Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

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poppo the snake
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Re: Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

Messaggio da poppo the snake »

El Principe ha scritto: 26/12/2021, 23:19 Non mi sono voluto dilungare su Maika Ozaki e in generale sulla storia delle ActWres, perché volevo evitare il solito wallpostone e dare solo qualche riferimento a grandi linee per un match bonus da gustare in un boccone.
Si si certo, diciamo che ho voluto fare la postilla per collegarmi meglio alla domanda che volevo farti.

Quanto alla risposta si, era quello che intendevo e in parte sono d'accordo, almeno per quanto concerne la disparità di forze in campo tra i due grandi gruppi (Stardom e TJPW) ed il resto delle realtà che per vari motivi (e con diverse colpe anche) ormai stanno annaspando e quindi ormai sono ridotte a semplici incubatrici, che ha anche senso nel caso di palestre tipo Diana, Pure-J o Marvelous, meno se si pensa a compagnie di lungo corso come la Ribbon appunto o le Sendai Girl's che non riescono a tenere nemmeno una Hibiki.

Dall'altra parte però volevo arrivare ad un altro punto di discussione: il progetto di Act che hai citato io credo che sia interessante perchè - a parole per ora - aspira a creare qualcosa di simile a Makai, quindi spettacoli che incorporano alcuni elementi di wrestling all'interno di una fusione con altri elementi come la musica, il teatro ed il ballo; qualcosa di altrettanto sperimentale sembra voler proporre Super Delfin a partire dall'anno prossimo, perciò non è che le "future actwres", invece che basarsi sul modello canonico di promotion di wrestling, potrebbero essere più dei progetti ibridi?



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El Principe
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Re: Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

Messaggio da El Principe »

Io me lo auguro per Act e per le ActWres, perché alla fine questi mix tra medium diversi, che non saprei neanche se definire wrestling, sono interessanti. E poi dai devono provare a differenziarsi facendo qualcosa di alternativo e anche un po' fuori dagli schemi. Perché già così di federazioni joshi ce ne sono tante, anche troppe, dunque dovrebbero variare, altrimenti per quale motivo dovrei vedermi delle mezze wrestler acerbe che al massimo possono aspirare a uno show di circa meno quasi wrestling mezzo recitato che al massimo, ad andare bene ma proprio bene, si possono avvicinare al Tofu di Jurina Matsui. Non sarebbe una cosa originale perchè esistono già gli show Makai, ma si può sempre provare a migliorare.

Per esempio potrebbero usare i sottotitoli e eliminare la barriera linguistica, che è il motivo per cui è difficile guardare i Makai, dove la storia è fondamentale. Ed è un gran peccato perché sono fighi e con l'esposizione di Hikaru Shida in AEW un po' hanno provato a seguire la scia e qualche video con i sottotitoli lo hanno messo. Ma sono troppo dispersivi e tolgono i video da Youtube dunque anche andare a recuperare le cose è un casino.

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Re: Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

Messaggio da El Principe »

Salude zente, riprendiamo dopo un anno sabbatico, prima che la delusione del Viceammiraglio Fumoatore diventi qualcosa di più serio. Non ve lo aspettavate e spiace ma tenetevi pure la storia di Kairi, to’!


Eravamo rimasti a inizio 2016 con Kairi Hojo che aveva sfidato per i titoli tag le Thunder Rock (Io Shirai e Mayu Iwatani) con la nemesi di sempre Meiko Satomura, dopo aver fallito l’ennesimo assalto alla White Belt e aver vinto i titoli trios Artist of Stardom con Io e Mayu, in un periodo in cui la federazione si era affidata completamente alle tre. Come abbiamo visto lo aveva fatto sia per pigrizia creativa che, soprattutto, per la poca profondità del roster. Gente come Jungle Kyona, Kiddo e Momo Watanabe erano poco più che rookie, Azumi già spaccava nel lowcard ma era piccola (13enne) e Kagetsu era solo all’inizio del percorso verso la leadership dell’Oedo Tai. Quindi Rossy importava, e testava, numerose gaijin e chiamava freelancer affidabili come Hiroyo Matsumoto e Kaori Yoneyama, oltre ai “prestiti” delle allieve di Yuna Manase dalle ActWres, ovvero Natsumi Maki e Saori Anou (abbiamo visto quello con Kairi della sua 5 matches challange), da dove l’anno successivo sarebbe arrivata Tam Nakano. Hana aveva esordito da poco in W-1 e la venuta de La Divina era ancora lontana.

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A questo punto, oltre ai titoli tag e ai trios, Io ha la Red Belt e Mayu quella Hight speed, mentre Kairi aveva provato per l’ennesima volta a vincere la White, fallendo nello strapparla all’allora campionessa Santana Garrett, come abbiamo visto. Dopo il match per i titoli tag in coppia con Meiko e altri matchetti da tour, Kairi va negli USA, dove sfida ancora le Thunder Rock insieme a Cheerleader Melissa in uno show NWA/Vendetta Pro a Las Vegas e partecipa ai tapings di Lucha Underground a Los Angeles, per la breve comparsata che credo conosciate tutti. Torna in Giappone giusto per una difesa al volo degli Artist contro le rookies e per il tour di avvicinamento al Cindarella Tournament, il torneo che allora si svolgeva tutto in una sera e che consentiva alla vincitrice di vestirsi da principessa ed esprimere un desiderio. Ai quarti affronta proprio Santana Garrett e a causa del finale in time limit draw entrambe sono eliminate. È la scusa perfetta, easy to book, per sfidare la campionessa per il prossimo big show al Korakuen, il classico Gold May a maggio, e portare anche la White alle tre moschettiere.

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UN MATCH

@Cinderella Tournament 2016 First Round: Kairi Hojo vs Momo Watanabe - 29/04/2016



Come bonus, più per dare un’idea di come fosse Momo Watanabe al tempo e sottolineare i progressi che l’anno resa la ring master sprecatissima attuale, ci vediamo il match con Kairi del primo turno di quel Cindarella. La partenza veloce ci sta perché vista la stipulazione del time limit che elimina deve essere uno sprint, anche se quello spam di doppi dropkick fa tantissimo rookie Marvelous di Chigusa Nagayo. E vabbè, Momo si toglie la piccola soddisfazione di schivare la spear e connettere a sfregio un double footstomp e chiudere Kairi in una camel clutch, poi la nostra prende in pieno il ruolo di veterana e dopo un breve scambio mazzula la rookie con le chop kobashiane (abbiamo già visto perché cita Kenta). Dopo lo shine finale d'ordinanza concesso alla 16enne e il false upset come da copione dopo la somato, Kairi connette con due tipici sganassoni e vince dopo la solita gomitata dal paletto.

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È una Momo Watanabe molto diversa dall'orologio del ring che potrebbe essere adesso, se solo la usassero. Qui l'abbiamo vista goffissima con mezzi botch in tutto, dal come si prende e vende le mosse della Pirate Princess alla sua offensiva, tipo quando prova a colpire le corde per far cadere la veterana dal paletto. La grinta c'era, mancava il resto, ma dal 5 Star GP di quel anno arriverà la svolta e le prestazioni saliranno di livello. Poi vabbè la storia del suo regno White nel 2018 (solo due anni dopo) e la rivalità con Io Shirai (di cui ha raccolto l'eredità sul ring, non cazzate) meriterebbero un post a parte. Noi torniamo con Kairi e la sua rincorsa infinita al titolo Wonder. Come detto l'altra volta, Santana aveva difeso la White Belt quasi solo in indies della Florida, prima ma anche dopo aver sconfitto Kairi a febbraio, talvolta insieme al suo titolo NWA Women e all'OPW Women's Championship di Orlando. Nel promo pre match Kairi ricorda come la conquista della White ormai sia un'ossessione: sta cintura deve tornare alla base e lo deve fare alla sua vita.

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IL MATCH

@Wonder of Stardom: Santana Garrett (c) vs Kairi Hojo - Stardom Gold May 15/05/2016


Nonostante tutta questa convinzione di Kairi, Santana domina in lungo e in largo e lo fa anche in modo piuttosto convincente. Le fasi in cui controlla da heel pura in questo match sono ottime, belle piene e con grande ritmo. La Pirate Princess che salta fuori dal ring perché boh sbaglia e rientra incazzatissima è un momento che... spiazza il pubblico al Korakuen e non solo. Comunque alla fine la storia è chiara, con Hojo bookata da babyface superman che resiste e poi emerge. Il solito lavoro al braccio sulla piratessa da parte di Santana si sarebbe potutto inserire bene se le avessero dedicato un capitolo a parte con qualche minuto di match in più. Invece si passa subito al finale e anche questa volta dopo il loro precedente titolato è solo accennato o giusto buttato lì (tipo nel recente di Kairi con Monè). Nelle sequenze finali la campionessa si prende due bei near fall credibili, soprattutto il rope break, e poi nada, arrivano le moves of doom. Bo', è finita, finalmente è White Belt. Semplice e lineare, anche troppo, ma sempre meglio così rispetto a un mattone annacquato tirato per le lunghe a forza. La miglior prestazione individuale di Santana che ricordi, lei che non è mai stata fenomeno, ma come detto l'altra volta sempre onesta. Godetevi il post match e promo di Kairi, saludos.

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Re: Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

Messaggio da El Principe »

Dopo aver seguito la rincorsa di Kairi Hojo alla tanto agognata White Belt, con il prossimo match lasciamo la Stardom per un divertissement fuori dalla storia principale: un match in una delle rare volte in cui la Piratessa è uscita dalla federazione base in Giappone. L'occasione è di quelle importanti, come può essere un bel 1 vs 1 a un evento organizzato da Kenta Kobashi, ovvero Fortune Dream 3 il 14 giugno del 2016 al Korakuen Hall. Ancora una volta l'obiettivo dello show atuoprodrotto dalla leggenda del puroresu è raccogliere fondi per le associazioni che si occupano di bambini malati di cancro. Kenta è uno dei wrestler preferiti di Kairi, e nei match dei mesi precedenti l'evento che abbiamo visto lo ha omaggiato più volte, dopo aver partecipato a un talk show con lui sempre sotto la sigla Fortune Dream. Il suo coinvolgiemento, quindi, non è certo una sorpresa. L'avversario è bello pericoloso: Lady Destroyer, la Godzillessa Hiroyo Matsumoto.

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In questi eventi Kobashi ha sempre proposto delle super card, con incroci da sogno tra wrestler di federazioni differenti, seppur spesso in tag team match. L'importante è che in ogni match sopra il sacro mat viola si dimostrasse di avere altissime dosi di fighting spirit. Questo si è quasi sempre tradotto in enormi festival della violenza tra vitellozzi indy e mazzulatori vari, con match pieni di scambi durissimi di colpi diretti, powermoves come se non ci fosse un domani e, ovviamente, un'infinità di chop in onore del padrone di casa. Il massimo esponente di questa ignoranza delle mazzate, volutamente esagerata, per me è proprio il main event di questa edizione: un tag match da mezz'ora più supplementari con Daisuke Sekimoto e Yuji Hino vs Go Shiozaki e Yuji Okabayashi. Da recuperare se si vuole vedere del pop corn wrestling molto divertente con bistecconi powerhouse dal grande carisma.

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La Pirate Princess ha già partecipato a uno show di Kobashi, cioè Fortune Dream 2 nel 2014. Quella volta aveva affrontato Meiko Satomura, in un ottimo match che abbiamo visto in questo topic. Hiroyo Matsumoto è un avversario "più random", perché poi con Meiko Satomura Kairi avrebbe avuto una grande rivalità, ma non per questo meno tosto. La Godzillessa, infatti, ha l'attitudine da campionessa al Badass Crater of Badassitude, non ha nulla da invidiare alla leggendaria joshi in quanto a mazzate e quindi rispetta a pieno lo spirito dello show. Si tratta di una lottatrice di enorme personalità forgiata da una carriera da freelancer che l'ha portata a combattere ovunque epiche battaglie, come quelle contro Nanae Takahashi e Kana ai tempi delle Passion Red in NEO quasi da rookie. Promo machine talento naturale per il cazzeggio e l'entertainment fuori dal ring e picchiatrice temibile dentro, per il non essersi mai legata a una sigla ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato e ancora meriterebbe, ma si è comunque tolta delle soddisfazioni e può vantare un palmarès di tutto rispetto. In Stardom ha combattuto soprattutto in tag e trios, vincendo anche i titoli delle categorie. Ha affrontato diverse volte Kairi in questi match, ma mai in singolo. Si tratta quindi di un inedito.

IL MATCH

@Kairi Hojo vs Hiroyo Matsumoto - Fortune Dream 3 14/06/2016


Partenza aggressiva di Kairi, che si gioca subito un primo tributo a Kobashi a suon di chop all'angolo. Hiroyo non si scompone e passa in controllo lavorando la schiena della Wonder of Stardom champion. Poi piazza lo spottone lanciando Kairi fuori dal ring facendola sbattere duramente sulle transenne. Vatti a fidare della second Hiromi Mimura (e di una giovane Jungle) per essere presa al volo. Ovviamente Kairi reagisce e ha la sua fase di controllo. È più lunga rispetto ad altre volte, con la piratessa che a tratti domina e, quindi, con una gradita variazione rispetto agli ultimi match importanti che abbiamo visto di quel periodo in cui i comeback venivano spenti prima, nell'ottica di una psicologia più improntata alla resistenza e a lei che emerge da face "alla superman".

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La pausa dopo la combo della Godzillessa elbow + sliding D segna l'inizio delle fase finale in cui si counterizzano e vanno a segno con le signatures. In particolare risce bene lo scambio di contromosse, con entrambe che al secondo tentativo non si lasciano fregare e connettono. Le ultimissime fasi hanno un buon crescendo e abbiamo un'ottima trovata di Hiroyo, che copia ancora Kairi rubandole anche lo sganassone in giravolta per rifilare un back drop assassino degno del miglior Doctor Death. La campanella salva la Nostra, che poi dopo il match va subito a portare omaggio a Kobashi.

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Bel match, non un classico ma uno sprint di 15 minuti che volano che se fossero stati cinque. Buona la prestazione di Kairi, in particolare nel selling nella fase iniziale, e poi il resto lo fa il contesto e il carisma delle due: della Godzillessa in praticamente tutto quello che fa e della pirata nel portare il pubblico dalla sua parte. Non male per un secondo match della card dopo un opener con Jun Akiyama che sevizia LEONA ( :blink: ) Fujinami.

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Re: Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

Messaggio da El Principe »

Dopo la parentesi kobashiana con la zingarata all'evento Fortune Dream restiamo al Korakuen Hall ma torniamo anche in Stardom. Sono passati solo due giorni dallo scambio di bbotte con la Godzillessa, ma Kairi Hojo deve già risalire sul ring per il ritorno dopo quattro anni di una delle Stardom original. Sarà lei infatti a dare il bentornato nel mondo del wrestling alla redivia Yoko Bito. Un'ulteriore conferma dell'affidabilità della piratessa, anche se realisticamente era l'unica combattente del roster con una certa esperienza a cui poter affidare la guida di un match con qualcuno al ritorno , considerato che Io Shirai e Mayu Iwatani dovevano difendere i titoli tag nel main event.

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Yoko Bito 2012

Chi è Yoko Bito? Yoko Bito è l'amica di Yuzuki Aikawa, quella che faceva karate. Una delle ragazze senza alcuna esperienza allenate da Fuka e forgiate da Nanae Takahashi per costruire il roster della Stardom in vista del primo show della federazione nel gennaio del 2011, ovvero Birth of Nova. In quell'occasione Yoko Bito aveva combattuto nel main event e sconfitto nientemeno che Yoshiko. Pur non essendo mai stata un fenomeno, ma piuttosto una più che onesta mestierante, all'inizio della storia della Stardom ha avuto una buona considerazione. È stata infatti finalista nel torneo per assegnare la Red Belt (vabbè perdendo contro Nanae, obviously) e prima campionessa di coppia insieme a Yuzuki Aikawa (a sua volta la wrestler più importante della storia della Stardom). Insieme erano le BY Gun, con nome in riferimento al tag BI Cannon formato da Baba e Inoki in JWA. Yoko Bito è, almeno fino al ritorno nel 2016, nota soprattutto per il tag con la Divina Suprema Aikawa. E proprio dopo essere stata sconfitta da Yuzupon in un match per la White Belt, aveva annunciato il suo ritiro a causa di problemi alla schiena. Dopo quattro anni ha deciso di tornare, bella in forma e tirata a lucido. Una vecchia conoscenza la aspetta.

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BY GUN

IL MATCH
@Kairi Hojo vs Yoko Bito - Stardom Premium Stars Wars 16/06/2023


Mischina la bitona, avrebbero potuto lanciarle qualche nastro bianco/blu, che sono sempre stati i suoi colori. In generale, anche dall’entrata, non sono riusciti a vendere il ritorno come un evento un minimo importante. Curioso poi che la ri-debuttante abbia combattuto con un atteggiamento quasi heelish, almeno all’inizio del match perché poi la cosa si perde. Nelle prime fasi domina Yoo Bito e si vede subito la ring rust, anche se hanno messo in mostra la caratteristica principale del suo stile: i calci in stile karate. Poi non sempre, soprattutto nel primo stint, i calci andavano a segno in modo proprio pulito. E infatti un paio di cambi di fase dopo, in vista del finale a seguito della controffensiva della Piratessa, quando prova a completare citandola la sequenza di Yuzuki Aikawa, dopo aver connesso con il tipico calcio discendente Yuzupon Kick non va neanche vicino al bersaglio con il calcio girato. Fortuna che Kairi non l’ha venduto e lei comunque ha avuto la prontezza di colpire col suo hight kick.

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E vabbè, alla fine senza troppi patemi Kairi vince, ma ci vogliono ben due diving elbow per tenere giù l’avversaria. Un ritorno un po’ sottotono per Yoko, anche se comprensibile lo spaesamento dopo quattro anni, e ordinaria amministrazione per la nostra, che ha comunque garantito una buona prestazione e messo l'intensità giusta nella sua offensiva abbinata al solito ottimo selling su quella della rivale. Ho voluto comunque presentare Yoko in quanto oltre a quella della Hojo qui si racconta anche quella della Stardom e l’ex BY Gun la rivedremo altre volte nelle vicende future di Kairi.

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Re: Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

Messaggio da Smoker »

Pause di un anno e poi tre post così di fila. Che criminale :sarcasmo:

Se trovo il tempo di rinfrescarmi la memoria recupero tutto.

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Re: Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

Messaggio da El Principe »

Come stavamo vedendo, a maggio 2016 Kairi Hojo è infine riuscita a diventare Wonder of Stardom champion. Siamo ancora nella fase delle tre moschettiere, con Kairi, Io Shirai e Mayu campionesse di tutto, anche se le ultime due al tempo del match che vedremo oggi avevano da poco perso i titoli di coppia in favore dell'Oedo Tai di Kyoko Kimura in tag con una rampante Kagetsu. E proprio dall'Oedo Tai arriva la prima minaccia alla White Belt della Nostra, e come da tradizione della stable si tratta di una gaijin imponente: dalla bellissima Scozia è tornata Viper, ovvero l'attuale Piper Niven in WWE.

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La scozzese aveva debuttato in Stardom all'inizio dell'anno, ed era stata subito reclutata dalla furbona Kyoko per ingrossare la sua divisione di Gaijin imponenti. Tra gennaio e aprile era stata usata come ostacolo da superare per diverse campionesse, essendo stata sfidante diverse volte per i titoli Artisti, Goddesses e World. Il match per la Red contro Io (con cui dimostrerà di avere grande feeling sul ring anche in futuro) di febbraio è proprio da segnalare come uno dei suoi migliori match in Giappone, grazie al grande selling e storytelling tipico della fenomenale campionessa. Tra l'altro un match di cui, al ritorno in Insane Champions Wrestling, si vanterà simpaticamente con orgoglio anche per essere stata in un main event al Korakuen Hall, come riferitomi da un addetto ai lavori della fed scozzese. Dunque, questa volta completa con quella alla White il giro di sfida alle cinture mantenendo, sostanzialmente, lo stesso ruolo. Subito dopo il ritorno, il 9 luglio 2016 Viper infligge una dura sconfitta alla Piratessa, pinnandola direttamente in un tag match al Shin-Kiba con anche la boss Kyoko e la disgrazia Hiromi Mimura. Non serve altro per lanciare la sfida alla Pirata, in un altro evento incentrato sulle tre moschettiere che difendono i propri titoli in singolo contro la minaccia gaijin (anche perché nel resto del roster jappo le avversarie latitano parecchio).

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IL MATCH


@Wonder Of Stardom Title: Kairi Hojo (c) vs. Viper - Stardom X Stardom 2016: Osaka Summer Solstice Celebration 24/07/2016



Alla vigilia, l'interesse principale per questo match era dato dalla curiosità di vedere come lo avrebbero impostato e, soprattutto, come avrebbe vinto Kairi considerando la notevole differenza di stazza tra sfidante e campionessa. Differenza che c'era anche nella battaglia precedente di Viper contro Io, ma al tempo la sorella Shirai minore aveva comunque dalla sua uno status mostruoso di Ace imbattibile che aveva sconfitto l'inarrivabile Meiko Satomura che aveva devastato il roster, Kairi Red champion compresa, come abbiamo visto. Uno status non raggiunto nemmeno da Mayu in futuro, nel periodo in cui da Stardom Icon ha tenuto su la baracca prima che il booking degli ultimi anni la ritirasse in pratica, e che Kairi ovviamente non aveva. All'inizio la Hojo tenta l'offensiva ma viene facilmente bloccata dall'imponente rivale, che letteralmente la schiaccia (anche con una senton dall'apron non proprio pulita).

La psicologia è chiaramente impostata sulla differenza fisica, con lunghe fasi di dominio scozzese a cui la Nostra resiste stoicamente fino a ribaltare le sorti per la troppa sicurezza della sfidante, come nella bella trovata in cui prima interrompe volontariamente lo schienamento dopo una combo devastante e poi prova, fallendo, a copiare il diving elbow drop piratesco. La struttura è molto semplice, ma comunque efficace visto come il pubblico risponde bene allo shine di Kairi. L'unica possibile variante sarebbe potuta essere il lavoro sul gomito della campionessa solo accennato a tratti (variabile molto relativa visto quante avversarie hanno usato quella tattica).

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Il finale che hanno escogitato secondo me è il problema di un match tutto sommato non memorabile ma coerente e solido. La sconfitta per count out, infatti, arriva in modo anticlimatico e, a mio modo di vedere, forzato. In sostanza nessuna ne esce bene: Viper fa la figura della fessa e Kairi quella di chi ha vinto un po' a fortuna. Ci stava trovare un modo per arrivare alla vittoria pulita, anche considerando che Viper, mole a parte, non arrivava con uno status così forte da non poter essere schienata da una "delle tre" che non fosse Io e lo stesso match non aveva una costruzione forte a sorreggerla. Adesso per Kairi Hojo c'è la sfida amichevole e facile con la solita Chelsea, che possiamo tranquillamente ignorare, e poi il 5 Star GP (con in mezzo una tappa a Shanghai con Jungle nella fantasmagorica IGF inokiana :godimento: )

Viper tornerà ancora negli anni successivi e sarà usata sempre nello stesso modo, pur passando tra le file delle Queen's Quest della Shirai. Si toglierà la soddisfazione di portare a casa i titoli trios e robetta secondaria come quello SWA, lasciato insieme all'EVE International per lanciare l'allora super rookie, ovvero la divina Utami.

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Re: Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

Messaggio da Elios95 »

El Principe ha scritto: 06/11/2024, 12:42
Viper tornerà ancora negli anni successivi e sarà usata sempre nello stesso modo, pur passando tra le file delle Queen's Quest della Shirai. Si toglierà la soddisfazione di portare a casa i titoli trios e robetta secondaria come quello SWA, lasciato insieme all'EVE International per lanciare l'allora super rookie, ovvero la divina Utami.
Sei tornato!!!!!!
:sorridente:

Giuro che non ricordo il mini feud tra Viper ed Utami, devo rvederlo

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Re: Let's sail with the Pirate Princess: THE KAIRI HOJO STORY ⎈⎈

Messaggio da El Principe »

Elios95 ha scritto: 06/11/2024, 21:04 Sei tornato!!!!!!
:sorridente:

Giuro che non ricordo il mini feud tra Viper ed Utami, devo rvederlo


Nessuno se n'era mai andato :roll:

Comunque è esagerato definirlo anche solo mini-feud. Se non mi ricordo male Utami aveva sfigato Viper, sua compagna di stable QQ, dopo che la scozzese aveva vinto una battle royal per pura dimostrazione di cazzima e fighting spirit in generale :love:

Insomma è stato solo un tassello per costruire la rookie mettendole addosso quattro titoli dandole una bella vittoria 1 vs 1.

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Messaggio da El Principe »

Come sappiamo, agosto e settembre in Stardom sono i mesi del 5Star GP. Dopo il successo dello scorso anno, Kairi Hojo è chiamata a difendere il trofeo. Nel 2016 la pesantezza insostenibile degli inguardabili mega tornei attuali con i loro gironi infiniti, o addirittura quattro blocchi separati, è ancora lontana: solo due gruppi da sette caratterizzati da una forte presenza gaijin. Non sorprende visto che più volte abbiamo ricordato qui la pochezza del roster locale tra il 2015 e il 2016. Oltre alle tre moschettiere e alla rientrante (e infine vincente) Yoko Bito, il torneo è comunque una buona occasione per mettersi in mostra per le promettenti rookie Jungle Kyona e Natsumi Maki (in prestito con Saori Anou dalle Actwres Girl'Z per rinforzare il lowcard) e si rivelerà un punto di svolta per Momo Watanabe, che dopo anni incolore da qui inizia a migliorare costantemente. A completare le jappo c'è Hiromi Mimura, lasciamola perdere.

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Si diceva delle gaijin: nel complesso una comitiva interessante. Dagli states arrivano un'acerba Tessa Blanchard e in origine era prevista la celeberrima per la sua apparizione a Lucha Underground Ivelisse Velez, purtroppo costretta da un brutto infortunio a lasciare il posto a Kris Wolf. Presenti poi Toni Storm, neozelandese già famosa in Europa, e la tosta veterana greca Blue Nikita nota per le apparizioni in German Stampede Wrestling. Dalla Scozia abbiamo la bravissima Kay Lee Ray (oggi Alba Fyre), al tempo nome già consolidato nel circuito indipendente britannico in grande revival, messasi in mostra anche per aver vinto e difeso in match intergender il titolo Speed King della SWE, federazione che poi non è sopravvissuta all'assalto della WWE al territorio. Le fa compagnia, infine, la connazionale Courtney Stewart (oggi Isla Dawn), giovane con poca esperienza nelle indies secondarie scozzesi, allenata da Big Damo nella Source Wrestling School di Glasgow. Ex ballerina e attrice dilettante, ha scoperto il wrestling quando dei trainer della Scottish Wrestling Alliance sono andati a prepararla per una recita, l'attuale Isla è proprio la prima avversaria di Kairi nei due match che ci vediamo.

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Questa edizione del torneo è stata molto sfortunata per la Stardom, e non solo per gli infortuni. In primis per la Piratessa. Kairi Hojo, infatti, lascia dopo soli tre match su sei a causa di una concussion sofferta nel secondo match che ci vediamo oggi. In più, Courtney Steward abbandona la federazione prima della fine dei suoi match in calendario nel tour senza fare troppi complimenti, per mai chiariti motivi di spogliatoio (ufficialmente per cause famigliari). Quando, anni dopo, Tessa si è presa la shitstorm in risposta alla sua richiesta a tutte le donne di supportarla per la sfida al titolo World TNA, Courtney è stata tra quelle che hanno dichiarato di aver subito bullismo e altri comportamenti schifosi direttamente da lei. Tessa che, probabilmente anche per la carambola di ritiri, arriva in finale con Yoko Bito dopo un torneo anonimo in cui non è riuscita a farsi seguire dal pubblico nei suoi atteggiamenti de heel, anche perché più che ripetere mille volte nei promo "I'm a Blanchard", come se fosse un titolo aristocratico, non ha fatto. Sul suo blog Tziu Poppo the Snake ha un pezzo dedicato a questo 5SGP maledetto comunque.

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IL MATCH

Stardom 5STAR Grand Prix 2016 - Tag 3 28/08/2016

Spoiler:

Le due alla prima uscita avevano sconfitto Kris Wolf (Kairi) e Jungle (Courtney). L' impostazione è heel contro babyface, con ovviamente la scozzese a fare la cattiva. In partenza infatti sorprende la campionessa White prima che suoni la campanella, per poi rubarle la maschera e fare la gradassa giocando sulla differenza di stazza. Non c'è troppo da dire per questo matchino da 10 minuti: scorre bene con i classici cambiamenti di fase in cui si alternano il dominio della scozzese basato sulla forza (qualche colpo al braccio d'ordinanza) e gli spiragli di Kairi, dove si fa largo colpendo d'intensità (notevole il solito manrovescio in girata) e puntando al torso a suon di spear e sliding d sul petto. Alla fine un errore della futura Isla apre la pista per il diving elbow drop finale e una vittoria abbastanza in scioltezza per la pirata.

Immagine

IL SECONDO MATCH

Stardom 5STAR Grand Prix 2016 - Tag 4 03/09/2016

Spoiler:

Pochi giorni dopo per Kairi arriva l'Ace della galassia Io Shirai, anch'essa a punteggio pieno dopo due giornate. Non c'è bisogno di troppa costruzione per il match con il più alto starpower e status del torneo, quello in cui si affrontano due "delle tre", campionessa White contro campionessa Red. Kairi ha la motivazione di non aver mai sconfitto Io in questo torneo, in più non troppo tempo prima la piccola sorella Shirai l'aveva sconfitta in un match titolato per il World of Stardom. Visto il limite di tempo da 15 minuti, si parte subito a mille con una buona fase di chain. Per una volta la nostra Capitana ha più offensiva, in particolare alla schiena, mentre è la Shirai a dover rincorrere alzando i ritmi. In tutto ciò fa una differenza enorme la grandissima abilità nel selling da parte della campionessa Red, capace di rendere i colpi e le mosse della pirata in vere cannonate.

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Pur essendo uno sprint, oltre a non dimenticarsi del selling, inseriscono anche il tipico spot da grande match, ovvero la mazzata sull'apron o fuori ring che cambia gli equilibri: in questo caso un devastante pilidriver di Io da apron verso il pavimento. Dopo un grande crescendo finale, si arriva alle battute conclusive con una devastante combo di Kairi. Alabama slam, due diving elbow drop sulla schiena e cross legged Boston crab con ponte: clamorosa vittoria per sottomissione! Forse l'unica volta che la asso assoluto perde cedendo, almeno al momento non me ne vengono in mente altre. Miglior match del torneo e lezione di come si imposta e si realizza una contesa breve ma importante senza sacrificare nulla. I mattoni da 30 minuti vuoti sono altrove. Ora per Kairi piccola pausa di recupero.

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