Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Il forum principale di Tuttowrestling: il posto giusto per discutere di wrestling (WWE, TNA e quant’altro) insieme agli altri appassionati.
Avatar utente
The Prizefighter
Messaggi: 14346
Iscritto il: 07/10/2014, 18:06
Località: Where the big boys play
Has thanked: 668 times
Been thanked: 1640 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da The Prizefighter »

Silent ha scritto: 09/06/2024, 20:27 Faccio però fatica a dargli torto su Austin. Quello è (stato) una merda d'uomo senza pari, e, pur con tutte le attenuanti del caso (stress, competitività, testosterone... ma allora vanno applicate a tutti, anche ad Hogan), certi suoi comportamenti non sono condonabili. Credo che menare la propria moglie sia tutto sommato molto peggio che fare commenti razzisti in un contesto privato, eppure Austin è l'idolo delle folle e Hogan una merda.
Vabbè fa ridere l'aver fatto la punta al cazzo pur di dire "va bene Hogan, però anche gli altri..." :sorridente:



Avatar utente
The Prizefighter
Messaggi: 14346
Iscritto il: 07/10/2014, 18:06
Località: Where the big boys play
Has thanked: 668 times
Been thanked: 1640 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da The Prizefighter »

Inklings ha scritto: 09/06/2024, 23:16 Immagine



Immagine

Qui si sta esagerando.
Turn di Colosso sul wrestling forse quello che ci voleva per la seconda metà dell'anno

Avatar utente
Sbombaringhio
Messaggi: 252
Iscritto il: 08/02/2018, 9:34
Città: Frascati
Has thanked: 11 times
Been thanked: 57 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Sbombaringhio »

I poteri taumaturgici dell'Hulkamania

Austin 3_16
Messaggi: 1017
Iscritto il: 14/01/2022, 15:36
Has thanked: 98 times
Been thanked: 116 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Austin 3_16 »

Glass Shatters ha scritto: 09/06/2024, 16:42 I wrestler a loro modo sono artisti, un pò stuntman, un pò attori, un pò illusionisti, eppure rispetto ad altri contesti come il cinema o la musica, mi sembra che tra i fan si faccia sempre fatica a separare l'uomo dal wrestler, quando si tratta di valutarne il valore o anche solo il lascito.

Mi spiego meglio facendo l'esempio di Hulk Hogan: sappiamo tutti che Terry Bollea piace sparare panzane, che nei suoi anni d'oro nel backstage era un egocentrico atomico, ecc., eppure sento parlare continuamente male di Hulk Hogan, che è stato il game changer dell'industria, l'uomo senza la quale staremmo qui a discutere sul forum. Intendiamoci, Hogan può anche non piacere, ma quando si parla di lui si finisce col parlare sempre di Terry Bollea, e non di Hulk Hogan. Icone come Elvis e Maradona (per fare un esempio a caso) erano Elvis e Maradona, di quali fossero i loro difetti come esseri umani non dovrebbe interessarci (o meglio, può anche interessarci, ma dobbiamo saper tenere separate le due entità), che fossero padri irresponsabili, avessero dipendenze, o altro, non deve influire nel nostro giudizio quando parliamo della loro eredità.

Ho fatto l'esempio di Hogan, ma potrei dire Triple H, CM Punk, e tanti altri... tutti nomi a cui spesso si antepone la vera personalità rispetto a quello che noi dovremmo effettivamente valutare, ossia quello che è on-screen. E non è una questione di smart, mark, o smark, ma proprio il principio che noi è l'artista che dobbiamo giudicare, e non l'uomo dietro l'artista, e mi sembra che nel wrestling questo discorso valga più che in altri contesti.
Il wrestling è ancora visto come una cosa "reale" pur sapendo che non lo è, al contrario del cinema dove la sospensione dell'incredulità è più accentuata. Ci sono molteplici fattori radicati nella cultura, soprattutto italiana credo, da cui dipende questo.
Ad esempio, un mio amico ogni volta che guardo un video sul wrestling mi fa che tanto non si menano davvero, che tanto recitano ecc. Cosa che non direbbe mai guardando un film o una serie TV. Penso che uno dei motivi sia per il modo con cui hanno sempre fatto approcciare lo spettatore casuale alla disciplina.

Avatar utente
The Prizefighter
Messaggi: 14346
Iscritto il: 07/10/2014, 18:06
Località: Where the big boys play
Has thanked: 668 times
Been thanked: 1640 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da The Prizefighter »

Austin 3_16 ha scritto: 10/06/2024, 8:51 Il wrestling è ancora visto come una cosa "reale" pur sapendo che non lo è, al contrario del cinema dove la sospensione dell'incredulità è più accentuata. Ci sono molteplici fattori radicati nella cultura, soprattutto italiana credo, da cui dipende questo.
Ad esempio, un mio amico ogni volta che guardo un video sul wrestling mi fa che tanto non si menano davvero, che tanto recitano ecc. Cosa che non direbbe mai guardando un film o una serie TV. Penso che uno dei motivi sia per il modo con cui hanno sempre fatto approcciare lo spettatore casuale alla disciplina.
Ma quella è anche "colpa" del wrestling. Gli attori appena usciti dal set lasciano i loro personaggi, non li vedi postare sui social nei panni del tizio che interpretano.

Oggi forse, parlando di WWE, è il periodo storico in cui la vicinanza con gli attori "normali" è massima, visto che adesso c'è una distinzione più netta tra il personaggio e l'atleta che lo interpreta, lo dimostra anche la libertà che hanno di partecipare a podcast parlando più o meno di tutto con molta libertà. Ma comunque un minimo di kayfabe la mantengono quando devono portare avanti le loro narrazioni.

Però non c'è ancora quello stacco netto che c'è tra un attore e il suo personaggio, che viene lasciato sul set.

Avatar utente
Latino Alex
Messaggi: 5580
Iscritto il: 22/12/2010, 22:07
Città: Palermo
Has thanked: 296 times
Been thanked: 632 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Latino Alex »

Glass Shatters ha scritto: 09/06/2024, 16:42 I wrestler a loro modo sono artisti, un pò stuntman, un pò attori, un pò illusionisti, eppure rispetto ad altri contesti come il cinema o la musica, mi sembra che tra i fan si faccia sempre fatica a separare l'uomo dal wrestler, quando si tratta di valutarne il valore o anche solo il lascito.

Mi spiego meglio facendo l'esempio di Hulk Hogan: sappiamo tutti che Terry Bollea piace sparare panzane, che nei suoi anni d'oro nel backstage era un egocentrico atomico, ecc., eppure sento parlare continuamente male di Hulk Hogan, che è stato il game changer dell'industria, l'uomo senza la quale staremmo qui a discutere sul forum. Intendiamoci, Hogan può anche non piacere, ma quando si parla di lui si finisce col parlare sempre di Terry Bollea, e non di Hulk Hogan. Icone come Elvis e Maradona (per fare un esempio a caso) erano Elvis e Maradona, di quali fossero i loro difetti come esseri umani non dovrebbe interessarci (o meglio, può anche interessarci, ma dobbiamo saper tenere separate le due entità), che fossero padri irresponsabili, avessero dipendenze, o altro, non deve influire nel nostro giudizio quando parliamo della loro eredità.

Ho fatto l'esempio di Hogan, ma potrei dire Triple H, CM Punk, e tanti altri... tutti nomi a cui spesso si antepone la vera personalità rispetto a quello che noi dovremmo effettivamente valutare, ossia quello che è on-screen. E non è una questione di smart, mark, o smark, ma proprio il principio che noi è l'artista che dobbiamo giudicare, e non l'uomo dietro l'artista, e mi sembra che nel wrestling questo discorso valga più che in altri contesti.
Io credo che per quanto riguarda Hogan sia un mix di fattori:

- le questioni personali e di politica di backstage già menzionate da più utenti su cui di conseguenza non mi dilungo
- l'aver fatto parte di un'epoca che non solo ormai è vecchia ma è anche invecchiata malissimo
- il fatto che la suddetta epoca non sia ormai neanche più vendibile, visto che a parte lui gli altri che ne hanno fatto parte sono quasi tutti morti per cui non puoi neanche buttarla sulla nostalgia. Poi ok che nella New Generation e nell'Attitude c'era anche lui, ma essendo dall'altra parte ci siamo capiti.

Penso che nel complesso oggi sia valutato il giusto, si riconosce tutto il suo negativo ma penso che nessuno neghi che sia pur sempre Hogan e che sia stato per l'appunto il game changer. Se per dire, stasera a Raw uscisse a fare un promo il pop comunque se lo prenderebbe, magari non quanto il suo ritorno nel 2002 ma di sicuro l'arena non gli sarebbe indifferente.

Avatar utente
Backbone Crusher
Messaggi: 12692
Iscritto il: 23/12/2010, 8:56
Città: Bergamo
Località: Every Man's Nightmare
Has thanked: 168 times
Been thanked: 1119 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Backbone Crusher »

Vabbè, su Hogan molti alla fine memano per far infiammare Collie, ma se ci mettessimo a fare una lista dei bordelli fatti dai vari top name di ogni generazione (anche i più impensabili), famo notte.
Sempre detto che, però, certe volte era cosa buona e giusta che certi main eventers avessero potere decisionale e si rifiutassero di fare certe cose, altrimenti avremmo visto robaccia tipo Austin jobbare a Lesnar in una puntata random di Raw o Flair diventare un cazzo di gladiatore.

Avatar utente
The Prizefighter
Messaggi: 14346
Iscritto il: 07/10/2014, 18:06
Località: Where the big boys play
Has thanked: 668 times
Been thanked: 1640 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da The Prizefighter »

Backbone Crusher ha scritto: 10/06/2024, 10:04 Vabbè, su Hogan molti alla fine memano per far infiammare Collie, ma se ci mettessimo a fare una lista dei bordelli fatti dai vari top name di ogni generazione (anche i più impensabili), famo notte.
Sempre detto che, però, certe volte era cosa buona e giusta che certi main eventers avessero potere decisionale e si rifiutassero di fare certe cose, altrimenti avremmo visto robaccia tipo Austin jobbare a Lesnar in una puntata random di Raw o Flair diventare un cazzo di gladiatore.
Che poi la roba di Austin e Lesnar viene spacciata come il primo che non vuole jobbare al secondo quando il problema se non erro era proprio la mancanza di una costruzione per un match così importante

Glass Shatters
Messaggi: 113
Iscritto il: 03/02/2024, 22:18
Città: Roma
Has thanked: 6 times
Been thanked: 47 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Glass Shatters »

Latino Alex ha scritto: 10/06/2024, 9:36 Io credo che per quanto riguarda Hogan sia un mix di fattori:

- le questioni personali e di politica di backstage già menzionate da più utenti su cui di conseguenza non mi dilungo
- l'aver fatto parte di un'epoca che non solo ormai è vecchia ma è anche invecchiata malissimo
- il fatto che la suddetta epoca non sia ormai neanche più vendibile, visto che a parte lui gli altri che ne hanno fatto parte sono quasi tutti morti per cui non puoi neanche buttarla sulla nostalgia. Poi ok che nella New Generation e nell'Attitude c'era anche lui, ma essendo dall'altra parte ci siamo capiti.

Penso che nel complesso oggi sia valutato il giusto, si riconosce tutto il suo negativo ma penso che nessuno neghi che sia pur sempre Hogan e che sia stato per l'appunto il game changer. Se per dire, stasera a Raw uscisse a fare un promo il pop comunque se lo prenderebbe, magari non quanto il suo ritorno nel 2002 ma di sicuro l'arena non gli sarebbe indifferente.
Sono tutte risposte giuste e logiche, ma il senso del topic era proprio quello: perché con alcuni nomi non riusciamo a perdonargli i loro lati oscuri e ad altri sì? Negli anni '80 si facevano tutti di steroidi, però perché solo con Hogan questa cosa viene fatta "pesare" come fosse l'unico? Steve Austin è sempre stato il mio wrestler preferito per dire, ma fuori dal ring era un alcolizzato che picchiava la moglie.

Certo, il mondo del wrestling è un mondo altamente machista, dove per anni il nonnismo nel backstage era addirittura incentivato per mantenere il proprio posto, ma mi sembra sempre che nel web (non dico su questo forum, ma in generale) ci si accanisca sempre sui soliti nomi: Shawn Michaels negli anni '90 non faceva meno danni di Hogan, però per tutti il cattivo è solo il secondo, mentre con Michaels ci si fa sempre più soft. E mi va bene: io sono sempre per il giudicare solo il wrestler e non l'uomo, ma mi sembra che i fan facciano sempre due pesi e due misure.

Avatar utente
Backbone Crusher
Messaggi: 12692
Iscritto il: 23/12/2010, 8:56
Città: Bergamo
Località: Every Man's Nightmare
Has thanked: 168 times
Been thanked: 1119 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Backbone Crusher »

The Prizefighter ha scritto: 10/06/2024, 10:21 Che poi la roba di Austin e Lesnar viene spacciata come il primo che non vuole jobbare al secondo quando il problema se non erro era proprio la mancanza di una costruzione per un match così importante
Li in realtà era un insieme di fattori, riassumibili in: Austin e la dirigenza erano ai ferri corti da mesi e Vince voleva "fargliela pagare" per essersi assentato dopo Wrestlemania 18.
Austin ha sempre detto che avrebbe jobbato solo in presenza di una storyline e di un programma a lungo termine, affermando: "i job si fanno solo se hanno senso e se possiamo farci sopra i soldi". Dovette assentarsi dopo WM perché aveva il collo oramai fottuto e sapeva di avere poco tempo, perciò voleva conservarsi il più possibile.
Quella di McMahon fu solo una banale ripicca. Far jobbare il tuo volto, nonché tuo salvatore dal fallimento, in una puntata generica di Raw senza nessun background è una troiata da qualsiasi angolazione la si guardi.
Lesnar, dal canto suo, ha detto di non essersela mai presa con Austin e che capiva perfettamente la sua posizione.

Avatar utente
Latino Alex
Messaggi: 5580
Iscritto il: 22/12/2010, 22:07
Città: Palermo
Has thanked: 296 times
Been thanked: 632 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Latino Alex »

Glass Shatters ha scritto: 10/06/2024, 10:39 Sono tutte risposte giuste e logiche, ma il senso del topic era proprio quello: perché con alcuni nomi non riusciamo a perdonargli i loro lati oscuri e ad altri sì? Negli anni '80 si facevano tutti di steroidi, però perché solo con Hogan questa cosa viene fatta "pesare" come fosse l'unico? Steve Austin è sempre stato il mio wrestler preferito per dire, ma fuori dal ring era un alcolizzato che picchiava la moglie.

Certo, il mondo del wrestling è un mondo altamente machista, dove per anni il nonnismo nel backstage era addirittura incentivato per mantenere il proprio posto, ma mi sembra sempre che nel web (non dico su questo forum, ma in generale) ci si accanisca sempre sui soliti nomi: Shawn Michaels negli anni '90 non faceva meno danni di Hogan, però per tutti il cattivo è solo il secondo, mentre con Michaels ci si fa sempre più soft. E mi va bene: io sono sempre per il giudicare solo il wrestler e non l'uomo, ma mi sembra che i fan facciano sempre due pesi e due misure.
Io credo che Michaels sia stato "avvantaggiato" molto dal fatto che il grosso delle porcate le ha combinate nella prima parte della sua carriera. Grosse schifezze dopo il suo miracoloso ritorno (che molti ancora oggi mettono in dubbio fino a che punto fosse miracoloso peraltro) non ne ricordo e questo in un certo senso ha contribuito a "ripulirgli l'immagine", perlomeno questa è la mia idea.

Avatar utente
Backbone Crusher
Messaggi: 12692
Iscritto il: 23/12/2010, 8:56
Città: Bergamo
Località: Every Man's Nightmare
Has thanked: 168 times
Been thanked: 1119 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Backbone Crusher »

Latino Alex ha scritto: 10/06/2024, 11:02 Io credo che Michaels sia stato "avvantaggiato" molto dal fatto che il grosso delle porcate le ha combinate nella prima parte della sua carriera. Grosse schifezze dopo il suo miracoloso ritorno (che molti ancora oggi mettono in dubbio fino a che punto fosse miracoloso peraltro) non ne ricordo e questo in un certo senso ha contribuito a "ripulirgli l'immagine", perlomeno questa è la mia idea.
Michaels è stato assai furbo nel costruirsi un'immagine da leggenda vivente già nel 2002, nel mettersi in feud di un certo livello e di jobbare solo a determinate condizioni, tipo: o jobbava ai suoi amici (e in questo caso, la cosa moriva li), o a patto di riprendersi il job in un modo o nell'altro.
Indiscutibile che questa sia stata una strategia vincente, visto che ad ora viene considerato uno dei migliori performer della storia della WWE (a ragione eh, non mi si fraintenda) e che avvalora la tesi che ho evidenziato prima.
E' un bene? Un male? Mah, alla fine anche sticazzi, di robe belle ne ha fatte e noi ne abbiamo beneficiato.

Comunque, a posteriori e sentendo varie shoot, è stato un bene per lui mollare il wrestling nel 98. Infortuni a parte, era uno stupefacente che camminava, doveva tornare già nel 2001 per Wrestlemania X-Seven (non ricordo se già li avrebbe dovuto lottare o solo presenziare per dare il via al suo ritorno), ma si presentò ad una puntata di Raw completamente strafatto e saltò tutto. Questa cosa mise in pericolo anche la sua amicizia con Triple H, perché era con lui che avrebbe dovuto feudare, ma il fatto che venne abortito il feud per questa cosa fece incazzare Trips e spinse Michaels a ripulirsi.

Austin 3_16
Messaggi: 1017
Iscritto il: 14/01/2022, 15:36
Has thanked: 98 times
Been thanked: 116 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Austin 3_16 »

Barrett Garage ha scritto: 09/06/2024, 23:41 Dai, che a uno non piaccia Hogan e che il suo stile sia invecchiato malissimo ci sta completamente, ma non riconoscere la sua importanza significa o essere disinformati o in malafede.
Il suo apporto imho più in WCW col turn heel e l'NWO che costrinsero la WWF a cambiare marcia.
Negli '80 ha contribuito a rendere il wrestling il fenomeno pop che è tutt' ora, ma lì c'è stato anche, in questo caso sì, il genio di Vince. L'unica vera capacità che gli va riconosciuta, e che non è poco, a fronte di centomila idee molto rivedibili, per fargli un complimento.

Avatar utente
Marco Frediani
Messaggi: 11048
Iscritto il: 22/12/2010, 22:11
Città: Carrara
Has thanked: 708 times
Been thanked: 528 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da Marco Frediani »

Backbone Crusher ha scritto: 10/06/2024, 11:51 Michaels è stato assai furbo nel costruirsi un'immagine da leggenda vivente già nel 2002, nel mettersi in feud di un certo livello e di jobbare solo a determinate condizioni, tipo: o jobbava ai suoi amici (e in questo caso, la cosa moriva li), o a patto di riprendersi il job in un modo o nell'altro.
Indiscutibile che questa sia stata una strategia vincente, visto che ad ora viene considerato uno dei migliori performer della storia della WWE (a ragione eh, non mi si fraintenda) e che avvalora la tesi che ho evidenziato prima.
E' un bene? Un male? Mah, alla fine anche sticazzi, di robe belle ne ha fatte e noi ne abbiamo beneficiato.

Comunque, a posteriori e sentendo varie shoot, è stato un bene per lui mollare il wrestling nel 98. Infortuni a parte, era uno stupefacente che camminava, doveva tornare già nel 2001 per Wrestlemania X-Seven (non ricordo se già li avrebbe dovuto lottare o solo presenziare per dare il via al suo ritorno), ma si presentò ad una puntata di Raw completamente strafatto e saltò tutto. Questa cosa mise in pericolo anche la sua amicizia con Triple H, perché era con lui che avrebbe dovuto feudare, ma il fatto che venne abortito il feud per questa cosa fece incazzare Trips e spinse Michaels a ripulirsi.
Doveva fare da arbitro a HHH/Taker, ma era strafatto, non capiva nulla e HHH, d'accordo con tutti, gli disse che era meglio che se ne tornasse a casa. HBK se la prese sul personale e per mesi ruppe i rapporti con lui tornando a farsi vivo dopo la conversione/fine degli abusi.
Se poi devo scegliere, meglio come ha fatto Michaels (che comunque ha aiutato gente e aiutare non è solo perdere ma anche fare esperienza e tempo televisivo) che come Jericho nel 2010 che a momenti lo battevo pure io.
E Austin su Lesnar e il mancato job ha ragionissima.

Avatar utente
3:16
Messaggi: 7265
Iscritto il: 22/12/2011, 19:09
Città: Lodi
Has thanked: 33 times
Been thanked: 114 times

Re: Perché nel wrestling non si riesce a separare l'uomo dall'artista?

Messaggio da 3:16 »

I problemi di Austin partivano già dal discusso Turn, con la fine dell'Invasion e tutta la gestione post con poi il famoso rifiuto a lavorare con Hogan(sia perché di base aveva paura dell'impatto popolare con Hogan, sia perché non era assolutamente convinto della qualità del match) da li in poi era di fatto un Austin paranoico in balia dei suoi demoni personali(alcool) e un Vince che di base non fu mai convinto a puntare su di lui e una WWF che ha sempre preferito The Rock come uomo immagine anche se, aldilà della popolarità di Rocky, non arrivò mai ai livelli del Texas Rattlesnake fecero il resto. Io,aldilà di tutto, non ricordo mai un big come Austin che fu trattato in quella maniera e con quei messaggi post abbandono(vedi pure i promo di Rocky che causarono un raffreddamento piuttosto importante del rapporto fra lui e Austin). Nemmeno Warrior che fece quello che fece. Neanche Hulk Hogan che ebbe la macchia di abbandonare la nave che affonda per andare alla diretta concorrente.

Rispondi