Per l'ennesima volta sto provando a fare un mini-progetto di recupero della AJPW degli anni '90, dopo aver completato (al primo tentativo!) quello della NJPW. La verità è che sono estremamente intrigato dalla fascinazione collettiva dell'intera IWC per i vari incroci tra Misawa e compagnia. E sono molto più interessato a questa fascinazione che agli incontri in sé, i quali restano al più una curiosità ma tranne un paio di eccezioni niente che mi prenda sul serio.
Una fascinazione che è tanto forte da distorcere e alterare la percezione della storia. Perché, se ci si basasse soltanto sui giudizi, sul numero di discussioni, progetti e retrospettive, verrebbe da pensare che il Giappone anni '90 sia stato dominato dalla AJPW. Che era legittimamente in un suo boom, ma significherebbe ignorare che fossero in un boom enorme pure i diretti competitor della NJPW che organizzava eventi simil-Mania due-tre volte all'anno, ma di cui raramente si sente parlare online.
Ne avevo già scritto nel topic dell'ultimo match visto commentando un ME della NJPW. Sono piuttosto convinto che il mito l'abbia alimentato se non addirittura creato Meltzer con i suoi ***** a tutto spiano, di fatto ancorando quei match a uno standard di grandezza senza pari, con cui quantomeno confrontarsi se si è interessati all'argomento.
Ma al netto della storia, la riflessione che mi facevo era un'altra. Perché funzionano tanto?
Da che posso ricordare, i vari matchoni dell'AJPW erano mitizzati già a metà anni 2000, quando finalmente con il web di massa tutti li potevano vedere e verificare che fossero il gold standard di cui i veri hardcore fan parlavano da anni scambiandosi nastri e videocassette.
Sono match accessibili per ritmo e azione, ben differenti dai match NJPW con larghe fasi di mat-work percepite dai più come sluggish, pointless, useless e in definitiva boring. Poi ci sono alcuni spot senza senso, a partire dagli head drop. Ma questi elementi non basterebbero di per sé, altrimenti sarebbero nulla più che bangers moderni, i ***** e ****3/4 vuoti su cui dibatte la community da qualche anno.
C'è di più, ed è una psicologia inattaccabile, la perfetta interpretazione dei ruoli e degli status che infonde ogni scambio di un valore più profondo. Un gioco di rimandi a scontri precedenti, variazioni, dettagli che portano il match ad un livello superiore. Tutta roba sviscerata ampiamente negli anni.
E lì, forse ho trovato la grossa motivazione dietro la fascinazione. Questo gioco non solo eleva il match - che è una roba abbastanza banale a dirsi, la differenza appunto tra un grande match e l'ennesimo banger - ma era e resta il gioco perfetto per gli hardcore fan.
Mi ha ricordato i mille discorsi su CM Punk e il suo citazionismo e capacità di aggiungere layer a un incontro / angle. Ecco, il CM Punk worker aveva capito e soprattutto sapeva fare quel gioco. E il gioco, attenzione, non è fare la citazione fine a sé stessa e sbandierarla a tutti. Il gioco è aggiungere la citazione e il dettaglio per arricchire l'esperienza di chi la sa cogliere, senza che mancarla comprometta la comprensione del testo.
Certo, nel caso dell'AJPW la citazione era auto-citazione perché interna a una narrazione più ampia prolungatasi negli anni. Ma il gioco era così impresso negli incontri, così stratificato, e in definitiva così soddisfacente per chi l'ha colto, che ne ha costruito il mito. E del resto non si sono sbrodolati tutti a Mania per un singolo ma fondamentale richiamo, Rollins che colpisce Reigns alle spalle come aveva fatto 10 anni fa?
Un po' oggetto di culto tramandato dai nerd del wrestling degli anni 90, un po' testi meritevoli di per sé, la AJPW con i suoi match aveva capito (costruito?) senza volerlo il giochino perfetto per la IWC che sarebbe arrivata da lì a poco.

