Affrontare il lutto
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Re: Affrontare il lutto
L'anno scorso ci sono andato vicino, terribilmente vicino con mia madre.
Un ginecologo le riconosce un cancro, dopo due giorni (una domenica) mia mamma entra in iperventilazione e difficoltà a respirare. Andiamo in ospedale e siamo svelti perché di domenica ci sono molte meno persone.
Mia mamma viene assistita e nelle settimane successive passa da terapia intensiva a venire operata e poi via con trattamenti come chemio e simili.
Oggi lei è messa molto meglio ed è seguita qualora ci fossero ricadute, ma quella domenica...Mio padre che mi fa IL discorso sulle peggiori aspettative, le sue prime ore in ospedale mentre giravo per Parma senza meta cercando di trovare un senso, mio papà seduto a fissare il vuoto col cellulare in mano ad avvisare parenti.
Non so cosa mi sarebbe successo se il fato fosse girato quel giorno, e questo è nulla rispetto a quello che mio padre ha passato
Un ginecologo le riconosce un cancro, dopo due giorni (una domenica) mia mamma entra in iperventilazione e difficoltà a respirare. Andiamo in ospedale e siamo svelti perché di domenica ci sono molte meno persone.
Mia mamma viene assistita e nelle settimane successive passa da terapia intensiva a venire operata e poi via con trattamenti come chemio e simili.
Oggi lei è messa molto meglio ed è seguita qualora ci fossero ricadute, ma quella domenica...Mio padre che mi fa IL discorso sulle peggiori aspettative, le sue prime ore in ospedale mentre giravo per Parma senza meta cercando di trovare un senso, mio papà seduto a fissare il vuoto col cellulare in mano ad avvisare parenti.
Non so cosa mi sarebbe successo se il fato fosse girato quel giorno, e questo è nulla rispetto a quello che mio padre ha passato
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Re: Affrontare il lutto
Scusa, ho solo raccontato la mia esperienza dimenticandomi dell'altra parte.
Il punto è che, per quanto improvvisa fosse, lei non è morta e di conseguenza le nostre reazioni non sono minimamente paragonabili alle tue. Ora dopo un anno siamo speranzosi ma sappiamo che il peggio potrebbe accadere prima o poi e mentalmente ci siamo preparati più che possiamo
Il punto è che, per quanto improvvisa fosse, lei non è morta e di conseguenza le nostre reazioni non sono minimamente paragonabili alle tue. Ora dopo un anno siamo speranzosi ma sappiamo che il peggio potrebbe accadere prima o poi e mentalmente ci siamo preparati più che possiamo
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Re: Affrontare il lutto
Non esiste alcun modo di affrontare il dolore, ne di alleggerirlo o altro. Bisogna affrontarlo, bisogna conviverci, bisogna capire che farà parte di te da oggi in poi. L'unica cosa che forse, ripeto forse, può essere di aiuto che in qualche modo è quello semplicemente di vivere. Vivere scrivendo sul forum ,vivere lavorando, vivere cercando di fare le cose che ti diano più soddisfazione e felicità. A livello fisico e mentale, è quello che vorrebbe qualsiasi persona che ti ha a cuore e dunque,anche come segno di rispettare una sua volontà sarebbe quella di vivere la tua vita.
Vero sono frasi che hanno il tempo che trovano ma è l'unica, per quanto mi riguarda, soluzione al tuo dilemma. Per quanto mi riguarda la vita è l'unico modo di sconfiggere la morte. Evita di pensare al dramma che ti è successo ma cerca di ricordarti, di sforzarti al massimo qualsiasi ricordo bello che ti leghi a tuo padre e di farlo tuo e di cercare di ripetere più possibile quando sei in vita. E,se mi posso permettere, cerca di stare vicina a tua madre ma non nel senso di visitarla o cercare di consolarla. Quando una donna o un uomo perde la persona della sua vita ha un vuoto di se enorme, cerca di farla entrare nella tua di vita per quanto possibile, un ora al giorno, anche mezz'ora chiedendole consigli su qualsiasi cosa(dalla maglia fino a passare persino a figli/Moglie ecc) cercando di farle capire che la vita per lei non è finita qui ma c'è ancora tanto da dare.
Posso comprendere però che questo post possa risultare facile, da volemose bene e bocchini però per quanto mi riguarda, forse per immensa ignoranza, è l'unico modo per poterne uscire. Di base non volevo neanche postare in segno di rispetto perchè si parla di una sfera molto particolare, un dolore che provi solo tu e che io, al momento per fortuna, non ho provato e spero di provarlo il più tardi possibile(sto male per il mio cane figurati per altro) ma so cosa significa portarsi un male interiore ogni giorno della tua vita e non è facile affrontare dunque spero che questo post possa essere un punto di partenza, uno spunto su cui puoi affrontare la tua vita ora.
E per quanto possa valere se hai bisogno di una valvola di sfogo mi trovi sempre qua ad insultarci su bestioni che sudano che se menano per finta. Ti faccio le mie più sincere condoglianze.
Vero sono frasi che hanno il tempo che trovano ma è l'unica, per quanto mi riguarda, soluzione al tuo dilemma. Per quanto mi riguarda la vita è l'unico modo di sconfiggere la morte. Evita di pensare al dramma che ti è successo ma cerca di ricordarti, di sforzarti al massimo qualsiasi ricordo bello che ti leghi a tuo padre e di farlo tuo e di cercare di ripetere più possibile quando sei in vita. E,se mi posso permettere, cerca di stare vicina a tua madre ma non nel senso di visitarla o cercare di consolarla. Quando una donna o un uomo perde la persona della sua vita ha un vuoto di se enorme, cerca di farla entrare nella tua di vita per quanto possibile, un ora al giorno, anche mezz'ora chiedendole consigli su qualsiasi cosa(dalla maglia fino a passare persino a figli/Moglie ecc) cercando di farle capire che la vita per lei non è finita qui ma c'è ancora tanto da dare.
Posso comprendere però che questo post possa risultare facile, da volemose bene e bocchini però per quanto mi riguarda, forse per immensa ignoranza, è l'unico modo per poterne uscire. Di base non volevo neanche postare in segno di rispetto perchè si parla di una sfera molto particolare, un dolore che provi solo tu e che io, al momento per fortuna, non ho provato e spero di provarlo il più tardi possibile(sto male per il mio cane figurati per altro) ma so cosa significa portarsi un male interiore ogni giorno della tua vita e non è facile affrontare dunque spero che questo post possa essere un punto di partenza, uno spunto su cui puoi affrontare la tua vita ora.
E per quanto possa valere se hai bisogno di una valvola di sfogo mi trovi sempre qua ad insultarci su bestioni che sudano che se menano per finta. Ti faccio le mie più sincere condoglianze.
- THEREALUNDERTAKER
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Re: Affrontare il lutto
Non c'è una ricetta. E non esisterà mai. C'è chi se ne frega, c'è chi non vive più, chi elabora lentamente, chi velocemente, chi razionalizza, chi cade in depressione, chi vive il lutto collettivamente, chi isolandosi.
In tutti i modi, non tutti ne escono. C'è chi ci muore per un lutto non sopportato (molte mogli/mariti e molti padri/madri, meno i figli, ma non significa che non sia successo) e c'è chi riesce ad andare avanti già il giorno dopo.
La cosa che mi sento di dire è: "pensa a te"; non nel senso che non devi viverti il momento, la situazione, anzi. Semplicemente non ti fare troppi pensieri, vivilo e basta... consapevole che se ti stai accorgendo che la cosa "ti porta troppo in basso", devi trovare qualcosa che non ti faccia stare peggio (anche un supporto psicologico, non è una debolezza chiedere aiuto a specialisti); se sei credente, vai in chiesa, vivi la vita di comunità; se non lo sei, vivilo laicamente pensando alla morale/educazione tramsessa dal tuo genitore e portala con te: questo lo rende vivo lo stesso. Non negarti i ricordi spiacevoli o quando non lo hai sopportato: son sempre ricordi con lui. Non negare le sue debolezze, i suoi momenti no.. e ricorda i momenti belli, i momenti in cui lo hai reso orgoglioso di te o lui ti ha reso orgoglioso.
In tutti i modi, non tutti ne escono. C'è chi ci muore per un lutto non sopportato (molte mogli/mariti e molti padri/madri, meno i figli, ma non significa che non sia successo) e c'è chi riesce ad andare avanti già il giorno dopo.
La cosa che mi sento di dire è: "pensa a te"; non nel senso che non devi viverti il momento, la situazione, anzi. Semplicemente non ti fare troppi pensieri, vivilo e basta... consapevole che se ti stai accorgendo che la cosa "ti porta troppo in basso", devi trovare qualcosa che non ti faccia stare peggio (anche un supporto psicologico, non è una debolezza chiedere aiuto a specialisti); se sei credente, vai in chiesa, vivi la vita di comunità; se non lo sei, vivilo laicamente pensando alla morale/educazione tramsessa dal tuo genitore e portala con te: questo lo rende vivo lo stesso. Non negarti i ricordi spiacevoli o quando non lo hai sopportato: son sempre ricordi con lui. Non negare le sue debolezze, i suoi momenti no.. e ricorda i momenti belli, i momenti in cui lo hai reso orgoglioso di te o lui ti ha reso orgoglioso.
- Backbone Crusher
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Re: Affrontare il lutto
Grazie per le risposte, scusate se non sto rispondendo singolarmente, ma vi sto leggendo tutti.
In questi ultimi due giorni va sensibilmente meglio. Sembra banale, ma è proprio vero che bisogna pian piano ricostruire tutto: se stessi, la propria quotidianità, la nuova routine senza una persona cara.
Ci sono ancora momenti di crisi, alternati a momenti di diciamo serenità, ma credo faccia parte del processo.
A piccoli passi, mi sto riprendendo.
In questi ultimi due giorni va sensibilmente meglio. Sembra banale, ma è proprio vero che bisogna pian piano ricostruire tutto: se stessi, la propria quotidianità, la nuova routine senza una persona cara.
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A piccoli passi, mi sto riprendendo.
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Re: Affrontare il lutto
hai presente una frase che ti sembrerà una stupidaggine, le piccole cose?Backbone Crusher ha scritto: ↑21/10/2024, 9:49 Grazie per le risposte, scusate se non sto rispondendo singolarmente, ma vi sto leggendo tutti.
In questi ultimi due giorni va sensibilmente meglio. Sembra banale, ma è proprio vero che bisogna pian piano ricostruire tutto: se stessi, la propria quotidianità, la nuova routine senza una persona cara.
Ci sono ancora momenti di crisi, alternati a momenti di diciamo serenità, ma credo faccia parte del processo.
A piccoli passi, mi sto riprendendo.
ecco, son quelle che magari ti mancheranno di più, almeno nel mio caso è così.
Quella sera stavo vedendo Young Sheldon (che se hai visto TBBT conoscerai la storia di Sheldon), e da quella sera là non sono più riuscito a proseguire con quella serie che cmq mi piaceva, mi collega brutti ricordi, ma allo stesso tempo tante piccole e grandi cose secondarie le noterai e le ti mancheranno di più (parlo sempre a titolo personale), magari anche con il sorriso, ma ti mancheranno.
Ma rimane il tempo il fattore più importante.
- Backbone Crusher
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Re: Affrontare il lutto
Tieni conto che mio padre, pur essendo pensionato, all'occorrenza ci dava ancora una mano al lavoro (abbiamo una ditta di famiglia e siamo 3 fratelli e un cugino), era sotto contratto "a chiamata", quindi era ancora molto presente anche sul lavoro.Tigermask ha scritto: ↑21/10/2024, 12:30 hai presente una frase che ti sembrerà una stupidaggine, le piccole cose?
ecco, son quelle che magari ti mancheranno di più, almeno nel mio caso è così.
Quella sera stavo vedendo Young Sheldon (che se hai visto TBBT conoscerai la storia di Sheldon), e da quella sera là non sono più riuscito a proseguire con quella serie che cmq mi piaceva, mi collega brutti ricordi, ma allo stesso tempo tante piccole e grandi cose secondarie le noterai e le ti mancheranno di più (parlo sempre a titolo personale), magari anche con il sorriso, ma ti mancheranno.
Ma rimane il tempo il fattore più importante.
Già oggi, che è stato il primo giorno di ripresa effettiva, si è sentito quanto mancasse, anche solo nella pausa caffè.
Poi è verissimo quello che dici, sono le piccole cose che più te lo fanno mancare, soprattutto a casa.
E' una cosa ancora molto straniante, ma ci facciamo forza e andiamo avanti.
- Giant92
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Re: Affrontare il lutto
Hai tutta la mia vicinanza Back. Un anno fa ho affrontato due lutti nel giro di due settimane, di cui uno improvviso ed uno arrivato fin troppo tardi, per quanto non siano paragonabili a quello capitato a te e la tua famiglia. Un dolore simile non credo possa mai passare del tutto, come hanno già detto gli altri credo si possa solo trovare un modo di andare avanti ed alleviarlo un po' piano piano col tempo.
- Backbone Crusher
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Re: Affrontare il lutto
Grazie ragazzi, come ho già detto, è una settimana tosta e sto lentamente ricostruendo tutto.
Ricomincerò anche ad uscire, visto che sono due settimane (da quando è successo tutto, in pratica) che esco di casa solo per il lavoro, avevo però bisogno di tempo con me stesso e la mia famiglia e voglia di fare qualsiasi cosa ne avevo poca.
Ricomincerò anche ad uscire, visto che sono due settimane (da quando è successo tutto, in pratica) che esco di casa solo per il lavoro, avevo però bisogno di tempo con me stesso e la mia famiglia e voglia di fare qualsiasi cosa ne avevo poca.
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Re: Affrontare il lutto
Scusate l'up, ma volevo rendervi partecipi di ciò che è successo di recente.
Piccola premessa: dal giorno dopo del funerale, non sono stato bene dal punto di vista emotivo e mentale, mi sentivo sempre addosso un peso enorme e facevo pensieri spesso negativi, tra cui anche la paura che potesse succedere ancora qualcosa da un momento all'altro a me o ai miei famigliari.
Sabato (l'altro ieri) ho ricominciato ad uscire con gli amici, una delle cose che mi mancava di riprendere a fare e prima di andare, mi sono fermato al cimitero per fare una visita a mio padre. Era la prima volta che andavo a trovarlo da solo, prima ci ero sempre andato con mia madre, con i miei fratelli o altro parentame.
Mi sono soffermato pochi minuti visto che era orario di chiusura, ma dopo essere tornato in macchina, sono stato fermo nel parcheggio qualcosa come un quarto d'ora a piangere. Non era un pianto disperato, ero tranquillo ma continuavo a piangere. Vi giuro che, dopo quel momento, quella brutta sensazione che avevo è del tutto sparita. Non è che ho fatto da 0 a 100 in un secondo, ho ancora da recuperare, ma da dopo quel momento, per la prima volta dopo il funerale, ho iniziato davvero a percepire che tutto stava iniziando a sistemarsi.
Non so cosa sia stato, forse nel mio inconscio non avevo ancora del tutto elaborato ciò che era successo e quel momento di "solitudine" al cimitero, mi è servito per fare un importante passo avanti.
Spero di continuare su questa strada.
Piccola premessa: dal giorno dopo del funerale, non sono stato bene dal punto di vista emotivo e mentale, mi sentivo sempre addosso un peso enorme e facevo pensieri spesso negativi, tra cui anche la paura che potesse succedere ancora qualcosa da un momento all'altro a me o ai miei famigliari.
Sabato (l'altro ieri) ho ricominciato ad uscire con gli amici, una delle cose che mi mancava di riprendere a fare e prima di andare, mi sono fermato al cimitero per fare una visita a mio padre. Era la prima volta che andavo a trovarlo da solo, prima ci ero sempre andato con mia madre, con i miei fratelli o altro parentame.
Mi sono soffermato pochi minuti visto che era orario di chiusura, ma dopo essere tornato in macchina, sono stato fermo nel parcheggio qualcosa come un quarto d'ora a piangere. Non era un pianto disperato, ero tranquillo ma continuavo a piangere. Vi giuro che, dopo quel momento, quella brutta sensazione che avevo è del tutto sparita. Non è che ho fatto da 0 a 100 in un secondo, ho ancora da recuperare, ma da dopo quel momento, per la prima volta dopo il funerale, ho iniziato davvero a percepire che tutto stava iniziando a sistemarsi.
Non so cosa sia stato, forse nel mio inconscio non avevo ancora del tutto elaborato ciò che era successo e quel momento di "solitudine" al cimitero, mi è servito per fare un importante passo avanti.
Spero di continuare su questa strada.
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Re: Affrontare il lutto
Sisi, è una cosa che ho già messo in conto, non fa mai male rivolgersi a una figura professionale in questi casi.
- ironmaidenn
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Re: Affrontare il lutto
mi dispiace tantissimo per il tuo lutto che è avvenuto in maniera così atroce, ti sono molto vicino.
a me è successo quest'anno ad aprile con mia mamma, che è morta nel giro di 24 ore. domenica l'ho vista e stava bene. mercoledì mattina l'abbiamo trovata accasciata. abbiamo chiamato l'ambulanza ed io ero con lei a bordo ma sembrava tutto ok.
arriviamo in ospedale e subito la intubano e mi dicono che non supererà la notte.
giovedì mattina verso le 9 ce la fanno vedere per l'ultima volta. aveva il volto gonfio da far paura ed era priva di coscienza con due cerotti a coprire gli occhi.
dopo meno di due ore ci hanno chiamato per dirci che se ne era andata.
quando l'hanno portata all'obitorio era ancora calda e con quei maledetti cerotti sopra gli occhi.
io ancora non ho capito perché sia morta. mi viene anche solo l'ansia e gli attacchi di panico al pensiero di chiamare qualche medico e chiedere delucidazioni.
ancora adesso non l'ho superata, appena ci penso mi viene da digrignare i denti e di dare pugni al muro, mi sale il sangue alla testa.
un anno fa invece è morto mio zio nonché padrino. i 4 mesi ha avuto una grave malattia e se n'è andato.
io l'ho visto vivo il giorno prima che morisse e mi ha lasciato terrorizzato: era disteso sul letto privo di coscienza che si contorceva dal dolore, gli occhi semi-chiusi da cui si vedeva solo il bianco dei bulbi.
una scena mostruosa che non riesco a togliermi dalla testa.
quando ci penso mi vengono gli scatti di rabbia.
sinceramente io evito di andare a funerali e veglie funebri, non ne voglio sapere...mi mettono l'ansia e mi fanno venire il panico. pazienza se non posso ricambiare con quanti sono stati presenti per mia madre e mio zio, ma proprio non ce la faccio.
sono stato al cimitero solo una volta e ho avuto un attacco di depressione fortissimo e mi sono sentito male, per cui lo evito come la peste. anche perché faccio una cura psichiatrica forte da un anno e mezzo e cmq vado avanti a psicofarmaci da 8 anni.
l'unica cosa che faccio è che ogni mese faccio dire una messa a mia madre nel giorno dell'anniversario.
non so se mi sta aiutando, ma almeno è un modo per tenere vivo il suo ricordo.
per cui ti capisco e ti sono molto vicino, fatti forza, il nostro alleato è il tempo che attutisce il dolore e avere famigliari vicini nei momenti di maggiore sconforto.
a me è successo quest'anno ad aprile con mia mamma, che è morta nel giro di 24 ore. domenica l'ho vista e stava bene. mercoledì mattina l'abbiamo trovata accasciata. abbiamo chiamato l'ambulanza ed io ero con lei a bordo ma sembrava tutto ok.
arriviamo in ospedale e subito la intubano e mi dicono che non supererà la notte.
giovedì mattina verso le 9 ce la fanno vedere per l'ultima volta. aveva il volto gonfio da far paura ed era priva di coscienza con due cerotti a coprire gli occhi.
dopo meno di due ore ci hanno chiamato per dirci che se ne era andata.
quando l'hanno portata all'obitorio era ancora calda e con quei maledetti cerotti sopra gli occhi.
io ancora non ho capito perché sia morta. mi viene anche solo l'ansia e gli attacchi di panico al pensiero di chiamare qualche medico e chiedere delucidazioni.
ancora adesso non l'ho superata, appena ci penso mi viene da digrignare i denti e di dare pugni al muro, mi sale il sangue alla testa.
un anno fa invece è morto mio zio nonché padrino. i 4 mesi ha avuto una grave malattia e se n'è andato.
io l'ho visto vivo il giorno prima che morisse e mi ha lasciato terrorizzato: era disteso sul letto privo di coscienza che si contorceva dal dolore, gli occhi semi-chiusi da cui si vedeva solo il bianco dei bulbi.
una scena mostruosa che non riesco a togliermi dalla testa.
quando ci penso mi vengono gli scatti di rabbia.
sinceramente io evito di andare a funerali e veglie funebri, non ne voglio sapere...mi mettono l'ansia e mi fanno venire il panico. pazienza se non posso ricambiare con quanti sono stati presenti per mia madre e mio zio, ma proprio non ce la faccio.
sono stato al cimitero solo una volta e ho avuto un attacco di depressione fortissimo e mi sono sentito male, per cui lo evito come la peste. anche perché faccio una cura psichiatrica forte da un anno e mezzo e cmq vado avanti a psicofarmaci da 8 anni.
l'unica cosa che faccio è che ogni mese faccio dire una messa a mia madre nel giorno dell'anniversario.
non so se mi sta aiutando, ma almeno è un modo per tenere vivo il suo ricordo.
per cui ti capisco e ti sono molto vicino, fatti forza, il nostro alleato è il tempo che attutisce il dolore e avere famigliari vicini nei momenti di maggiore sconforto.