La crisi del mondo videoludico

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Backbone Crusher
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La crisi del mondo videoludico

Messaggio da Backbone Crusher »

Ubisoft in vendita, Warner Bros che chiude gli studi e cancella giochi, studi che fanno giochi che sono un successo (almeno sulla carta) e vengono smantellati, Sony che rilascia a prezzi folli una console midgen con componenti monchi, budget esorbitanti per titoli che si rivelano flop colossali, licenziamenti di massa.
A livello generale, è corretto dire che ci troviamo di fronte a una vera e propria crisi?
E se si, a cosa è dovuto tutto sto casino?
Un'industria che si è adagiata sugli allori, dopo un periodo di boom clamoroso? Aspettative di vendita troppo alte, tanto da giudicare flop titoli che vendono comunque tanto? Paura di osare e voglia di rifugiarsi nella comfort zone del passato, con remake e remastered? Incapacità di creare nuovi brand forti? Mancanza di talento? Troppi soldi usati male?

Io ammetto di aver avvertito una "depressione" nei videogiochi, in questi ultimi anni. Poco hype, pochi eventi degni di nota, mi ritrovo a giocare sempre più giochi vecchi e sempre meno giochi nuovi.
Problema mio, forse, ma ditemi voi cosa ne pensate.



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Tigermask
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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da Tigermask »

Ma per me non c'è una vera crisi, Ubi è da anni che si sotterra da sola per tante scelte (e per riciclare all'infinito i titoli noti, ma male, non come fa Nintendo). In generale è proprio la poca voglia che hanno di sperimentare, e le scelte "recenti" (anche se in realtà non recentissime) fatte dalle SH hanno stufato gran parte del pubblico (avere ogni extra a pagamento , o giochi incompleti o non perfetti all'uscita non è una cosa che in generale si può sopportare a lungo).
E noteremo che non c'è una vera depressione se qualche titolo annunciato farà incassi da record (come potrebbe esser GTA VI), o che ha inaspettatametne un buon riscontro dal pubblico (a me non piace, ma KCD 2 so che sta piacendo parecchio, più del primo e per distanza).

Io la chiamo comunque la "standardizzazione", parte del pubblico vorrebbe roba nuova, ma si lamenta se non è uguale a qualcosa che già sa, ma anche perché, non dico il 60% , ma comunque gran parte dell'utenza , i videogiochi rimangono sempre una parte della loro vita che molleranno ugualmente dopo 5-10 anni o più.
Già lo vedo tutt'ora con gente più piccola di me che ha smesso di giocare.

Poi, come detto, molte scelte attuali delle SH non aiutano.

Da un certo punto di vista Steam è un buon punto di riferimento, data la grandissima quantità di videogiochi proposti (vecchi e nuovi), se in futuro ci sarà un calo enorme lì, significherà che veramente i giochi, anche di alternative Indie, non attraggono più il pubblico come prima.

E cmq diciamo anche che nel lato PS5 attualmente, latitano di giochi di richiamo.

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KaiserSp
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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da KaiserSp »

con le dovute proporzioni, è l'analogo di ciò che succede ad hollywood, dove si sfornano sequel, prequel, remake et similia a ciclo continuo: in pratica non si vuole (o non si può) correre il rischio di uscire dalla comfort zone perchè le conseguenze sarebbero catastrofiche

il costo di produzione di un videogioco può raggiungere cifre esorbitanti, anche ben oltre i costi di un film, solo che in campo videoludico non è che puoi arrivare ai miliardi di incassi, come per i film, e quindi è sufficiente anche solo un mezzo flop per mandarti gambe all'aria (durante la scorsa generazione tutto ciò divenne evidentissimo)

sono poche le compagnie che ormai possono permettersi passi falsi e che tendono quindi ad assorbire realtà piccole e medie, che tali lussi non possono più permettersi, dopo aver floppato con il loro ultimo titolo.

non è un caso che, a partire dalla scorsa generazione, la scena indie si sia ritagliata una buona fetta di mercato, grazie a costi estremamente "contenuti" e possibilità di "osare" di più.

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Tigermask
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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da Tigermask »

Io ho omesso il lato discorso inerente alle similitudini di Hollywood, ma solo perché:
1) ci son titoli veramente vecchi che meritano a volte proprio un remake , a volte viene bene (SH2), a volte male (MGS Collection), a volte proprio niente (una marea di titoli su PS1 ad esempio, tanti titoli su PC), ed a volte non servono proprio (Days Gone).
2) considero il riproporre vecchi titoli anche abbastanza scontato, puoi retroemulare quanto vuoi (ed io l'ho fatto a lungo in passato), l'importante è che almeno si decidano a riproporre titoli che ai tempi hanno avuto un buonissimo riscontro, e adattarli, senza stravolgerli, ai tempi moderni.
E non è detto che molto pubblico conosca molti titoli vecchi, tranne se ci ha giocato, che valgono tutt'ora.

E' vero anche che per produrre giochi i costi son alti, ma giocano anche molto sulle pubblicità e sponsorizzazioni cui alcune SH arrivano a spendere tantissimo e si aspettano un ritorno senza problemi.
Peccato che ci son casi di giochi a cui serviva cmq tempo per esser pienamente giocabili , anche se non ci ho giocato , so bene che Cyberpunk ora non è quello che è uscito agli inizi, come no lo è No man's Sky.

La scena Indie si è tagliata una fetta del mercato proprio perché, è sia più libera, ma anche perché molti programmatori hanno buone idee e riescono a metterle in pratica (ma non sempre come vogliono loro).
Peccato che magari trovi una marea di titoli e solo alcuni degni.

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Backbone Crusher
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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da Backbone Crusher »

Tigermask ha scritto: 27/02/2025, 9:11 Ma per me non c'è una vera crisi, Ubi è da anni che si sotterra da sola per tante scelte (e per riciclare all'infinito i titoli noti, ma male, non come fa Nintendo). In generale è proprio la poca voglia che hanno di sperimentare, e le scelte "recenti" (anche se in realtà non recentissime) fatte dalle SH hanno stufato gran parte del pubblico (avere ogni extra a pagamento , o giochi incompleti o non perfetti all'uscita non è una cosa che in generale si può sopportare a lungo).
E noteremo che non c'è una vera depressione se qualche titolo annunciato farà incassi da record (come potrebbe esser GTA VI), o che ha inaspettatametne un buon riscontro dal pubblico (a me non piace, ma KCD 2 so che sta piacendo parecchio, più del primo e per distanza).

Io la chiamo comunque la "standardizzazione", parte del pubblico vorrebbe roba nuova, ma si lamenta se non è uguale a qualcosa che già sa, ma anche perché, non dico il 60% , ma comunque gran parte dell'utenza , i videogiochi rimangono sempre una parte della loro vita che molleranno ugualmente dopo 5-10 anni o più.
Già lo vedo tutt'ora con gente più piccola di me che ha smesso di giocare.

Poi, come detto, molte scelte attuali delle SH non aiutano.

Da un certo punto di vista Steam è un buon punto di riferimento, data la grandissima quantità di videogiochi proposti (vecchi e nuovi), se in futuro ci sarà un calo enorme lì, significherà che veramente i giochi, anche di alternative Indie, non attraggono più il pubblico come prima.

E cmq diciamo anche che nel lato PS5 attualmente, latitano di giochi di richiamo.
Ci tengo a precisare che non parlo di una crisi esclusivamente dal punto di vista economico o di attrattiva, visto che il mondo dei videogiochi, seppur nel suo periodo non più roseo, è comunque una macchina che macina più di altri media.
Parlo più che altro di roba che fino a pochi anni fa era impensabile, come per l'appunto Ubisoft in vendita. Tralasciando le scelte creative, l'avresti mai detto fino a pochi anni fa che potesse finire così? Quella che sembrava una compagnia inscalfibile, colosso dell'industria, messa in vendita e ridotta a sperare che il nuovo (ed ennesimo) Assassin's Creed possa, in qualche modo, aiutarla a generare quanti più introiti possibile.

Ma poi, penso sia emblematico il caso di Suicide Squad. Anni fa, quando dicevi che Rocksteady si sarebbe occupata di un titolo DC, partivano subito le seghe a quattro mani, oggi si è rivelato uno dei flop più clamorosi dell'era moderna. Anche qui, dove è il problema? Principalmente, un insieme di cose, riassumibili in: hanno usato due nomi forti pensando che i videogiocatori si sarebbero bevuti qualsiasi cosa.
Quindi via, hanno sfornato un GAAS, ingolositi dagli introiti che altri giochi simili hanno generato. Peccato che l'abbiano fatto nel peggior modo possibile, sfruttando una SH nota per i giochi in single player e di fatto ammazzando il titolo prima ancora che uscisse, perché la gente tutto si aspettava tranne che un GAAS.
E mi sono chiesto come stracazzarola sia stato possibile che qualcuno abbia potuto pensare che scelte del genere sarebbero state produttive.
Banalmente, la risposta che mi sono dato è quella più scontata: previsione di un profitto facile, niente di più.

Io penso che, al di là della standardizzazione, anche il mondo videoludico sia finito in questo tunnel, dove assodato che certe formule funzionano, le case non fanno altro che sfornare titoli magari diversi nell'apparenza, ma simili (per non dire uguali) in tutto il resto, cercando di sfruttare brand consolidati negli anni per fare cassa.
E questo, secondo me, a cascata genera tutti gli altri problemi: zero originalità, poca voglia di strafare, brand nuovi che non emergono e brand storici sfruttati male.
Poi, quello che dici sull'utenza è verissimo: c'è un'incapacità generale di uscire dalla comfort zone, col risultato che la gente vuole roba nuova, ma quando la vede "eh, però non è come quella vecchia".

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Tigermask
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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da Tigermask »

Che poi la comfort zone deve esser dell'utente in se, io ho i miei giochi che prediligo, il mio genere. Che magari molli per un periodo e quando vuoi staccarti da un altro gioco torni là.
Ma non dovrebbe esser una prerogativa delle SH, che, appunto, dovrebbero cercare sempre qualcosa di nuovo da proporre, invece di rifarsi su qualcosa che a lungo andare può stufare (poi beh, ad esempio io non gioco ai giochi di calcio da inizio 2000, sporadicamente poi , o al massimo con roba prettamente 90 come SWOS), ma sa che l'utenza lì ci andrà sicuro.
Può valere , che ne so, su 100 giocatori, inizialmente per 90, ma poi scenderà, per 80-70, alla fine sarà da un 15-30% che giocherà sicuro a quella roba, ma gli altri vorranno altri titoli, altre esperienze e novità.
Una sorta di "droga videoludica" che ovviamente a lungo andare non paga, ed appunto standardizzi qualcosa che sembrano che vogliano tutti, ma solo in realtà una piccola parte dei videogiocatori proseguirà.


PS: il caso di UBI in realtà per me era palese, già da anni che leggevo anche da molti "superfan" della saga di AC parlavano di come un prodotto inizialmente interessante è rimasto fin troppo fedele a se stesso (anche se userei altri termini), di sfruttare titoli appena usciti a mille (I Watchdogs), di snaturare e accantonare titoli interessanti del passato (tipo Splinter Cell che si parlava di Remake, ed i primi titoli non so quante volte ci ho giocato su PS2)

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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da KaiserSp »

«Stai acquistando una copia fisica di Monster Hunter Wilds? Attenzione, per giocare è richiesto un aggiornamento all'ultima versione di circa 15 GB. Se hai preordinato la versione digitale, puoi scaricare l'ultimo aggiornamento ora.»

magari evitare comportamenti simili da parte delle SH aiuterebbe, eh...

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Tigermask
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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da Tigermask »

Ma certamente, era una delle cose che avevo messo inizialmente e poi tolto nel primo post che ho fatto, ma sicuramente anche l'avere una copia fisica che poi ha bisogno del DL digitale è una cosa fastidisissima, come l'esser "always online" per taluni giochi, anche in single player, e anche per sessioni di giochi che si potrebbero tranquillamente giocare offline, ma non hanno interesse a farlo.

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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da KaiserSp »

l'online è una cosa che ha rivoluzionato, secondo me nel modo peggiore possibile, l'industria videoludica

l'esperienza online, al posto di aggiungere una cosa in più, paradossalmente ha tolto tantissimo:
- i single player "puri" sono ridotti all'osso
- il multiplayer locale si è praticamente estinto
- il rilascio di giochi incompleti è diventata la prassi (siamo tutti diventati beta tester non pagati, le patch al day 1 sono la norma e così via...)

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Backbone Crusher
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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da Backbone Crusher »

Tigermask ha scritto: 27/02/2025, 11:22 PS: il caso di UBI in realtà per me era palese, già da anni che leggevo anche da molti "superfan" della saga di AC parlavano di come un prodotto inizialmente interessante è rimasto fin troppo fedele a se stesso (anche se userei altri termini), di sfruttare titoli appena usciti a mille (I Watchdogs), di snaturare e accantonare titoli interessanti del passato (tipo Splinter Cell che si parlava di Remake, ed i primi titoli non so quante volte ci ho giocato su PS2)
Quello ok, ma addirittura pensare che potesse fare questa fine? A me Ubisoft è sempre sembrata una di quelle case che ormai aveva raggiunto un certo piano di sicurezza, che per veder crollare sarebbe dovuta essere stata vittima di un qualche cataclisma irreparabile. Tanto per capirci, per me era una simil Chris Jericho dei videogiochi: poteva fare quello che voleva e anche prendere batoste non l'avrebbe penalizzata più di tanto, perché le sarebbe bastato un nonnulla per rimettersi in pista.
Percezione mia eh, è un discorso che sto facendo a prescindere dalla poca originalità dei loro titoli, non so se mi spiego.

Poi, sul discorso che si faceva prima sui remake, diciamo che nel gaming la cosa non è come i film, per una questione meramente tecnica e tecnologica. Certi titoli usciti venti e più anni fa, che hanno avuto un certo impatto sull'industria, ha senso che vengano riprodotti e riproposti al pubblico odierno. Banalmente, quello di Resident Evil 2 lo reputo un remake perfetto: fedele al materiale originale, lo migliora in tutto e consente ad una nuova generazione di giocatori di conoscerlo. E più di recente, ho promosso ampiamente pure quello di Silent Hill 2.
Contrariamente, sono gran poco fan delle remastered, tipo quella dei due Soul Reaver uscita di recente, dove banalmente non cambia nulla se non la grafica. Poi oh, capisco che possa essere una sorta di sonda per vedere se è un brand che può tirare ancora e comprendo che fare remastered potrebbe essere meno dispendioso rispetto al fare un remake. Però cazzarola, stai riproponendo meccaniche identiche di un gioco di 25 e rotti anni fa, che sicuramente i più vecchiotti di noi hanno giocato, ma molti dei nuovi lo conosceranno forse per nome e basta, è davvero un'operazione che paga fare le remastered di giochi così vecchi?

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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da Backbone Crusher »

KaiserSp ha scritto: 27/02/2025, 14:17 l'online è una cosa che ha rivoluzionato, secondo me nel modo peggiore possibile, l'industria videoludica

l'esperienza online, al posto di aggiungere una cosa in più, paradossalmente ha tolto tantissimo:
- i single player "puri" sono ridotti all'osso
- il multiplayer locale si è praticamente estinto
- il rilascio di giochi incompleti è diventata la prassi (siamo tutti diventati beta tester non pagati, le patch al day 1 sono la norma e così via...)
A me ha fatto straridere il caso di Star Wars Outlaws, dove se creavi un salvataggio in early access, questo si corrompeva con la patch del day one e quindi dovevi cancellarlo e rifare tutto da capo. Ma la cosa ancora più comica era che se cercavi di non installare la patch per evitare la corruzione del salvataggio, c'era il rischio che si presentasse un altro bug nel gioco, che rendeva impossibile proseguire. E cosa serviva per rimuovere il suddetto bug? Esatto, la patch al day one.
Mi immagino quante gentili parole abbiano riservato quelli che sono incappati in questo bug e che avevano speso di più per giocare prima.
In tutto ciò, la cosa più grave? Certa gente giustificava Ubisoft, dicendo che "eh, sono cose che possono capitare".
No porco cazzo, NO.

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Re: La crisi del mondo videoludico

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Final Fantasy VII è l'emblema di come correre dietro ai remake & co sia solo uno specchietto per le allodole e produca solamente un ambiente tossico.

per decenni i fan si sono lagnati in maniera insopportabile nel volere un remake a tutti i costi e, quando l'hanno avuto, il risultato non è stato proprio il giocone del secolo, eh: prodotto carino, strizza l'occhio ai vecchi fan ma finisce là (meccaniche completamente stravolte e non tocchiamo il tasto della trama, se no scoppia il finimondo)

Harada, il produttore di Tekken, ha risposto in maniera corretta l'altro giorno, quando è uscito il trailer di Anna Williams: "Capisco e comprendo che potrebbe non adattarsi al tuo gusto personale, ma se preferisci il precedente design, esistono i vecchi giochi. Non te li sto togliendo. [...] Chiedi che annulliamo i cambiamenti dopo che l'abbiamo completamente ridisegnata da zero, incluso il suo modello e la sua struttura. E se avessimo davvero annullato i cambiamenti, tu diresti semplicemente: "State riciclando!".

se ho proprio voglia di giocare a FFVII, gioco a FFVII, non mi faccio abbindolare da un remake stravolto, per poi lamentarmi del fatto che di FFVII ha solo il nome.

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Re: La crisi del mondo videoludico

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Backbone Crusher ha scritto: 27/02/2025, 14:17 Poi, sul discorso che si faceva prima sui remake, diciamo che nel gaming la cosa non è come i film, per una questione meramente tecnica e tecnologica. Certi titoli usciti venti e più anni fa, che hanno avuto un certo impatto sull'industria, ha senso che vengano riprodotti e riproposti al pubblico odierno. Banalmente, quello di Resident Evil 2 lo reputo un remake perfetto: fedele al materiale originale, lo migliora in tutto e consente ad una nuova generazione di giocatori di conoscerlo. E più di recente, ho promosso ampiamente pure quello di Silent Hill 2.
Contrariamente, sono gran poco fan delle remastered, tipo quella dei due Soul Reaver uscita di recente, dove banalmente non cambia nulla se non la grafica. Poi oh, capisco che possa essere una sorta di sonda per vedere se è un brand che può tirare ancora e comprendo che fare remastered potrebbe essere meno dispendioso rispetto al fare un remake. Però cazzarola, stai riproponendo meccaniche identiche di un gioco di 25 e rotti anni fa, che sicuramente i più vecchiotti di noi hanno giocato, ma molti dei nuovi lo conosceranno forse per nome e basta, è davvero un'operazione che paga fare le remastered di giochi così vecchi?

------------

5 minuti per risponderti, errore della Board, di nuovo, da ieri, e continuamente, e fanculo il messaggio non me lo ha salvato.

Non mi rimetto a riscrivere tutto, diciamo così, mi limito sul discorso Remastered/Remake.

Il prodotto deve esser fatto bene, ed avere un buon costo, che di fondo è un prodotto "vecchio", perché non tutti posson permettersi o hanno vecchie console e relativi giochi (e senza passare per emulatori per forza).

Ecco perché Mafia e GTA Trilogy li ho presi, scontatissimi, e MGS Collection NO.

E ci son giochi che meriterebbero di esser rifatti perché datati, come la serie Syphon Filter (e tanto altro ancora).
KaiserSp ha scritto: 27/02/2025, 14:31 Final Fantasy VII è l'emblema di come correre dietro ai remake & co sia solo uno specchietto per le allodole e produca solamente un ambiente tossico.
Un ambiente non per forza tossico, come scritto sopra, un remake può servire a far conoscere ai nuovi giocatori giochi storici senza passare per via traverse.

Il problema è farlo proprio per prendere soldi e magari rilasciare un prodotto scadente.

Quindi puoi trovarti plausi per roba egregia e ben fatta, e che non costa troppo (tipo RE, SH) o pernacchie per roba fatta male (MGS C), tutto qua.

Sai quanti giochi, nonostante il periodo, non sono riuscito a metter mano da allora?
Perché non c'erano o non ce l'aveva qualche amico e bla bla bla.

Anche lasciando da parte il discorso PS1, potrei dire che su PS2 ho provato una marea di giochi, ma roba come "The Warrior" o "The Getaway" non sono riuscito comunque mai a giocarli.

E figurati il fatto che ho completametne saltato il periodo PS3.

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Re: La crisi del mondo videoludico

Messaggio da KaiserSp »

i giochi vecchi te li tirano dietro ormai sugli store ufficiali, anche senza emulatori e quant'altro, quindi questa scusa non regge più

esempio banale: tra i giochi gratis del PS Plus di Marzo ci sarà Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection

La raccolta include:
Teenage Mutant Ninja Turtles (arcade)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time (arcade)
Teenage Mutant Ninja Turtles (NES)
Teenage Mutant Ninja Turtles II: The Arcade Game (NES)
Teenage Mutant Ninja Turtles III: The Manhattan Project (NES)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (NES)
Teenage Mutant Ninja Turtles IV: Turtles in Time (SNES)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (SNES)
Teenage Mutant Ninja Turtles: The Hyperstone Heist (Sega Mega Drive)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (Sega Mega Drive)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Fall of The Foot Clan (Game Boy)
Teenage Mutant Ninja Turtles II: Back from the Sewers (Game Boy)
Teenage Mutant Ninja Turtles III: Radical Rescue (Game Boy)

ed in maniera analoga ci sono miriadi di giochi ps1 e ps2 sullo store da acquistare, per chi se li sia persi negli anni

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Re: La crisi del mondo videoludico

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KaiserSp ha scritto: 27/02/2025, 14:57 i giochi vecchi te li tirano dietro ormai sugli store ufficiali, anche senza emulatori e quant'altro, quindi questa scusa non regge più

esempio banale: tra i giochi gratis del PS Plus di Marzo ci sarà Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection

La raccolta include:
Teenage Mutant Ninja Turtles (arcade)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time (arcade)
Teenage Mutant Ninja Turtles (NES)
Teenage Mutant Ninja Turtles II: The Arcade Game (NES)
Teenage Mutant Ninja Turtles III: The Manhattan Project (NES)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (NES)
Teenage Mutant Ninja Turtles IV: Turtles in Time (SNES)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (SNES)
Teenage Mutant Ninja Turtles: The Hyperstone Heist (Sega Mega Drive)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (Sega Mega Drive)
Teenage Mutant Ninja Turtles: Fall of The Foot Clan (Game Boy)
Teenage Mutant Ninja Turtles II: Back from the Sewers (Game Boy)
Teenage Mutant Ninja Turtles III: Radical Rescue (Game Boy)

ed in maniera analoga ci sono miriadi di giochi ps1 e ps2 sullo store da acquistare, per chi se li sia persi negli anni
I giochi del periodo NES/SNES , Megadrive etc... in genere risentono poco del passaggio ai tempi attuali, richiedono poche accortezze. Non si sta parlando di quelli.

Discorso pesantemente differente per molti giochi dell'epoca di tipo 3D di fine 90 ed inizi 2000, molti dei quali risentono ancor più del passare tempo, in alcuni casi anche per i controlli.

Detto questo, rimane anche là il discorso acquisto, e ci son cmq tot. giochi che meriterebbero per vari motivi uno spazio a se. Come un FF appunto, che avrebbero meritato una cura migliore, e la colpa del prodotto finale non è certametne del player deluso, ma di chi lo ha realizzato.

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