Io non ho criticato quello che hai detto tu. Se io mi sento utile alla società e ho voglia di dirlo, non è qualcosa che puoi contestare.
Vi sentiti utili nella società?
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Qualcuno doveva o avrebbe finito per occupare quegli spazi, sia che non fossi arrivato primo alla sperm race, sia che i miei genitori non avessero fatto figli, perché nel primo caso sarebbe stato compito di un altro, e nel secondo più individui avrebbero occupato singoli spazi che occupo io. Sono assolutamente d'accordo che l'unicità dell'individuo sia la somma delle proprie esperienze, è perfino molto affascinante sapere che ognuno nella storia sarà unico. Non sto però ancora vedendo il collegamento tra unicità e utilità.Darth_Dario ha scritto: ↑01/08/2025, 22:19 Si ma togli la tua unicità, il rapporto, il legame.
Mettiamola così: se chiunque altro avrebbe potuto farlo, com'è possibile che si stato proprio te a fare le cose che hai fatto?
- John Smith
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Ok, ma sei assolutamente consapevole del tipo di reazioni che i tuoi contenuti portano in tavola. Non ho visto attacchi personali.
Fortuna che Dario sta portando avanti di nuovo il suo topic come se nulla fosse. Mi taccio su questa parentesi e torno a seguire il filone principale.
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Ma io non ho affatto detto qualcosa di off-topic o campato per aria. Ho parlato della mia esperienza come hanno fatto tutti gli altri. Anche rispondere a me è "portare avanti il topic".John Smith ha scritto: ↑01/08/2025, 22:35 Ok, ma sei assolutamente consapevole del tipo di reazioni che i tuoi contenuti portano in tavola. Non ho visto attacchi personali.
Fortuna che Dario sta portando avanti di nuovo il suo topic come se nulla fosse. Mi taccio su questa parentesi e torno a seguire il filone principale.
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Perché qualsiasi cosa di utile è legato al tuo modo unico di averlo fatto. Il calcolo "qualcun altro lo avrebbe fatto" è impossibile per le milioni di variabili.John Smith ha scritto: ↑01/08/2025, 22:30 Qualcuno doveva o avrebbe finito per occupare quegli spazi, sia che non fossi arrivato primo alla sperm race, sia che i miei genitori non avessero fatto figli, perché nel primo caso sarebbe stato compito di un altro, e nel secondo più individui avrebbero occupato singoli spazi che occupo io. Sono assolutamente d'accordo che l'unicità dell'individuo sia la somma delle proprie esperienze, è perfino molto affascinante sapere che ognuno nella storia sarà unico. Non sto però ancora vedendo il collegamento tra unicità e utilità.
Più invecchio più la frase "è il migliore dei mondi possibili" assume connotati stranamente consolatori ai miei occhi.
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Darth_Dario ha scritto: ↑01/08/2025, 22:39
Più invecchio più la frase "è il migliore dei mondi possibili" assume connotati stranamente consolatori ai miei occhi.

Pensa che per me è consolante il contrario.
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Questo allora dovrebbe valere anche per te, giusto? Mi ricollego ai tuoi messaggi precedenti, se non ricordo male lavori nel campo della psicologia con non so quale inquadramento specifico (psicologo, psichiatra, psicoterapeuta ecc.). Da ignorante in materia quale sono ti chiedo, esiste una sola risposta nel tuo lavoro? Una sola strada, un solo tipo di contenuto che sei tenuto a dare nella tua consulenza? Hai obbligo assoluto di salvare persone? Molto probabilmente è un no a tutte e tre e si tratta per lo più di essere professionali, ma ecco allora che a mio avviso l'utilità che cerchi è nel tuo modo comunque unico e personale di affrontare queste sfide.Darth_Dario ha scritto: ↑01/08/2025, 22:39 Perché qualsiasi cosa di utile è legato al tuo modo unico di averlo fatto. Il calcolo "qualcun altro lo avrebbe fatto" è impossibile per le milioni di variabili.
Più invecchio più la frase "è il migliore dei mondi possibili" assume connotati stranamente consolatori ai miei occhi.
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Concordo su tutto. Sono uno psicologo clinico comunque, ho un mio studio e lavoro privatamente.John Smith ha scritto: ↑01/08/2025, 23:12 Questo allora dovrebbe valere anche per te, giusto? Mi ricollego ai tuoi messaggi precedenti, se non ricordo male lavori nel campo della psicologia con non so quale inquadramento specifico (psicologo, psichiatra, psicoterapeuta ecc.). Da ignorante in materia quale sono ti chiedo, esiste una sola risposta nel tuo lavoro? Una sola strada, un solo tipo di contenuto che sei tenuto a dare nella tua consulenza? Hai obbligo assoluto di salvare persone? Molto probabilmente è un no a tutte e tre e si tratta per lo più di essere professionali, ma ecco allora che a mio avviso l'utilità che cerchi è nel tuo modo comunque unico e personale di affrontare queste sfide.
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Rischiamo di andare fuori tema e non voglio ricordare il mio vecchio esame monografico in triennale su Leibniz, quindi mi limiterò a dire che ho sempre trovato deprimente l’ipotesi che la realtà in cui viviamo sia la migliore possibile, nel migliore dei casi mi pare ottimismo vuoto e nel peggiore una sorta di (auto)invito alla rassegnazione.Darth_Dario ha scritto: ↑01/08/2025, 23:23 Sarà quel briciolo di depressione a parlare (nel mio caso).
Comunque negli ultimi post mi sembra che si stiano mischiando un po’ le questioni e parlando di cose diverse. Un conto è il fatto di essere unici e irripetibili (vero) e che questo inevitabilmente guidi sia quello che riteniamo essere la nostra realizzazione personale come individui sia quello che “possiamo dare” agli altri/il mondo (ancora vero), un altro è riconoscere che altre persone messe a fare le cose che facciamo potrebbero fare di più/meglio (statisticamente molto probabile).
Detto questo, a parte vaccinarsi rispetto a narcisismo e pregiudizi di falsa unicità vari (che comunque è cosa buona e giusta, così almeno possiamo evitare di leggere molti messaggi come letti prima), non vedo come riconoscere che altri al mio posto farebbero o potrebbero fare meglio/di più tolga qualcosa all’eventuale bene che io faccio. Questo ovviamente se usciamo dall’ottica della performance o della gara di chi fa di più per la società o per gli altri e ci rendiamo conto che ovviamente stiamo tutti in condizioni e situazioni diverse e il punto sarebbe piuttosto capire cosa uno possa fare/dare nelle proprie condizioni (cosa che aveva capì quel mattacchione di Gesù con la storia del povero che dona la moneta rispetto al ricco che dona una fortuna ma per lui sono briciole).
Oltre al fatto che riconoscere le nostre unicità e la particolarità di ciascuno di noi significa anche non è detto che l’auto-realizzazione personale passi necessariamente per le cose che chiedevi nel primo messaggio. Io personalmente non faccio granché ma mi piace nel mio piccolo poter dare una mano agli altri nel privato, fare piccoli gesti (donare il sangue, mancette periodiche a Save the Children/WWF e simili) quando riesco e fare un lavoro che mi dia la possibilità di “essere utile” per altre persone.
Spoiler:
Per dire che va benissimo essere utili a chicchessia, ma a patto cge questo essere utili sia qualcosa che ci aiuta e permette di essere felici (e non ci vedo nulla di egoista in questo).
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Sottolineo le due parti su cui sono molto d'accordo, soprattutto l'ultima. Assolutamente non lego il discorso al lavoro comunque e si nel mondo si smettesse di legare il valore di una persona alla professione ne guadagneremmo tutti.Inklings ha scritto: ↑02/08/2025, 0:49
Detto questo, a parte vaccinarsi rispetto a narcisismo e pregiudizi di falsa unicità vari (che comunque è cosa buona e giusta, così almeno possiamo evitare di leggere molti messaggi come letti prima), non vedo come riconoscere che altri al mio posto farebbero o potrebbero fare meglio/di più tolga qualcosa all’eventuale bene che io faccio.
Per dire che va benissimo essere utili a chicchessia, ma a patto cge questo essere utili sia qualcosa che ci aiuta e permette di essere felici (e non ci vedo nulla di egoista in questo).
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Re: Vi sentiti utili nella società?
Eh Colò, doverosa tiratina d'orecchie perché hai mancato la Q.Colosso ha scritto: ↑01/08/2025, 20:30 Io mi sento molto utile alla società. La mia abilità da scrittore produce effetti benefici sulla vita e sulla mente delle persone.
Anche se non lo dicono, so che esistono lettori ispirati dagli insegnamenti contenuti nei miei pezzi. Gli esempi positivi li spingono a diventare individui migliori.
E non finisce qui. Mi sto costruendo una carriera da fumettista. La mia prima opera completa, quando pubblicata, sarà il migliore romanzo grafico di tema LGBT+ che sia mai stato scritto. Per la prima volta un personaggio lesbico sarà adorato anche da lettori etero tradizionalisti. Anche questo contribuirà all'avanzamento della società.

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Re: Vi sentiti utili nella società?
Non l'ho messa apposta, mi dà fastidio dovere scrivere troppe lettere. Il + finale comprende tutte le altre categorie,PuroIndyLove ha scritto: ↑02/08/2025, 21:00 Eh Colò, doverosa tiratina d'orecchie perché hai mancato la Q.![]()
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Re: Vi sentiti utili nella società?
dipende
credo di essere una presenza utile per i miei affetti, anche se probabilmente è vero che non sono così indispensabile
alla società inteso come collettività sono utile zero, anzi sono più dannoso che altro
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