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MacheteKowalski ha scritto: ↑05/10/2023, 12:31
Sto ora leggendo "Racconti della tua vita" di Ted Chiang, una raccolta appunto di racconti da uno dei quali è stato tratto il film Arrival.
Anche qui, nulla di che per il momento, alcuni buoni altri meno ma niente che mi stia facendo impazzire.
Sono arrivato al racconto da cui, appunto, è tratto Arrival.
Dio Madonna che pesantezza, pagine e pagine di spiegoni sulla semantica, sulla linguistica, sulla matematica o la fisica, su stocazzo, inframmezzate dai "ricordi del futuro" (per chi ha visto il film capisce) che sono anche funzionali a capire il finale ma al 13° ricordo uno si rompe pure i maroni.
La verità sul caso Harry Quebert.
Un giallo piacevole e scorrevole, scritto secondo me molto bene e con pochissimi punti morti, il che non è secondario considerate le circa 700 pagine.
Per quanto riguarda la trama, la prima parte è sicuramente quella migliore, con l'andare avanti però ci sono alcune cose che cominciano a scricchiolare e si arriva alla fine dove tutta l'impalcatura è piuttosto traballante, anche se il finale regge e risulta tutto sommato convincente.
Sommariamente tratta la storia di uno scrittore, Harry Quebert, che viene arrestato con l'accusa di omicidio di una ragazzina di 15 anni scomparsa circa 30 anni prima e di cui vengono scoperti i resti nel giardino di casa sua. L'amico Marcus Goldman, anche lui scrittore ma che sta attraversando una crisi personale e un tempo allievo di Quebert, decide di iniziare le sue indagini per scagionare il mentore e amico di lunga data.
Senza andare troppo nel dettaglio, alcuni punti che non mi hanno convinto:
Spoiler:
1- La schizofrenia di Nola, a conti fatti, è un dettaglio che risulta quasi superfluo e il twist perde di efficacia nel momento in cui viene rivelato perché viene scoperto in modo veramente stupido: possibile che in tutte le indagini svolte dalla polizia questo dettaglio non sia mai uscito? L'investigatore Gahalowood è un professionista o è preso dalla strada?
2- Proprio la figura di Gahalowood, sergente di polizia incaricato delle indagini, ne esce con le ossa rotte da tutta la vicenda: sembra sempre un passo indietro rispetto al protagonista (che di mestiere fa lo scrittore, non l'investigatore), non fa quasi nulla e raramente riesce a portare elementi che fanno andare avanti le indagini. Non si capisce inoltre come sia possibile che uno scrittore possa fare indagini indipendenti rischiando tra l'altro di far saltare quelle "ufficiali" della polizia.
3- Diversi personaggi (tra cui anche il protagonista) sono delineati in modo quasi caricaturale: la maggior parte delle donne sembrano sceme con l'unico obbiettivo quello di metter su famiglia, il protagonista è amico di tutti, vuole sempre fare la cosa giusta, litiga ma poi fa pace ed è un figo, insomma probabilmente l'aspetto più debole del libro.
Rimane, però, un libro che mi sento di consigliare perché nonostante questi aspetti negativi alla fine, come detto, tutto scorre e si arriva ad un finale che per me è soddisfacente.
