Ma scusa io ho scritto da qualche parte che è stato il più politico nei fatti? Ieri era prevista una comunicazione del PdC ed è stato politico mediante un discorso, sai no quella manifestazione del proprio pensiero attraverso le parole.KaiserSp ha scritto: ↑21/07/2022, 11:06 draghi "il più politico" lo si può definire solo per le chiacchere che dice, perchè i fatti raccontano proprio il contrario
se fosse stato davvero un politico, avrebbe incassato la fiducia, avrebbe cercato di ricucire lo strappo (interamente o parzialmente) e sarebbe andato avanti, visto che i voti li aveva
ma, e qui torniamo al discorso di prima, appena siamo passati da livello pivello a livello facile di Chi vuol essere primo ministro?, lucertolino ha improvvisamente scoperto che non era tutto un "zi, badrone!" (come lui credeva o come gli avevano fatto credere) ma che bisognava addirittura trattare con le forze politiche che sostengono il governo!
persino berlusconi, che aveva tutti regolarmente a libro paga, era costretto a volte a scendere a patti con la sua maggioranza mentre draghi, dall'alto del suo ufficio agiografia, pensava di non dover dare conto di niente a nessuno in nessun caso... ed è andato in tilt, come abbiamo potuto vedere
scemi noi ad esserci affidati a qualcuno palesemente inadatto al ruolo
scemo lui ad accettare un incarico per il quale non ne aveva le capacità
Venendo al resto io non sono d'accordo, e lo sanno benissimo tutti, con l'esaltazione che è stata fatta di Draghi, ma al tempo stesso sarebbe disonesto intellettualmente negare che quello di ieri non fosse un discorso politico. Pensato non per ricucire, ma per strappare. E ha sortito l'effetto sperato. Se ieri Draghi avesse voluto ricucire, altro che livello pivello, non ci sarebbe stata proprio partita; gli sarebbe bastato dire che il M5S si era messo fuori dalla maggioranza con il suo comportamento e che lui si rimetteva al servizio delle istituzioni con la maggioranza che gli aveva già accordato la fiducia giovedì scorso. Non lo ha fatto perché non voleva farlo. E infatti pur di strappare ieri non ha quasi considerato i 5S, se non sferzandoli in quella replica puntuta, rendendo il suo discorso un attacco frontale al centrodestra di governo e alle sue posizioni.
Al massimo un argomento interessante di discussione potrebbe essere: perché ha scelto di lasciare Palazzo Chigi? No perché non ha ricucito, quando tutti, incluso il sottoscritto, speravamo che non lo facesse. E non perché Draghi mi sta sul cazzo, come spesso mi è stato fatto notare, ma semplicemente perché questo governo contro natura non aveva più una ragion d'essere da dopo il Quirinale. Non a caso questo era un governo a tempo, pensato per traghettare il paese oltre la crisi sociale e pandemica, culminando con l'elezione al Quirinale di Draghi. Questo non è avvenuto e se non ci si fosse messo di mezzo Putin con la sua folle guerra in Ucraina Draghi se ne sarebbe andato già da un pezzo. Adesso che le pressioni internazionali sull'Italia erano minori ha fatto quello che aveva in programma di fare da dopo la rielezione di Mattarella: togliere le tende e salutare tutti.
Certe volte io non capisco come si possa interpretare la realtà in maniera così arzigogolata e contorta quando il tutto è semplice e lineare. Conte si è mosso a caso e infatti ieri non ha avuto neanche il coraggio politico di votare contro. Anzi, i suoi sono gli unici rimasti dentro per garantire il numero legale con quella formula ridicola del "presente, non votante". Da questa situazione Conte ne esce a pezzi; il centrodestra di governo qualcuno ieri diceva che aveva preparato il trappolone, quando invece era prontissimo a sostenere il governo Draghi senza i 5Stelle. Non ha preparato nessun trappolone, si è semplicemente adeguato alle comunicazioni del PdC che li ha attaccati più dei grillini, andandosene dopo essere stati messi alla porta; Mario Draghi ha fatto quello che avrebbe voluto fare già dopo il Quirinale, ha abbandonato la barca. E lo ha fatto svelando plasticamente quel che tutti sapevamo e che io ripetevo da mesi. Questa maggioranza era lacerata e non andava d'accordo su niente. E la cosa politicamente più giusta da fare non era l'ennesimo lavoro di cucito, ma uno strappo che ridesse la parola agli unici chiamati a decidere in un momento tragico per il paese: gli italiani.

