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Ankie ha scritto:Due Commedie italiane similari, "Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue", con Sordi e diretto da Luciano Salce, sequel de "Il medico della mutua" ed "Il terribile ispettore" primo Film da protagonista per un Paolo Villaggio già formidabile.
In America primo Film (se si esclude un precedente lungometraggio sperimentale) per Woody Allen con "Take the Money and Run".
Prendi i soldi e scappa è un filmone, uno dei pochi di Woody Allen che mi faccia veramente ridere di gusto.
Perché "Easy rider" rivisto oggi perde parecchio, così come pure "Gioventù bruciata". Intendo visti senza l'occhio cinefilo ovviamente.
Non volevo più scrivere qui dopo le critiche di Mysto, di cui mi sento in parte responsabile per averlo endorsato, ma oggi sono troppo depresso per rinunciarci.
Ci sarebbero Fellini e Pasolini, ma non c'è Karl e quindi ce la scampiamo. Parlerò invece di un mio grande cult di quell'anno, "Sai cosa faceva Stalin alle donne?".
Passa per essere l'unico film di satira di destra, perché si prendono in giro il PCI e gli ambienti intellettuali che gli gravitavano intorno, e per questo fu pesantemente boicottato. Ma secondo me in realtà è una rappresentazione, molto grottesca, del fanatismo degli italiani per le figure politiche che vengono seguite senza essere capite. Per moda, o perché abbagliati dal carisma, ne abbiamo esempi anche negli ultimi anni tra Monti e Grillo.
Il protagonista è ossessionato da Stalin, al punto da essere fisicamente uguale a lui, e di dormire affianco a un manichino di Lenin (come la salma di Stalin fino a quando non fu rimossa). La resa sullo schermo è quella che è, ma la sgangheratezza ne aumenta il fascino di oggetto di culto. Emblematica la frase di Benedetto, il suddetto protagonista, quando Giuseppone ci lascia: "Stalin era più di un grande capo, era soprattutto un uomo che sapeva vestire". Chapeau.
Ecco, un film su Berlusconi dovrebbe essere ricalcato su questo, altro che Moretti e Sorrentino.
Ultima modifica di Emperador Horace il 07/04/2018, 19:04, modificato 1 volta in totale.
Emperador Horace ha scritto:
Non volevo più scrivere qui dopo le critiche di Mysto, di cui mi sento in parte responsabile per averlo endorsato, ma oggi sono troppo depresso per rinunciarci.
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Mysto caga cazzi nigeriani giganti da mesi, per me e' deprimente che ci sia qualcuno che si deprime per questo
Proprio tu poi , Horace , capirei se almeno fosse stato un nome storico dal recente comeback ... che ne so', uno di quei nicknames che ricordate in 4 qua dentro
Non volevo più scrivere qui dopo le critiche di Mysto, di cui mi sento in parte responsabile per averlo endorsato, ma oggi sono troppo depresso per rinunciarci.
Emperador Horace ha scritto:Non volevo più scrivere qui dopo le critiche di Mysto, di cui mi sento in parte responsabile per averlo endorsato, ma oggi sono troppo depresso per rinunciarci.
No, ma scriva pure senza sentirsi in colpa, é solo che per il mio modo di fare le annate prese a caso e i salti di trent'anni sono troppo dispersivi e quindi il tutto per quanto ci siano spunti interessanti mi sembra futile e dimenticabile appena si cambia data.
Fosse stato un mio topic le annate non sarebbero state singole ma almeno per trienni, e si sarebbe proceduto con ordine, per mostrare l'evoluzione per l'appunto di Arte & intrattenimento negli anni. Evidentemente Ankie ha interessi diversi per questo topic (ammesso ne avesse avuti quando l'ha aperto).
best4busine$$ ha scritto:Mysto caga cazzi nigeriani giganti da mesi, per me e' deprimente che ci sia qualcuno che si deprime per questo
Di Peckinpah ho diversi Film in Lista, ma The Wild Bunch non mi ha mai preso molto a livello di trama e personaggi.
Easy Rider a parte l'inizio da Brividi con Born To Be Wild e alcuni tramonti non mi suscitava interesse.
Rebel Without a Cause (Gioventù bruciata), anche se non c'entra nulla visto che è del '55, (ma chssà quando ci arriveremo al '55) invece mi è piaciuto, e non lo vedo per nulla invecchiato male, sicuramente meno della maggior parte dei Film dell'epoca che erano più convenzionali, mostra certi meccanismi interpersonali come non ho mai visto fare altrove, la figura del padre sottomesso credo fosse piuttosto innovativa e attuale, e l'interpetazione di Dean è di forte impatto, unica e imprevedibile, credo abbia trattato temi universali validi in ogni tempo.
Scaduta la settimana quindi intanto apro la prossima Annata, ma se avete qualche discorso in sospeso dalla pagina precedente potete ovviamente riprenderlo e portarlo a conclusione.