Ho scelto il percorso Zenith, 8 portate (due antipasti, due primi, due secondi e due dolci), accompagnati da una selezione di 4 bevande analcoliche (preferite ai vini perché, semplicemente, ero più curioso di vedere cosa mi avrebbero portato). Oltre a quello, altri 4 piattini "omaggio" con due antipastini, un'insalata gustosa pre-secondo secondo e tre dolcetti di arrivederci. Per tutto la cena, pagnotte con semi fatti da loro, che si accompagnavano bene alla maggior parte dei piatti (e in particolare con le creme).
(Appena seduto al tavolo e dopo i convenevoli iniziali coglie con un colpo d'occhio l'adesivo stilizzato di Rengoku sul mio cellulare e mi fa "Grande, Demon Slayer è uno dei miei manga preferiti". Ti amo).
Si parte e mi arrivano subito due piattini di benvenuto "fuori" dal percorso.
Maionese buonissima e bella sapida che mi accende subito le papille gustative, la radice ha un gusto più neutro e più tendente al dolce ma mi colpisce perché invece di avere una consistenza dura (come mi aspetterei da una radice), invece è morbida e gommosa come un polpo cotto.
Arrivano gli antipasti.
Questo per me è il piatto un po' più debole del percorso, ma i singoli sapori erano comunque interessanti e il brodo dashi era una bomba, legando bene il tutto.
Spettacolare. Io adoro il babaganoush, e questo era eccezionale, speziato il giusto e con la tahina che si sente ma senza essere invadente + la pelle di pomodoro gli dava un ulteriore kick di sapore. La melanzana alla base è semplicemente la più buona che abbia mai mangiato, croccante la pelle e l'interno con la consistenza di un tortino, la laccatura di miso e mirin m'ha fatto salivare di brutto. Il presto leggero e fresco dava un buon accompagnamento e i pomodori aiutavano a spegnere per ripartire alla carica con il boccone succesivo.
Ad accompagnare questa sezione, un succo al rabarbaro leggermente dolce e frizzantino, che ho molto apprezzato.
Qua il contrasto tra dolce del cocco/kefir e l'acido spinto delle gocce di lemon grass mi ha fatto venire i brividi ankiani. Il boccone centrale con anche la fragola e l'involtino me lo sono tenuto per ultimo ed è la ciliegina sulla torta, anche perché aveva pure quell'elemento di croccante che mancava nel resto. Approved decisamente, devo provare a usare il cocco in cucina pure io.
Partivo prevenuto su questo piatto per due motivi. Primo, è totalmente vegano, e per me che mi diletto coi risotti in cucina dal 2015, un risotto senza burro e parmigiano (o altro formaggio a mantecare) è sospetto. Secondo, perché non mi piace il curry. Ma proprio per niente.
Chiaramente al primo boccone tutto insieme ho capito perché loro sono loro e io sono io.
Tutto fantastico, il risotto era saporitissimo, il curry ci stava benissimo nella spuma di carote e il cipollotto e i funghi a "mediare" tra la base del risotto e la cima della spuma hanno ammortizzato i due sapori molto forti, dando un bell'equilibrio al tutto.
In questa parte mi hanno portato un thé bianco della Cina meridionale. Molto leggero, è la bevanda che ho apprezzato di meno, ma ammetto che avendo dei sapori molto speziati nel secondo primo, ci stava avere qualcosa che spegnesse un attimo.
Molto buono, saporitissimo e super sapido il tempeh, dolce il peperone (senza pelle) e spaziale il cardoncello arrosto.
Il piatto aveva una seconda parte che usava parzialmente gli stessi elementi ma in forma diversi, mettendoli sopra una base di spinacino a crudo. Ottimo per pulire la bocca e prepararsi all'ultimo secondo.
Qui il gioco è che non sai cosa stai mangiando prima di averlo messo in bocca. Ed essendo che il ragù sottostante (sedano, carote, funghi, etc.) mischia elementi fritti, al forno, saltati in padella e morbidi, ogni boccone è letteralmente una scoperta e non sai bene cosa aspettarti da quello successivo, come un sottobosco innevato. La spuma è leggermente dolce e questo, oltre a creare un simpatico contrasto con le verdure sapide sottostanti, inizia a preparare l'ultima fase del percorso.
Qui mi hanno portato una bevanda di ginepro e zenzero dal bellissimo colore, corposa e piuttosto pungente. Approvata.
Forse quello che mi è piaciuto di più. Un equilibrio sublime, in ogni boccone ritrovavi una complessità di gusti pazzesca. Avevi la dolcezza leggera dello yogurt, l'acido e il croccante della frolla sottostante, l'amaro delle foglie, il sapido del caramello salato, il dolce e il piccante leggero della confettura.
Chapeau, un dolce che mi ha conquistato.
All'inizio ti portano la sfoglia, per poi rompertela sotto gli occhi con il cucchiaio contenente il sorbetto al margarina. Gioco a parte, il dolce è sicuramente molto buono, ma non all'altezza del precedente. La sfoglia però è veramente particolare.
La bevanda di questa sezione è un Riesling analcolico con mele cotogne e pesche, dal sapore dolcino e fruttato, perfetto per accompagnare i due dessert. Mi ha ricordato un po' l'idromele, e questo lo mette in cima alla classifica delle bibite della serata.
Se avrò modo tornerò sicuramente