Visto stasera. È un film garbato, che entra in punta di piedi nel mondo incasinato del Wrestling e tocca delicatamente tutti i temi e la storia che vuole raccontare.
È una ovviamente la pezza che ci si può aspetta perché la storia è quella che è, ma non è mai patetica o esagerata per facili lacrime. È stoico di una stoicità rispettosa. Tutti gli attori fanno bene e, cosa apprezzata, tutti i personaggi sono genuini e non caricaturali o esagerati (pure Fritz, che anzi troppo buono l'hanno presentato e sono contento che venga esposto come il pezzo di merda che era, alla fine un po' ci speri che Kevin lo ammazzi con l'Iron Claw).
Bello vedere un protagonista di un biopic non essere un completo deficiente bambinone in preda alle emozioni, il Kevin Von Erich di Zach Efron è un essere umano che affronta cose e si comporta da essere umano e non da cagnolone con gli occhi grandi (sto guardando te Bohemian Rapsody, ma anche Cassandro per rimanere in tema Wrestling).
La scena alla fine dei fratelli riuniti mena pesante, ma mai quanto la frase finale di Kevin "I used to have five brothers, and now I'm not even a brother."
Unico accenno è il dispiacere che abbiano cancellato l'altro fratello, Chris, per concentrarsi su Kevin, Kerry, David e Mike. È un'amarezza nell'amarezza perché credo onestamente che sia stata una scelta per alleggerire un po' il dramma, il che ricorda brutalmente che cazzo di tragedia è stata quella famiglia.
Il lato nerd Wrestling è trattato decentemente ma non è mai il focus, come è giusto che sia. Ci sono un sacco di date sballate e gli attori che fanno i Wrestler mi hanno fatto ridere più di una volta: Bruiser Brody più largo che alto, Ric Flair che non sa fare "Wooo!" ma soprattutto Harley Race senza un minimo di muscoli e la panza da pranzo di Natale

. Si, mi sarebbe piaciuto qualche dettaglio sulla WCCW, le sue innovazioni (alcune accennate, tipo la musica) una panoramica più dettagliata di come funzionava ma ripeto, non è quello il punto e quello che viene presentato è messo giù bene ed è (a mio avviso) chiaramente comprensibile e masticabile anche per chi non ha mai visto niente del Wrestling. Mille punti però per la moglie di Kevin che cita Hogan dicendo "It doesn't work for me".
Insomma, gran bella roba purtroppo su una delle pagine più nere della disciplina. Su Internet ho visto che si rumoreggia per un biopic su Guerrero, che da un lato si ma dall'altro sarebbe anche bello raccontare qualcosa di bello del Wrestling, per cui spero sempre che qualche coraggioso un giorno faccia un biopic su Terry Funk. In alternativa mi accontento di un film comico sulla trasferta in Corea del Nord della WCW.
Comunque il film/documentario di Arquette rimane superiore
