Impreza ha scritto: ↑08/10/2025, 10:16
Lo aspettavo...
 
 
Eccomi, in effetti volevo farlo ma sono giornate molto piene, era una vita che non organizzavo comitati di sciopero così pieni di entusiasmo.
La situazione in Italia ha pochi precedenti, non ne ha nessuno negli ultimi 40 anni nel nostro paese. Certo, ci sono stati scioperi enormi nel passato, ma niente di simile su un tema politico come lotta contro la guerra e solidarietà internazionale.
Nei 10 giorni tra il 22 Settembre e il 4 Ottobre milioni di persone si sono riversate nelle strade nel nostro paese e hanno preso parte agli scioperi segnando un punto di non ritorno.
Ci sono molte lezioni da trarre da quello che sta succedendo.
In primo luogo il carattere assolutamente spontaneo delle mobilitazioni. La rabbia sociale covava sotto la superficie da tempo. E' impossibile spiegare i risultati di questo lungo mese se non si parte dal peggioramento delle condizioni di vita, l'allungamento dell'orario di lavoro su base giornaliera, settimanale, annuale, di vita, la crisi abitativa, le crisi del debito privato e dunque dei mutui, il carrello della spesa, la crisi energetica eccetera. Tutto ciò covava, ma non trovava canali per esprimersi e li ha trovati in questo mese di mobilitazioni.
E' accaduto tutto al di fuori delle sigle e dei partiti tradizionali. CGIL e USB, i protagonisti di queste settimane, sono stati costretti a inseguire la mobilitazione (la CGIL) o a navigare in acque enormemente più grandi di quelle a cui sono abituati (l'USB) e le opposizioni istituzionali sono completamente ai margini per ora. Il voto in Calabria ne è un riflesso distorto, ma nessuno di quelli che è stato in piazza in queste settimane oggi ha la minima intenzione di dare credibilità ad una opposizione che vergognosamente si astiene in parlamento sul Piano Trump invece di votare contro.
Il protagonismo principale è quello dei giovani, in piazza c'erano i giovanissimi, la massa la facevano la fascia 13\20. Questo, in un paese governato da Meloni e Salvini è uno schiaffo a tutti quei ripetitori ambulanti di fandonie che si immaginavano un'Italia fatta tutta da piccoli Cicalone, Cruciani, Sgarbi e Pino Insegno, ed oggi è costretta a stringersi il pannolone molto forte, visto che la realtà spazza via tutte queste fantasie reazionarie.
La novità più importante però è che rispetto ai grandi movimenti del passato, i noglobal di fine '90\inizio '00 e poi l'Onda 2008\2011, movimenti che ebbero chiare matrici guida a carattere pacifista, studentesca, con parole d'ordine ibride e poco comprensibili, oggi il movimento parte su parole d'ordine operaie: sciopero generale, bloccare tutto, protagonismo della classe operaia.
Il più cristallino esempio di questo è il ruolo avuto in queste settimane dai lavoratori portuali che hanno meritoriamente bloccato le merci provenienti e dirette da Israele, a Ravenna, a Genova, a Livorno, in altri casi, e in collegamento con porti europei come Marsiglia e Pireo.
A Genova c'è stato un importante incontro dei sindacati portuali italiani, greci, baschi, francesi e il coordinamento si allarga anche a tunisia, turchia e spagna, per una chiamata di sciopero europeo dei porti nelle prossime settimane. E' un passaggio importante.
In Italia oggi il movimento è ad un suo apice, ma l'aspetto più importante è che siamo dentro un movimento specifico che sta assumendo connotati europei. Mercoledì 1 c'è stato lo sciopero in Grecia, Giovedì 2 in Francia, con conseguente caduta del governo, Venerdì 3 in Italia. 
Il 15 ci sarà un grande sciopero generale in Spagna. 
Questo risveglio delle masse europee non è scollegato dalle rivoluzioni che hanno animato il 2025 e di cui ho parlato nell'altro topic. È un movimento internazionale che si è autodefinito Gen Z Revolution e che è arrivato a bussare anche in Europa. Senza rifare l'elenco, l'aspetto importante qui è che siamo alle porte di un nuovo '68 su scala mondiale, che è destinato a cambiare per sempre la faccia politica, sociale e culturale del mondo.
In Italia il movimento potrebbe spingersi oltre, nelle assemblee sta iniziando a venir sollevata la richiesta di una rottura totale dei rapporti con Israele e credo che la direzione dovrebbe essere quella di fare pressione sui dirigenti sindacali, che sono stati costretti ad una azione unitaria dalla pressione dal basso, perché rilancino con uno sciopero di ordine superiore qualora il governo si rifiutasse.
Israele è isolatissima a livello internazionale, questo lo sa anche Trump che infatti spinge per un accordo di pace anche per questo, perché teme le reazioni nei paesi imperialisti delle popolazioni che hanno iniziato a mobilitarsi e che potrebbero rappresentare un problema al suo progetto di orientare tutte le forze politiche ed economiche US nello scontro con la Cina.
Questa è la strada perché il movimento passi da un movimento di solidarietà internazionale ad un movimento di lotta contro il governo, sull'esempio francese.
La gente in ogni caso non può stare perennemente sulle barricate, il movimento avrà delle fasi di riflusso e delle nuove ondate, ma l'impatto che queste settimane avranno è destinato a durare anni.
Come detto, siamo alle soglie di un nuovo '68 ed è emozionante farne parte e non doverne soltanto leggere sui libri.