**Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

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big luca
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**Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da big luca »

Vorrei che in questo topic si ripubblicassero i post che ci hanno fatto emozionare, quelli per cui ci è scesa una lacrimuccia, abbiamo provato nostalgia per un momento passato, ma, perchè no, anche rabbia per qualcosa di ingiusto.

Per fare un esempio (così forse capirete meglio cosa intendo), questo è il post di Darth Dario nel topic dedicato alla chiusura dell'ECW Arena:
Chiudo gli occhi. Li riapro. Vedo un Wrestler, con un imbarazzante costumino leopardato che sale sul ring. Semba un selvaggio, la folla lo ama, lo chiama "Superfly" ed è innamorata delle sue acrobazie, innovative per il tempo, e impensabili per un uomo della sua stazza. Sta combattendo contro un giovane con un costume altrettanto imbarazzante, sembra un pompiere gay. Faccia da bravo ragazzo, ma la folla lo fischia senza pietà. L'eroe leopardato sale sul paletto, si lancia, il match è finito... no! Il ragazzo si alza! Nessuno c'era mai riuscito! Ma i fischi aumentano, l'Arena lo odia. Se solo sapessero...

Chiudo gli occhi, li riapro ancora. Vedo tre uomini sul ring, a darsi battaglia per quasi un'ora. Vedo una Leggenda, che non ha da dimostrare più niente a nessuno, rischiare tutto per una piccola federazione, e per quella manciata di devoti fan dell'Arena. Vedo un jobber iniziare la sua scalata verso la gloria, vedo uno dei Wrestler più innovativi di sempre combattere il match della sua vita. E l'Arena applaude i loro eroi.

Chiudo gli occhi, ma quando li riaprò vedo ancora la Leggenda su quel ring, a combattere con la stessa foga di 3 anni prima, sempre per loro, sempre per quel pubblico scatenato, che rimane ammutolito vedendolo volare sull'avversario, a più di 50 anni. La Leggenda vince, e l'Arena è felice. E' il loro momento, e lo festeggiano anche per tutti quelli che non hanno avuto la fortuna di essere da lì, ma che li guardano in Tv. E' la loro vittoria, ora il mondo sa chi sono.

Chiudo gli occhi, e quando li riaprò vedo diversi volti sul ring: giovani di tutto il mondo, costumi sgargianti, colori diversi abbeliscono l'Arena. La sua figlia prediletta è ormai scomparsa, ma ha portato il lutto per poco, e subito è stata pronta ad accogliere il nuovo. Pronti ad applaudire, a fischiare e a commovuersi, insieme ai nuovi artisti del ring. Il desiderio di Wrestling dell'Arena non è ancora estinto.

Chiudo gli occhi per l'ultima volta, e quando li riaprò, per la prima volta vedo il Ring. Vuoto. Le sedie intorno a me, disordinate, non hanno occupanti. C'è silenzio. Dov'è l'Arena? Dove l'euforia? Dov'è la magia? Vista così sembra solo un magazzino all'angolo della strada.

Sorrido: io so dov'è l'Arena. Devo solo trovare del Wrestling. Chiudo gli occhi, e chiudo le porte.



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LukeIsWrestling
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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da LukeIsWrestling »

Quello di Darth_Dario sono fantastici. Quando si impegna è il migliore in quel tipo di post.....

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straight edge savior
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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da straight edge savior »

Postate il post di Blingo sulla vittoria del titolo di Christian a ER

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Darth_Dario
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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da Darth_Dario »

Forse la cosa più bella che abbia mai letto riguardo il Wrestling.

Post di un utente che ormai non si vede da anni, xXxKURTANGLExXx (anche se ha avuto svariati altri nick), per gli amici, Will.

"Quel match che"
questo è un topic che avevo in mente di aprire da un bel po' di tempo. Non è il solito topic in cui si chiede il match preferito, è qualcosa di diverso e di molto semplice allo stesso tempo. Prendete un match di un vostro idolo, uno dei vostri wrestler preferiti e parlatene... questo match però deve essere speciale, il che non significa che deve riguardare per forza di cose una vittoria importante, ma qualcosa che secondo voi rappresenti questo wrestler in ogni sua caratteristica. Insomma, un match immagine/somiglianza del wrestler scelto. Chessò, per Benoit si potrebbe parlare di WrestleMania XX, di come alcune fasi del match abbiano ricordato la sua scalata lunga un ventennio verso il titolo, tra sofferenze, momenti in cui la vittoria sembrava ad un passo, salvo poi allontanarsi di nuovo... e come poi alla fine il destino abbia ceduto nello stesso momento in cui Triple H batteva la mano destra a terra segnando la tanto agognata vittoria... si potrebbe descrivere il post match, con l'abbraccio ad Eddie ad indicare quanto fossero importanti gli amici per tener duro e raggiungere l'obiettivo. Oppure, sempre delle stesso Benoit, si potrebbe parlare negli stessi termini della sconfitta della Royal Rumble 2003, regalandoci non solo un match stellare, ma forse il più grande esempio della vita e della carriera di Chris: sempre al limite delle proprie possibilità, sempre al massimo, sempre più vicino alle vittorie, che sfumano sempre di troppo poco. Oppure si potrebbe parlare di Michaels, del main event di WrestleMania XII o del Ladder Mach di WrestleMania X, due match diversi, due importanze diverse, due risultati diversi, due storie diverse ma sempre affascinanti dello stesso uomo... o magari di Danielson nel suo primo match contro KENTA [questo lo dico per quel qualcuno che ha promesso di eliminarmi all'apertura di un topic del genere, quando gli chiesi di parlare di questo match], quando nonostante un grave infortunio riuscì stringendo i denti non solo a mettere su un match stellare, ma addirittura a sconfiggere l'avversario. Oppure si potrebbe parlare di Rey Mysterio nella Royal Rumble. Si potrebbe parlare di Eddie Guerrero, quanti match lo hanno rappresentato? Da JBL, a Lesnar... o di Owen Hart, dal Capolavoro di WrestleMania X, all'altro di Summerslam 1994...



... io invece parlerò di qualcos'altro... una storia dove tutto è legato, e tutto succede seguendo una linea precisa, senza nulla lasciare al caso. Questa storia inizia più o meno nel 1975, quando un bambino di appena 8 anni iniziava il suo cammino verso quella che sarebbe stata una carriera leggendaria. Ultimo di sei figli, era un bambino fragile, la cui esperienza nel mondo dello Sport iniziò con grandissime difficoltà. I suoi limiti caratteriali, la sua paura di sbagliare, lo portarono a perdere troppo nel suo primo anno di attività, con una sola vittoria a favore, contro ben oltre 5 sconfitte. Fu così che iniziò a preferire gli sport di gruppo dove è vero che se vinci, vinci con altri con i quali condividerai i meriti... ma è anche vero che in caso di sconfitta le stesse colpe andranno divise con i compagni. Meno responsabilità, quindi...

... questo però non bastava, perché quando si è il più piccolo in una famiglia devota allo sport, in una città che negli anni '70 dominava in tutti gli sport più popolari, tutto intorno a te ti crea pressioni: i tuoi fratelli ti spingono oltre i tuoi limiti, perché tu con i tuoi stessi sogni rappresenti l'unico mezzo possibile affinché loro stessi li realizzino attraverso di te. Mentre intorno le cose in famiglia non vanno affatto bene... i tuoi genitori non si parlano, tuo padre lavora tanto, beve di più, e tua madre non ne può più, al punto dall'arrivare al porgli un ultimatum..

Passano gli anni, 1985... tra alti e bassi qualche piccola soddisfazione arrivò. Mese di Agosto, la stagione di Football stava per ricominciare, quando come un fulmine a ciel sereno, arrivò il colpo che avrebbe cambiato per sempre non solo una vita, ma la vita di tutte le persone che da allora in poi avrebbero avuto a che fare da vicino o da lontanissimo con quell'allora sedicenne.

Solita giornata di lavoro in cantiere... una caduta, svenimento... risveglio, ci si trascina in ospedale con le proprie forze, con le ultime si chiede della moglie... prima di svenire di nuovo. La nottata, lunghissima, piangere chiedendo scusa per le ultime settimane, mesi... la voglia di riprendere, purché ci sia il risveglio... ricominciare da zero ora non sarebbe un problema... intanto il sedicenne viveva tutta la situazione in maniera distaccata... “non può succedergli nulla, tsk... figurati, il mio papà è un duro, non può morire!”...

... il 29 Agosto 1985, Dave morì, lasciando la moglie Jackie ed i suoi sei figli... il più piccolo continuava a non rendersi conto di quanto successo, anche perché se qualcuno dice che “solo quando qualcuno non c'è, ti accorgi di quanto quel qualcuno fosse importante per te”, avrà anche ragione... finché un giorno, in piena notte, non si svegliò scoppiando in un fragoroso pianto.

Quella notte ed il pomeriggio successivo che segnò la prima visita al cimitero al padre perso, nacque una promessa che avrebbe segnato la sua vita da allora, ma soprattutto la nascita di un nuovo uomo: basta paura delle responsabilità, basta nascondersi dietro il gruppo... testa alta, e provarci sempre con tutte le forze, consci che qualcuno da qualche parte è lì che guarda, allunga una mano...

... e le cose cambiano davvero quando è il destino a volerlo: arrivano i primi successi, ed allo stesso tempo i primi infortuni, che però non ti fermano. Un ginocchio infortunato, non ti preclude la possibilità di raggiungere il primissimo obiettivo, e sei campione nazionale... l'anno successivo, un nuovo infortunio, questa volta più grave, sempre alle ginocchia... ed altro lutto: quella nonna che ti ha visto crescere e che ti ha cresciuto... questa volta non ce la fai, arrivi in finale ma ti accontenti del secondo posto. L'anno dopo ci riprovi, il record di Dan Gable dell'Iowa è ormai impossibile da raggiungere, ma quel piccolino di nemmeno 90 chilogrammi, che domina ragazzi enormi ha un cuore troppo forte, e questa volta non c'è storia: secondo titolo, e College finito.

Di lì a poco ci sarebbero state le Olimpiadi, ma il cambio di stile non era possibile per affrontarle con ampie chance di riuscita... chance che però arrivano per entrare negli Steelers, mancate di pochissimo. Poco male, si torna indietro, per le prossime Olimpiadi manca davvero poco. Dave Schultz viene scelto come colui che ti dovrà aiutare, nel frattempo cambi stile e giri il mondo, affrontando i migliori... perdendo spesso -anche in Italia, patria di origine di tua madre-, vincendo altrettanto... a darti forza è sempre la stessa cosa.

Arriva il mondiale, prima prova importante... e l'impresa della vittoria da quasi neofita, perdipiù piccolino per gli standard, riesce alla grandissima tra lo stupore generale e la diffidenza verso tale successo. Era il 1995... passati dieci anni, gli ultimi due dei quali passati a correre, correre, correre... allenarsi senza sosta per otto ore al giorno, unico obiettivo arrivare al massimo per il 30 e 31 Luglio dell'anno successivo.

Gennaio 1996, nuova tappa... arriva il momento di vedere se si è all'altezza di quello che sarebbe successo di lì a pochi mesi. Sempre il più piccolo, affronti prova dopo prova, senza che manchino al solito gli intoppi... l'infortunio, il primo di una lunga serie, a quel collo che negli anni segnerà molto più di tante vittorie l'aurea di “leggenda” intorno a quel nome. Stai perdendo 3-0 quando nel disperato tentativo di bloccare una leva avendo le mani stesse bloccate, cerchi di fermare la caduta usando la testa. Gesto insano. Il crack è il passo successivo, e lì ti rendi conto che hai chiuso con tutto... momenti di pausa in cui cerchi di riordinare le idee, mentre tuo fratello più grande egoisticamente ti costringe a tornare al match, perché in ballo non c'è solo la tua promessa, la tua carriera, la tua vittoria... ma c'è in ballo anche uno dei suoi sogni di vincere attraverso te...

... torni al match, e non si sa come, riesci a vincerlo 4-3. Fratture, strappi, ernie... non ti ferma nulla... se non i medici... “minimo un anno di riposo”... ma come? E la promessa? Mancano solo sei mesi... la tua fortuna -o sfortuna, dipende dai casi-, è tuo fratello dalle mille risorse. Un medico riesce a farti a darti una cura: iniezioni di mepivacaine direttamente al collo. Dolore lenito, dolore che la sera sarebbe tornato più forte che mai, e che qualche anno dopo avrebbe negativamente segnato la tua intera vita...

Lo accetti... vinci tutte le gare che ti restano da vincere, e lo fai con quel collo a pezzi... i mesi passano, ed arrivano quei due giorni che aspettavi da quel lontano 29 Agosto 1985. Di nuovo, stessa storia... sei il più piccolo, il più fragile... ma hai qualcosa che altri non hanno, e non è un dono come il talento, non è solo questione di forza... è questione di volontà. Vinci, vinci, e vinci ancora... quando il minimo richiesto è 220, e tu ti presenti a 199... quando tutti cercano di dimagrire per il giorno di “pesa”, mentre tu mangi per rientrare nella categoria più importante... vinci, vinci e stai sempre male, ma stringi i denti... e forse quel dolore manco lo senti più... arriva il 31, il giorno del match più importante... crolli emotivamente. La paura di perdere, la paura delle responsabilità del bambino di 8 anni torna a galla... uno schiaffo dell'allenatore, sostituto di Dave Schultz assassinato da un maniaco pochi mesi prima (altri ostacolo), ed un saluto speciale di chi era al posto giusto nel momento giusto, ti ridanno forza... vai lì fuori, e vinci... nonostante quel timore che seppur nascosto ti faceva tremare le gambe all'idea in caso di sconfitta di dover aspettare di nuovo altri quattro anni prima di ottenere quello che sognavi.

Ce la fai, attraverso la morte di tuo padre... che ti ha dato lo stimolo di credere in te... ce la fai, attraverso il grave infortunio al collo che ti segnerà non solo la carriera, ma la vita per sempre... grazie a questo, quella Medaglia d'Oro per tuo padre e per i tuoi fratelli, la riesci a vincere... grazie a tutto questo, perché nulla nasce per il caso... ogni cosa accaduta negli anni è logica conseguenza di quanto accaduto precedentemente... quel match che hai iniziato allora, mi ha regalato uno dei momenti più belli che abbia mai vissuto e che più di ogni altri spiegano chi sei. 29 Agosto 1985, 31 Luglio 1996...

... 30 Marzo 2003... è sempre stato tutto in salita, dal primo momento. Dai primi giorni di amateur wrestling, ai match di football, dalle litigate con i fratelli, ai litigi in famiglia... dalla scomparsa della nonna, alla scomparsa che più di tutte ti ha segnato... tuo padre... dai due titoli NCAA, ai sei nazionali, dal Titolo del Mondo, alla Medaglia d'Oro... dal primo giorno in WWE, a quella notte che forse non avresti dovuto lottare, mentre ingenuamente mi chiedevo se avresti o meno perso il titolo in una puntata di SmackDown!, ignaro di quello che davvero passavi. A sorpresa a Seattle ci sei, sempre lì per garantire il tuo divertimento, a garantire il nostro, per la tua federazione, per il tuo avversario, per il rispetto dello show, del business, della gente... per il tuo desiderio di essere il numero uno in tutto quello che fai, necessità di esserlo, e di dimostrarlo a tuo padre che ti chiedeva di esserlo... quella sera ci sei stato e non dovevi, non è normale fare delle cose, eppure tutta la vita nonché le carriera è stata così, oltre il limite fisico e mentale.

Quel match spiega tutto, quello che racconta chi sei davvero... i sussulti ad ogni colpo... tensione per ogni German Suplex... ogni volta che toccavi il collo era una fine, ripartivi ed era un nuovo inizio... e stavolta non è una vittoria, né tantomeno una sconfitta... non è una morte, e non è solo un infortunio... quello che racconta una camminata verso lo stage a testa alta il più che puoi, mentre distrutto dal tuo stesso dolore cerchi di lasciare tutti con rispetto, cercando di dare l'immagine migliore di te. Gli applausi, lo stage sullo sfondo, le luci basse...

... quel match che sei...

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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da pjorn e stambeit »

Il forum m'illumina
d'immenso.


Grazie Grazie

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Blingo
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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da Blingo »

Darth_Dario ha scritto:Forse la cosa più bella che abbia mai letto riguardo il Wrestling.

Post di un utente che ormai non si vede da anni, xXxKURTANGLExXx (anche se ha avuto svariati altri nick), per gli amici, Will.

"Quel match che"
Ogni volta che lo leggo è come se fosse la prima.
Veramente bellissimo.

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Darth_Dario
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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da Darth_Dario »

King of Bling Bling ha scritto:
Ogni volta che lo leggo è come se fosse la prima.
Veramente bellissimo.
Ma si può sapere che cazzo di fine ha fatto Will?

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Phenomenal Angel.
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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da Phenomenal Angel. »

King of Bling Bling ha scritto:
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Passiamo così tanto tempo a discutere e scannarci sul forum sulla bravura di un wrestler piuttosto che di un altro, sulla sua capacità di intrattenerci al microfono piuttosto che sulle abilità in-ring, che spesso tendiamo a dimenticarci tutto quanto compone il background del pro-wrestling: i giochi di potere, i pregiudizi, i gusti della grande massa, le sottovalutazioni. Passiamo così tanto tempo a scrivere wallpost su wallpost salvo poi dimenticarci che quelli che tifiamo o fischiamo, che ci fanno divertire o annoiare, gridare o arrabbiare, piangere o sorridere, sono esseri umani esattamente come lo siamo noi. Sono persone che hanno concretizzato il loro sogno di entrare a far parte di un business che li ha sempre attratti, un business che comporta grandissimi sacrifici, non sempre ricambiati. Perché? Perché in questo mondo non basta essere bravo, non basta saper far piangere, ridere, arrabbiare le persone. Non basta nemmeno saper lottare meglio di qualunque altro tuo collega e non basta nemmeno essere più professionale di tutto il locker room. A volte semplicemente ti guardi intorno, mentre ti stai allacciando gli stivali e sei pronto a salire sul ring per il 300° giorno dell’anno, ed inevitabilmente il tuo occhio cade su di lui: il World Heavyweight Championship. E nel momento stesso in cui la tua mente ti manda flash di tutti i grandi campioni che lo hanno toccato, abbracciato, baciato, vinto e contemporaneamente rielabora tutti i sacrifici, tutte le lacrime, tutto il sangue, tutto il sudore che hai dato per poter ambire un giorno ad indossare quel pezzo di metallo, il tuo occhio si sposta sul possessore della stessa. A volte è un wrestler altrettanto professionale, a cui non puoi far altro che ricambiare un sorriso di stima. Altre volte è il tuo migliore amico da 27 anni e non potresti essere più felice per lui. E nonostante in queste occasioni una parte di te rimanga amareggiata per non aver mai avuto il privilegio di indossare quella cintura, sei conscio del fatto che fa ancor più male vederla attorno alla vita di persone che forse quantomeno avrebbero dovuto faticare tanto quanto te per ottenere quel privilegio. Privilegio. Perché quelle persone, a volte poco professionali, dovrebbero essere privilegiate rispetto a te? Perché il wrestling è anche questo, l’equazione “bravura = vittorie” è quanto di meno vicino alla realtà possa esistere. È un mondo dove non sempre “merito” e “ricompensa” vanno a braccetto, perché subentrano troppi altri fattori, tutti troppo indefiniti per poterli elencare con precisione (forse solo chi è dentro quel mondo potrebbe farlo) e a volte quello che serve più di ogni altra cosa è un po’ di fortuna o, per meglio dire, il caso.

Non sono il classico fan di vecchia data, io il wrestling lo vidi per la prima volta per puro caso su Italia 1 quando ancora trasmettevano la World Championship Wrestling e ho avuto alti e bassi con tale disciplina, tra periodi bui e irreperibilità del prodotto. E non credo sia un segreto il fatto che io sia innamorato dei wrestler-entertainer (salvo qualche rara eccezione), ossia quegli atleti particolarmente bravi sul ring e particolarmente bravi con un microfono in mano. Quando cominciai a seguire con costanza RAW nel 2005 c’è sempre stato un personaggio in particolare, sopra tutti, che mi ha sempre colpito per la sua capacità di arrivare al cuore dei fan, di coinvolgerli costantemente come se fosse un Main Eventer affermato anche se non era niente più che un midcarder. Ed è lo stesso anno in cui arriva vicino, veramente ad un soffio, da quell’ambito premio che tutti i mestieranti del wrestling business vorrebbero possedere. Eppure non ci riesce e anzi, alla fine dello stesso anno lascia la WWE. Allora non conoscevo nemmeno altre realtà al di fuori della stessa e mi dispiacque molto sapere che non avrei mai potuto più seguire le sue gesta. Fortunatamente non andò così. Nei mesi a venire cominciò la mia spasmodica ricerca degli show del passato e tra la miriade di materiale che recuperai, ebbi la fortuna di assistere “in differita” alla nascita di un grande tag team, ai loro successi, ai loro splendidi match, ai loro divertenti siparietti. E più guardavo loro filmati, più li apprezzavo, più cresceva in me il rammarico perché non potevo più seguire le gesta. Passano i mesi e siamo ormai arrivati alla fine del 2006: un mio amico mi fa presente per la prima volta nella mia vita che oltre alla WWE avrei potuto seguire una federazione chiamata Total Nonstop Action, aka TNA. Mi invita a casa sua a vedere qualche vecchio DVD che si era fatto per l’occasione e caso vuole che mi fece vedere Against All Odds 2006. Potete immaginare anche voi la mia sorpresa nel rivedere quel wrestler dopo tanto tempo su un palcoscenico diverso, in una federazione diversa, su quel ring così particolare e, dettaglio per nulla da trascurare, nel posto che gli spettava di diritto: il Main Event. Passa un niente dal siparietto a metà PPV in cui promette che avrebbe portato a casa il titolo del mondo dei pesi massimi alle fasi finali del match titolato stesso. Una palpitazione dietro l’altra, da una parte un altro dei miei grandissimi preferiti, quel Jeff Jarrett che imparai a conoscere recuperando materiale sulla WCW e dall’altra quel wrestler che tanto apprezzai e che persi di vista pochi mesi prima. Un escalation di emozioni, di interferenze, di near falls, di scorrettezze, fino al momento decisivo… la Stroke reversata con maestria nell’Unprettier. Il conteggio più lungo di tutti, quello più estenuante. Ma alla fine è successo: “Here is your winner and the NEW NWA Heavyweight Champion of the World… Christian Cage!”.

Sono trascorsi 1904 giorni. Ne sono successe di cose in questo periodo. L’heel turn, la Christian Coalition, il secondo titolo mondiale ed il miglior regno di campione del mondo della storia TNA, la saga con Samoa Joe e uno dei migliori match della storia di Bound For Glory, il nuovo face turn, il “One Hour” promo, l’attacco subito dalla Main Event Mafia e, infine, l’abbandono della TNA. L’unica federazione che aveva creduto davvero in lui, che aveva dato spazio alle sue abilità di atleta e di intrattenitore, che gli aveva dato modo di riscattarsi di tutti quelli che non credevano in lui. Ma Christian non la sentiva più come casa, voleva tornare da dove tutto era cominciato insieme al suo migliore amico Edge, nella stessa federazione che guardavano da piccoli e che avrebbe fatto crescere in loro il desiderio di diventare wrestlers. Torna e lo fa in ECW. Dal basso, nuovamente, come se non ci fosse stato abbastanza in passato, quasi dovesse cancellare l’onta di aver “crossato” la linea, come se l’eco delle voci che gli dicevano “non sei all’altezza” riempissero ancora i momenti in cui attraversava l’aisle e arrivava al ring, spegnendo d’un tratto tutto il calore che il pubblico tentava di trasmettergli. Sono due anni difficili, fatti di sacrifici, sangue e sudore mai adeguatamente ricompensati, mai riconosciuti da chi di dovere. C’era solo quel migliore amico a stargli vicino. Quel migliore amico che, a differenza sua, si apprestava a diventare campione del mondo per la decima volta. Mentre il caso, il destino beffardo ha in serbo per Christian nient’altro che dolore: un infortunio che lo terrà lontano dalle scene per sei mesi. Un infortunio che avrà modo di far riflettere il canadese sul suo futuro nel business. Continuare o non continuare? Gli anni cominciano a farsi sentire, ma è quello per cui è nato, il wrestling. Stringe i denti, recupera in tempi record e torna per vendicarsi di chi, in chiave mark, lo aveva infortunato. E qui entra in gioco nuovamente il caso, il destino, la fortuna. Tutto ciò che non gli venne riconosciuto negli anni passati sembra finalmente venire a galla nelle menti della dirigenza, chissà, magari stuzzicate da quell’amico che ci teneva avesse la sua possibilità. Passano le settimane e sembra sempre più coinvolto nella faida per il titolo del mondo dei pesi massimi, tanto che ad un certo punto Edge sembra il terzo incomodo tra Christian e Del Rio. Cresce la tensione, farà parte del Main Event in quel di WrestleMania? Inspiegabilmente, almeno all’inizio, no. Poi nuovamente il destino. E allora forse capisci molte cose. Edge costretto al ritiro, la sua prima vittoria in un match per il titolo del mondo a WrestleMania, il tributo a SmackDown! e l’abbraccio di Christian. Il titolo del mondo vacante, manca un posto nel Ladder Match ad Extreme Rules contro Alberto Del Rio e c’è troppo poco tempo per costruire un’altra rivalità. C’è Christian, risponde presente, alza la mano, vuole la sua possibilità. Ed arriva alla fine, Extreme Rules. Un Ladder Match, la stipulazione che più di tutte lo ha reso famoso a Stamford insieme al suo migliore amico. Edge, che è a bordo ring anche questa volta per incitarlo, che lo aiuta a salire la scala gradino per gradino, fino a quando non tocca la cintura. "Non avevo mai messo le mani su un titolo mondiale perché sentivo di non meritarlo, ma domenica salirò la scala, prenderò il titolo e mi guadagnerò il diritto di tenerlo". Non c'è più il pubblico. Stavolta non c'è l'eco di quelle persone che lo definivano inadeguato, sopravvalutato, no. Stavolta c'è solo Edge, il suo migliore amico. Ci sono solo le sue urla di gioia. L'abbraccio tra i due, Christian in lacrime. Alla fine ce l'ha fatta anche dove tutti credevano sarebbe stato impossibile. Farà bene? Durerà? Non lo so, ma quello che importa oggi è che Christian può finalmente portare alla vita il World Heavyweight Championship nella stessa federazione che lo ha "formato" e lo ha fatto innamorare del wrestling, come aveva sempre sognato.

Caso e fortuna. Dopo tutte le sottovalutazioni e i giochi di potere a prevaricare le sue capacità, nel momento in cui nessuno avrebbe più sperato o pensato che potesse arrivare al massimo traguardo, finalmente ci riesce per la terza volta, la prima nella federazione che lo ha lanciato nel panorama del wrestling che conta. E non potrei essere più felice per lui, per tutti i suoi Peeps. È stato più uno sfogo, apprezzo così tanti wrestler (davvero, mi piacciono quasi tutti) che dovrei scrivere centinaia di post celebrativi delle loro imprese, ma questo gli era dovuto dopo tutti gli anni di sacrifici, dopo tutto il sangue e il sudore sputati per arrivare a quel premio, al World Heavyweight Championship. Complimenti William Jason Reso. E grazie di cuore. Da oggi, semplicemente, tornerò silenziosamente a fare il tifo per te, come ho sempre fatto. Solo stavolta avrò un motivo in più per sorridere guardando SmackDown!.

A tutti coloro che lo trovavano inadatto.
A tutti coloro che lo hanno sottovalutato.
A tutti coloro che “Non è Championship material”.
A tutti coloro che lo hanno sempre sostenuto.

Oggi Christian si unisce per la terza volta ad una élite prestigiosa di atleti come Lou Thesz, Buddy Rogers, Harley Race, Dusty Rhodes, Ric Flair, Ricky Steamboat, Sting, Hulk Hogan… Stavolta in WWE, dove nessuno credeva potesse farcela, dove tutti lo davano per spacciato.
“FOR THE BENEFIT OF THOSE WITH FLASH PHOTOGRAPHY, CHRISTIAN WILL NOW POSE FOR FIVE SECONDS ONLY… AS YOUR NEW WORLD HEAVYWEIGHT CHAMPION”

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In culo a Dario e al suo protetto, come Blingo ce ne è uno. :love:

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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da Simon »

Phenomenal Angel. ha scritto:

In culo a Dario e al suo protetto, come Blingo ce ne è uno. :love:
Già,bellissimo.
Io in effetti mi immagino Vince mentre dice a Christian che perderà il titolo due giorni dopo.Potrei farci una cosa cosi anche io.

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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da Darth_Dario »

Il mio per Christian fu più bello. Blingo merda.

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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da -Sylpheed- »

Phenomenal Angel. ha scritto:

In culo a Dario e al suo protetto, come Blingo ce ne è uno. :love:
però purtroppo...Avevamo ragione noi.
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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da .Tarver »

Ah bene.

Peccato che dei miei post su Christian non se ne ricorda nessuno, o forse, non si vogliono ricordare.

Molto bene. Andate a fare in culo TUTTI. Massa di pezzenti.

Che non venga il solito cretino con le sue faccine come queste :love: :love: :love: perchè sarebbe solo ancora più ruffiano.

Meglio così, certe gioie me le tengo per me.
Fottetevi. Non scherzo.

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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da Darth_Dario »

.Tarver ha scritto:Ah bene.

Peccato che dei miei post su Christian non se ne ricorda nessuno, o forse, non si vogliono ricordare.

Molto bene. Andate a fare in culo TUTTI. Massa di pezzenti.

Che non venga il solito cretino con le sue faccine come queste :love: :love: :love: perchè sarebbe solo ancora più ruffiano.

Meglio così, certe gioie me le tengo per me.
Fottetevi. Non scherzo.
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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da Phenomenal Angel. »

.Tarver ha scritto:Ah bene.

Peccato che dei miei post su Christian non se ne ricorda nessuno, o forse, non si vogliono ricordare.

Molto bene. Andate a fare in culo TUTTI. Massa di pezzenti.

Che non venga il solito cretino con le sue faccine come queste :love: :love: :love: perchè sarebbe solo ancora più ruffiano.

Meglio così, certe gioie me le tengo per me.
Fottetevi. Non scherzo.
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LukeIsWrestling
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Re: **Topic Ufficiale** Quando il Forum diventa poesia

Messaggio da LukeIsWrestling »

Phenomenal Angel. ha scritto: In culo a Dario e al suo protetto, come Blingo ce ne è uno. :love:
Bel commento di blingo. Peccato il disastro due giorni dopo :cry:

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