Libri sul Cinema (Storia, Teoria, Critica)

[KanyeWest]

Faccio un appello ai colleghi della sezione (specie a Marcuse, Adorno e Habermas) per aumentare un minimo la mia cultura sul cinema più datato, considerando che non ho mai studiato niente sui libri e che ritengo necessario un upgrade delle mie conoscenze per fruire meglio dell'opera cinematografica.
Andando nello specifico, vorrei leggere manuali/saggi che aiutino la mia consapevolezza sulle origini storiche e filosofiche del cinema e dell'immagine cinematografica, in modo di fare qualche riferimento a questo

alla nostra #frankfurterschulen e al dualismo espressionismo/kammerspiel (sono affascinato da Murnau, Weine e Lang) in generale.
Più che verso la critica in sè nutro interesse verso la teoria e verso le innovazioni a livello comunicativo ed espressivo, ho già adocchiato il libro di Truffaut su Hitchcock e questo http://www.lindau.it/Libri/Storia-del-cinema-tedesco" onclick="window.open(this.href);return false;
ma volevo sapere da esperti se ci fosse qualcosa di più attinente al periodo che mi interessava anche da un punto di vista "politico". Qualche idea?
Per parlare di manuali, conosco il Rondolino ma non so se sia l'ideale, ho visto il video di Rauco in merito che consiglia il Bordwell, qualcuno l'ha letto? Se sì, ritenete che possa essere un primo passo abbastanza valido per cambiare la mia consapevolezza da spettatore?
Ringrazio in anticipo per le risposte e per la pietà nei miei confronti

[Yourself is Steam]

Come testo base "Manuale del film" di Rondolino & Tomasi è quasi offensivo per l'intelligenza di una persona normodotata, per questo lo fanno studiare al primo anno di DAMS, quando cioè i normodotati sono in minoranza. Ho anche i due volumi della sua Storia del Cinema e sono buoni come base.
Adoro invece qualunque cosa di Francesco Casetti, nonostante la terrificante formazione in semiotica, quindi Analisi del film, Teorie del cinema, Dentro lo sguardo e soprattutto L'occhio del Novecento, tutti ottimi testi per approcciarsi alla materia.

Per quanto riguarda il cinema muto tedesco, visto che sei pure uno studente di psicologia, ti direi di andare con una raccolta fondamentale, "Film come arte" di Rudolf Arnheim, in cui l'espressionismo diventa base teorica del nuovo occhio della macchina da presa, e "Da Caligari a Hitler" di Kracauer, studio tra sociologia e psicologia molto vicino all'approccio della Scuola di Francoforte. Di monografico c'è "L'Organizzazione dello spazio nel Faust di Murnau" di Rohmer che ne spiega l'apporto anche al suo cinema.
La maggior parte dei testi teorici però si scontra abbastanza con la stilizzazione dell'espressionismo, ad esempio Béla Balázs, uno dei più prolifici e influenti teorici, nonchè produttore di Kammerspiel, fondamentale L'Uomo visibile e la raccolta Il film.
Straordinario conciliatore di approcci, sintetizzatore di problematiche, iniziatore dell'etica della visione, padre di tutta la critica e teorica successiva è invece André Bazin, fondatore del Cahiers du cinéma, e boh il suo apporto è troppo enorme per starne a parlare in questa sede, DA LEGGERE "Che cos'è il cinema?", ma anche la sua monografia su Welles è straordinaria.
Altri testi fondamentali: L'immagine-movimento e L'immagine-tempo di Deleuze (tra i suoi testi più semplici da leggere, però bisogna conoscere almeno Bergson), L'essenza del cinema di Epstein (base dell'impressionismo francese), La Società dello Spettacolo e i film di Debord (base di ogni avanguardia), Scolpire il tempo, La forma dell'anima e il Martirologio di Tarkovskij (base del cinema contemplativo)
Bordwell a me fa cagare, forse per uno studente di psicologia potrebbe andare bene, in Italia con il successo della semiotica è diventato imprescindibile, ma è stato ampiamente distrutto dagli strutturalisti. Molto più interessanti Metz (Cinema e psicanalisi) e la Joly (Introduzione all'analisi dell'immagine)

[KanyeWest]

Balász lo avevo già sentito quando mi sono informato un po' su Tarr, possibile che gli avessero intitolato uno studio dove ha lavorato quest'ultimo?
Comunque penso di iniziare con Arnheim e Kracauer, al momento li trovo più vicini alla mia sensibilità e alle mie conoscenze (letto che Arnheim era gestaltista, ottimo), il saggio su Faust lo leggerò sicuramente dal momento che Murnau è uno dei miei autori preferiti (anche se avrei più interesse a leggere qualcosa su Aurora, ho trovato una monografia su F.W. che potrebbe fare al caso mio).
Bazin già lo avevo sentito nominare e sicuramente leggerò "Che cos'è il cinema?" il prossimo anno quando inizierò a farmi una cultura sulla Nouvelle Vague visto che al momento volevo approfondire il movimento tedesco.
Bergson me lo avevano accennato a letteratura in quinta liceo in vista del positivismo ma non posso dire con onestà intellettuale di conoscerlo, per ora Deleuze lo lascio in standby come più o meno gli altri citati in quel segmento ma punto a recuperarli tra un po'.
Quindi a livello di manuale "storico" onnicomprensivo questo " onclick="window.open(this.href);return false; prima ancora di Bordwell é comunque sufficiente oppure posso decisamente trovare di meglio?
In ogni caso ti ringrazio molto Ivan, mi hai dato un sacco di spunti

[Archer]

Come testo base "Manuale del film" di Rondolino & Tomasi è quasi offensivo per l'intelligenza di una persona normodotata, per questo lo fanno studiare al primo anno di DAMS, quando cioè i normodotati sono in minoranza. Ho anche i due volumi della sua Storia del Cinema e sono buoni come base.
Adoro invece qualunque cosa di Francesco Casetti, nonostante la terrificante formazione in semiotica, quindi Analisi del film, Teorie del cinema, Dentro lo sguardo e soprattutto L'occhio del Novecento, tutti ottimi testi per approcciarsi alla materia.

Pensa che molti studenti del DAMS avevano difficoltà col manuale di Rondolino, cioè, ha perfino gli esempi grafici!
È molto chiaro e schematico, utile se hai poca confidenza con la struttura puramente tecnica del cinema (montaggio/movimenti di camera/sonoro ecc), se hai già studiato queste cose potrebbe risultare poco interessante.

Di Casetti ho letto "Teorie del cinema" per un esame e l'ho trovato ben fatto, è un buon sunto di tutte le varie discipline scientifiche e umanistiche che hanno entrato a far parte dell'analisi critica. Io ti consiglierei di partire da questo, dal momento che a memoria ci sono quasi tutti i nomi citati da Ivo e il loro pensiero, poi da lì puoi crearti una mappa contestuale e decidere cosa approfondire.

Anche se esula dal contesto tedesco, ti consiglio di leggerti qualcosa del Pasolini, che trova numerosi riscontri nelle teorie di Kracauer.

[LowRyder]

"L'Opera d'Arte al Tempo della Sua Riproducibilità Tecnica" consta dei media nel loro contesto tecnico-evolutivo (e le considerazioni molto critiche di Benjamin sul medium). Non lo definirei un testo che tratta propriamente di cinema; potrebbe essere, piuttosto, una lettura subalterna se vuoi studiarti o confrontare la concezione critica storiografica di Benjamin verso le modalità di trasmissione dell'arte del '900. Più una roba da sociologia della comunicazione, appunto. Se la tua priorità è farti una cultura sul cinema, diciamo che non partirei da lì.

Nel caso tu voglia un testo base molto accessibile per un'infarinatura sulla storia e sui potenziali approcci critici (se sei a digiuno, 'nsomma), io aggiungerei alle possibili alternative "L'Avventura del Cinematografo" di Bernardi.
Rimanendo in tema, sono poi molto, molto affezionato al documentario "The Story of Film: an Odyssey" di Mark Cousins. Abbraccia sì tutta la storia, ma con il senno di poi è una trattazione relativamente pop del tema e non c'è da sorprendersi che ci sia una fetta della critica specializzata a cui non è piaciuto. Inoltre è bello denso, ma procede in maniera alquanto spedita e intermittente. Potresti usarlo eventualmente come supporto audiovisivo per qualcuno dei testi più corposi o addirittura iniziare proprio da lì, continuare, nel caso ti piaccia, e poi passare ai libri. In questo senso, probabile che velocizzerebbe anche l'apprendimento. Almeno, così fu per me.
Ho trovato anche piacevole "My Voyage to Italy" di Scorsese, questo se ti interessa approfondire il cinema italiano.

[Yourself is Steam]

Quindi a livello di manuale "storico" onnicomprensivo questo " onclick="window.open(this.href);return false; prima ancora di Bordwell é comunque sufficiente oppure posso decisamente trovare di meglio?

Non è che ti serva un'intro a Bordwell, va bene come gli altri manuali di storia. La sua Storia del cinema è buona, come quella di Rondolino. Però ecco, non quello che hai linkato, ma questo https://www.ibs.it/storia-del-cinema-li ... 8802074740
Un'alternativa più leggera può essere Introduzione alla storia del cinema di Bertetto [anche se quella decina di pagine finali sul cinema contemporaneo rimangono deliranti]. Ma anche quello di Rondolino & Tomasi linkato da te va bene.
Spero che li prendi in biblioteca e non su amazon, non sprecar soldi.

Attenzione che Bazin viene molto prima della Nouvelle Vague, è più teorico della frangia neorealista francese (Bresson, Renoir, Becker)
I Balázs Studio son quelli da cui nasce la Budapest school e parte della new wave ungherese (Szabó, Huszárik, Bódy)
Comunque Tarr come primo approccio al cinema contemplativo è abbastanza ostico, non so se ti convenga sprecartelo così.

Pensa che molti studenti del DAMS avevano difficoltà col manuale di Rondolino, cioè, ha perfino gli esempi grafici!

ti consiglio di leggerti qualcosa del Pasolini, che trova numerosi riscontri nelle teorie di Kracauer.

A me ha instupidito. Il dramma è che in alternativa c'era Analisi del film di Casetti, ma lo iniziai a leggere solo l'anno dopo Casetti...

Empirismo eretico utilizzato anche da Deleuze in una parte fondamentale dell'Immagine-movimento.

"The Story of Film: an Odyssey" di Mark Cousins

"My Voyage to Italy" di Scorsese

Io l'ho trovato orribile, impreciso, semplicistico, aneddotico, autoindulgente, ma soprattutto la voce di Cousins è irritante.

Molto bello anche A Personal Journey with Martin Scorsese Through American Movies

[KanyeWest]

"L'Opera d'Arte al Tempo della Sua Riproducibilità Tecnica" consta dei media nel loro contesto tecnico-evolutivo (e le considerazioni molto critiche di Benjamin sul medium). Non lo definirei un testo che tratta propriamente di cinema; potrebbe essere, piuttosto, una lettura subalterna se vuoi studiarti o confrontare la concezione critica storiografica di Benjamin verso le modalità di trasmissione dell'arte del '900. Più una roba da sociologia della comunicazione, appunto. Se la tua priorità è farti una cultura sul cinema, diciamo che non partirei da lì.

Forse non mi sono espresso bene, Benjamin l'ho già letto e l'ho adorato per lo scopo politico-comunicativo che dà al cinema e per l'atteggiamento del fruitore, stavo cercando appunto qualcosa di più attinente a livello tecnico al cinema che potesse comunque ricollegarcisi a livello filosofico.
I due di Scorsese mi interessano senza dubbio, grazie. Ringrazio per i preziosi consigli Fusari e Orlandi (specie su Bazin e sui contemplativi), mi sono fatto prestare il Bertetto da un amico stamani e inizierò da qui, se non mi soddisfa darò un'occhiata al Rondolino linkatomi che mi sembra anche più corposo.

[Bleak]

Sto topic è oro. Io tempo fa mi son preso i due volumi di Storia del Cinema di Rondolino e mi son sembrati davvero buoni, anche se ho una conoscenza in materia nulla e non posso fare paragoni con altro.

Mi sono letto anche "La forma dell'anima" di Tarkovskij. Poi vabbè quello di Truffaut è abusato ma si va sul sicuro, piaciuto tanto.

Di Pasolini invece che consigliate? Passerò in biblioteca uno di questi giorni, sempre sperando che a Vicenza esista qualcosa.

[Yourself is Steam]

La terza parte di Empirismo Eretico è ciò che ha scritto di sostanzioso e influente sul cinema. Poi c'è Pasolini su Pasolini, una bella intervista del '69 sul suo percorso cinematografico. Il resto è sparso nella sua produzione saggistica (tipo la famosa Abiura dalla trilogia della vita che apre Lettere Luterane). Appendici ai film e recensioni li puoi trovare raccolti nei Meridiani Mondadori "Per il cinema" e "Saggi sulla letteratura e sull'arte" (si trovano anche online su gen.lib) o nel più leggero "I film degli altri"

[MrER]

Per uni m'hanno fatto comprare:
Introduzione alla storia del cinema di Bertretto.
Il cinema: tecnica e linguaggio di Alonge.
Manuale del film di Gianni Rondolino, Dario Tomasi
L'attore cinematografico di Jacqueline Nacache.
Ho letto i primi due e sono giusti giusti per l'introduzione, i restanti non ho ancora avuto modo di aprirli.

Domanda: Ho un amico cinefilo e pensavo di regalargli, con altra gente, un libro sul cinema. Non ha esperienze con la storia del cinema, per cui chiedo qui consiglio. Probabilmente comincerà il dams l'anno prossimo e vorrei evitare di regalargli libri che si dovrà comprare obbligatoriamente per studiare.

[Brotzmann]

Cavati gli occhi Morellì.
Di cinema non bisogna parlarne (e neanche vederne, secondo me).

I più grandi film sono quelli non vedremo mai.


Chi va al Dams è morto nascendo.

[Yourself is Steam]

Morelli novello Edipo

Domanda: Ho un amico cinefilo e pensavo di regalargli, con altra gente, un libro sul cinema. Non ha esperienze con la storia del cinema, per cui chiedo qui consiglio. Probabilmente comincerà il dams l'anno prossimo e vorrei evitare di regalargli libri che si dovrà comprare obbligatoriamente per studiare.

Consiglierei di trovargli un altro corso di laurea.
O un'autobiografia di un regista che gli piace, quelli della serie "minimum fax cinema" sono molto belli tipo

[Avantard]

La voce di Cousins irritante in quel documentario.
Mi ha fatto passare la voglia di continuarlo dopo qualche episodio.
Strano, siamo d'accordo.

[MrER]

Grazie per i vari consigli, alla fine abbiamo virato su gadget di Tarantino, comunque prima o poi mi "mangerò" i libri che avete elencato.

[-CabaretVoltaire-]

Da Caligari ad Hitler - una storia psicologica del cinema tedesco - S.Kracauer

Non è affatto l'opera migliore di Kracauer (anzi ogni volta che viene ridotto a teorico del cinema muore un bambino in Africa), c'è da tenere conto del fatto che è stato scritto -contingenza storica - da esule negli Usa (dopo che Adorno lo aveva più o meno fatto fuori dalla collaborazione con l'istituto) e per la Rockfeĺler foundation.

A parte questo libro ricco di stimoli interessanti. Se anche non si volesse accettare la sua tesi di fondo, resta un imbeccata brillante. Interessantissimo e consigliatissimo da leggere.

E consiglio una lettura attenta per non scadere nel "lol Kracauer non ha capito Metropolis". Consiglio anzi di studiare sto caso integrando il pensiero Kracaueriano con una lunga intervista di William Friedkin a Fritz Lang del 1974, dove 1) Lang prende distanze da ogni interpretazione marxista del film (su cui ci si è sprecati. Non Kracauer 2) da' a Kracauer del fesso tirando dentro anche Murnau 3) secondo me K. Ha di fondo ragione ma tralascia alcuni aspetti profetici che pur dovrebbe vedere, ma nel caso ne riparliamo quando saprete di che sto parlando.

Stoppo i prolegomeni prima di sconfinare nella recensione, tanto siete alalfabetizzati. Cercatelo su google.