Ti sei risposto magistralmente da solo, riporto pari pari dal tuo quote:
Se le elezioni diventano solo una gara a chi ha i tifosi più fedeli, sai che gliene frega ai partiti di vedere l'affluenza calare sotto il 40 stavolta e sotto il 30 o il 20 la prossima volta. [...] La politica scommette che nessuno occupi questo spazio e che la gente si rassegni definitivamente a non andare a votare perché tanto non cambia niente e sono tutti uguali.
Questo, letteralmente.
L'astensionismo ha colpito tutti, lungo tutto lo spettro politico. Siamo d'accordissimo che a un politico lungimirante si dovrebbe comunque accendere una spia, anche da vincitore, perché quel serbatoio enorme di voti non espressi sono una potenziale spada di Damocle.
Ma se vogliamo essere realisti, la lungimiranza in termini elettorali non paga e non ha mai pagato. Da nessuna parte a dirla tutta, a maggior ragione nell'Italia delle misure a debito e delle pensioni che ipotecano il futuro di intere generazioni. Paga l'uovo oggi, non l'ipotetica gallina domani, da sempre.
Quindi il Fontana di turno vede semplicemente che se l'astensionismo si porta via il 60% dell'elettorato e tutto si riduce a uno scontro fra tifoserie, i suoi ultras sono più di quelli avversari. Cioè, seriamente, questo è uscito dal carnaio del 2020 lombardo più forte di come ne era entrato. E stiamo parlando di VITE UMANE, non so cos'altro possa smuovere più le coscienze. E questo ha attraversato lo tsunami perfettamente indenne, anzi rafforzato.
In quella posizione, dovrebbe fare autocritica? Realisticamente stapperà lo champagne.
Così messa, condivido tutto.E mi rendo conto di aver esagerato nel mio post originale, estremizzando la mia posizione. Hai ragione, quando dici che un po' di rilevanza c'è. Quello che mi infastidisce nella narrazione che spesso si crea attorno alle Regionali è il "determinismo".
Diciamo che in linea di massima delle specificità locali si tiene conto a livello di comune, anche perché appunto stringi stringi è l'unico ente locale che conta agli occhi del cittadino (in barba a una revisione costituzionale che rende gli enti locali praticamente intoccabili). Per gli altri... meh.
Sono pronto a scommettere che la stragrande maggioranza dei cittadini elettori non si sia nemmeno accorta che non si vota più per la Provincia, per dirne una. E che la quasi totalità veda tuttora le Città metropolitane come costrutti mitologici.
Per le regionali appunto, moltissimo dipende dal contesto. Ma diciamo che è anche lì molto raro che si voti X persona in quanto competente o meno peggio rispetto ad Y buffone; in linea di massima alle Regionali si vota il partito, non il soggetto (con le dovute eccezioni). E sono pronto a scommettere che siano pochi quelli che la crocetta la mettano avendo presente effettivamente problemi e questioni regionali.