ancora rubato nessuno.
Solo che poi non si sapeva: era una notte buona in cui saresti 20 minuti a cannone facendo numeri come nessun altro o era una notte cattiva in cui ti saresti accartocciato malamente facendo cagate su cagate?
*Devi guardare i botch che avrebbero potuto esserci*
Non lo so, io non mi riacchiappo. Sono 30 anni che ci ricordi che sei la morte che cammina sul ring, ma non quella stilosa e scenografica di Undertaker, proprio la morte vera, quella rumorosa, caotica, brutta, sporca, impestata di imprecazioni. Però non ero pronto, non credo lo fosse nessuno.
Chiudo gli occhi, non ci sei più. Ciao, SABUUUUUUUUUUUU!!!!!!
- Camilloy2j93
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Re: Requiem per un indefinibile
Visto che è stato citato più volte lo posto qua
Un match che fece conoscere al 12enne Camillo sia Sabu che la TNA
L'aura che si portava dietro Sabu è difficilmente spiegabile
Io non sono bravo con le parole, però sono molto triste
Un match che fece conoscere al 12enne Camillo sia Sabu che la TNA
L'aura che si portava dietro Sabu è difficilmente spiegabile
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- RollinThundr
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Re: Requiem per un indefinibile
Death Defying Incredibile come già a 19 anni avesse rischiato grosso, in una rissa si prende un colpo di pistola in faccia..il colpo gli distrugge un po di denti, schegge gli vanno ovunque tra lingua e gola..
poco dopo, inizia ad allenarsi per diventare un wresler..
E pochi, wrestler, mi hanno preso come Sabu, una continua sfida alla morte e al proprio fisico.
30 anni che ci ricordi che sei la morte che cammina sul ring, ma non quella stilosa e scenografica di Undertaker, proprio la morte vera, quella rumorosa, caotica, brutta, sporca, impestata di imprecazioni. Però non ero pronto, non credo lo fosse nessuno.
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poco dopo, inizia ad allenarsi per diventare un wresler..
E pochi, wrestler, mi hanno preso come Sabu, una continua sfida alla morte e al proprio fisico.
30 anni che ci ricordi che sei la morte che cammina sul ring, ma non quella stilosa e scenografica di Undertaker, proprio la morte vera, quella rumorosa, caotica, brutta, sporca, impestata di imprecazioni. Però non ero pronto, non credo lo fosse nessuno.
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- Delphi
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Re: Requiem per un indefinibile
Comunque sto vedendo una quantità di omaggi sui social enorme, anche su pagine non legate al wrestling.
- Gsquared
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Re: Requiem per un indefinibile
Avendo recuperato la ECW, l'esordio di Sabu è il momento in cui la allora Eastern Championship Wrestling cessa di essere una federazioncina senza pretese e inizia ad essere rivoluzionaria.
Nel 1993 era qualcosa di incredibile, diverso da chiunque altro.
Una magnifica testa di cazzo. Gli si voleva bene...
Nel 1993 era qualcosa di incredibile, diverso da chiunque altro.
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- Darth_Dario
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- RollinThundr
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Re: Requiem per un indefinibile
Credo che Sabu sia l'unico wrestler che anche in età adulta mi fa credere alla keyfabe.
Entra, non dice una parola, guarda brutto l'avversario. Il resto lo fanno le cicatrici, la barba incolta, il turbante, le bende, sta cazzo di musica ipnotica e martellante. Mi inquieta, mi ha sempre inquietato terribilmente. È l'unico che mi fa ancora pensare che il wrestling sia "vero".
Entra, non dice una parola, guarda brutto l'avversario. Il resto lo fanno le cicatrici, la barba incolta, il turbante, le bende, sta cazzo di musica ipnotica e martellante. Mi inquieta, mi ha sempre inquietato terribilmente. È l'unico che mi fa ancora pensare che il wrestling sia "vero".
- Koji_Clutch
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Re: Requiem per un indefinibile
Mi sono ri-iscritto a questo forum con un nuovo nick dopo anni passati qui perché avevo voglia di parlare di questa disciplina in modo più impersonale, distaccato, come da "forum", rispetto ai social moderni.
Infrango un attimo questa scelta per un racconto personale, per ricordare Sabu. Ho avuto il piacere di conoscere Sabu circa 10 anni fa in occasione di uno show. Ci ho scambiato delle chiacchiere sia a livello personale portandolo in giro in auto (molto a grandi linee, persona abbastanza riservata), sia a livello professionale per gestire il booking di un suo evento.
Che dire, un Professionista vero, con la P maiuscola. Non faccio nomi, ma nel business del wrestling sono quasi tutte primedonne. Sabu no, Sabu si metteva a disposizione. "You are the booker, I'll do whatever you want me to do in your show.". Sembra una banalità ma vi assicuro che non lo è. Ovviamente non mi riferisco a chissà di grave, ma ad un semplice epilogo del match contro un lottatore indipendente, di fronte ad una leggenda del suo calibro.
Ho letto che la sua theme song metteva i brividi a qualcuno e lo confermo. Ho avuto l'onore di premere il "play" per farlo entrare, e vi giuro che è entrata in arena una persona totalmente diversa da quella che ho conosciuto nel backstage, tant'è che, nonostante conoscessi il booking del suo match, era diventato tutto talmente reale che ho temuto che fosse andato via incazzato per qualche accaduto andato storto durante l'incontro. Dall'arena esce un uomo inferocito, imbestialito con tutti. Nel backstage rientra una persona normalissima, pacata, un professionista.
Ho conosciuto Sabu, ed ho conosciuto davvero cosa significhino keyfabe, professionismo, amore per il wrestling.
Possa riposare in pace.
Infrango un attimo questa scelta per un racconto personale, per ricordare Sabu. Ho avuto il piacere di conoscere Sabu circa 10 anni fa in occasione di uno show. Ci ho scambiato delle chiacchiere sia a livello personale portandolo in giro in auto (molto a grandi linee, persona abbastanza riservata), sia a livello professionale per gestire il booking di un suo evento.
Che dire, un Professionista vero, con la P maiuscola. Non faccio nomi, ma nel business del wrestling sono quasi tutte primedonne. Sabu no, Sabu si metteva a disposizione. "You are the booker, I'll do whatever you want me to do in your show.". Sembra una banalità ma vi assicuro che non lo è. Ovviamente non mi riferisco a chissà di grave, ma ad un semplice epilogo del match contro un lottatore indipendente, di fronte ad una leggenda del suo calibro.
Ho letto che la sua theme song metteva i brividi a qualcuno e lo confermo. Ho avuto l'onore di premere il "play" per farlo entrare, e vi giuro che è entrata in arena una persona totalmente diversa da quella che ho conosciuto nel backstage, tant'è che, nonostante conoscessi il booking del suo match, era diventato tutto talmente reale che ho temuto che fosse andato via incazzato per qualche accaduto andato storto durante l'incontro. Dall'arena esce un uomo inferocito, imbestialito con tutti. Nel backstage rientra una persona normalissima, pacata, un professionista.
Ho conosciuto Sabu, ed ho conosciuto davvero cosa significhino keyfabe, professionismo, amore per il wrestling.
Possa riposare in pace.
Ultima modifica di Koji_Clutch il 16/05/2025, 2:05, modificato 2 volte in totale.
- RollinThundr
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Re: Requiem per un indefinibile
Nettamente, una caratterista "ereditata" dallo zioSilent ha scritto: ↑16/05/2025, 0:07 Credo che Sabu sia l'unico wrestler che anche in età adulta mi fa credere alla keyfabe.
Entra, non dice una parola, guarda brutto l'avversario. Il resto lo fanno le cicatrici, la barba incolta, il turbante, le bende, sta cazzo di musica ipnotica e martellante. Mi inquieta, mi ha sempre inquietato terribilmente. È l'unico che mi fa ancora pensare che il wrestling sia "vero".
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Re: Requiem per un indefinibile
Sabu è l'esempio che, a volte, nel wrestling le parole non servono, quando sai portare sul ring un personaggio che fa tutto solo con la presenza e con le sue abilità, che ti fa dire "questo è uno che scuoierà vivo il suo avversario".
La perfetta dimostrazione che un personaggio lo puoi definire e delineare in tanti modi, non solo sapendo parlare al microfono.
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- Tigermask
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Re: Requiem per un indefinibile
Sapete perché di norma non sopporto sta guerra tra WWEFANBOYS (che son cmq nettamente di più) VS il resto (a partire dalla AEW)?
proprio per sto motivo.
Quando entrava Sabu alla fine sai che ci sarà spettacolo, che ci sarà quelli che in molti potrebbero definire una messa in scena, ma tale che puoi farti malissimo, spezzarti le ossa, lasciarti i segni, senza magari nessuna storyline di mezzo, musiche a palla, titantron, discorsi al MIC che durano decenni.
Però si deve rompere le palle ugualmente, mentre basta vedere come uno come lui ha avuto elogi da gente del mondo del Wrestling anche distanti da loro, perfino "Sgt. Slaughter" uno che nel suo twitter ha palesemente scritto che non ha mai avuto modo di condividere il ring.
Mi verrebbe da dire , godetevi il wrestling come vi piace, in qualunque modo espresso, senza stare appresso a fanboy vari, perché questo era Sabu, Wrestling, che a magari del tipo che a qualcuno non piaceva, ma Wrestling.
proprio per sto motivo.
Quando entrava Sabu alla fine sai che ci sarà spettacolo, che ci sarà quelli che in molti potrebbero definire una messa in scena, ma tale che puoi farti malissimo, spezzarti le ossa, lasciarti i segni, senza magari nessuna storyline di mezzo, musiche a palla, titantron, discorsi al MIC che durano decenni.
Però si deve rompere le palle ugualmente, mentre basta vedere come uno come lui ha avuto elogi da gente del mondo del Wrestling anche distanti da loro, perfino "Sgt. Slaughter" uno che nel suo twitter ha palesemente scritto che non ha mai avuto modo di condividere il ring.
Mi verrebbe da dire , godetevi il wrestling come vi piace, in qualunque modo espresso, senza stare appresso a fanboy vari, perché questo era Sabu, Wrestling, che a magari del tipo che a qualcuno non piaceva, ma Wrestling.
- Smoker
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- Darth_Dario
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Re: Requiem per un indefinibile
Un tempo le battaglie al razzismo nel Wrestling si facevano a sediate. Maledetto Cody.
- Backbone Crusher
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Re: Requiem per un indefinibile
Questo perché certi fan si fossilizzano solo su un determinato tipo di wrestling e non concepiscono le altre sfaccettuature.Tigermask ha scritto: ↑16/05/2025, 11:26 Sapete perché di norma non sopporto sta guerra tra WWEFANBOYS (che son cmq nettamente di più) VS il resto (a partire dalla AEW)?
proprio per sto motivo.
Quando entrava Sabu alla fine sai che ci sarà spettacolo, che ci sarà quelli che in molti potrebbero definire una messa in scena, ma tale che puoi farti malissimo, spezzarti le ossa, lasciarti i segni, senza magari nessuna storyline di mezzo, musiche a palla, titantron, discorsi al MIC che durano decenni.
Però si deve rompere le palle ugualmente, mentre basta vedere come uno come lui ha avuto elogi da gente del mondo del Wrestling anche distanti da loro, perfino "Sgt. Slaughter" uno che nel suo twitter ha palesemente scritto che non ha mai avuto modo di condividere il ring.
Mi verrebbe da dire , godetevi il wrestling come vi piace, in qualunque modo espresso, senza stare appresso a fanboy vari, perché questo era Sabu, Wrestling, che a magari del tipo che a qualcuno non piaceva, ma Wrestling.
Per quanto mi riguarda, se fatta bene e giustamente contestualizzata con i dovuti paletti, ogni cosa nel wrestling può intrattenere, dal Sabu che non parla e mena malissimo tutti, al CM Punk che ti fa dieci minuti di promo narrandoti una storia.


